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Delliturri candidato sindaco, ancora nessuna candidatura dai “colamusso-romagni”

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delliturri-sindaco


di Gianni Nicastro

Su Rutiglianoonline si è sempre letto che Franco Delliturri, leader del MAR (Movimento Agricoltori Rutiglianese), sarebbe andato da solo -e con la sua candidatura a sindaco- verso il 26 maggio prossimo. E così è stato. Su facebook, ma non ancora in paese, campeggia il manifesto “Francesco Delliturri sindaco”.

Dopo aver fatto per vent’anni il portatore d’acqua ai mulini del centrodestra, prima a quelli di Lanfranco Di Gioia, poi a quelli di Roberto Romagno, Delliturri sceglie la via solitaria. Insomma, Franco vuole fare il candidato sindaco a tutti i costi, anche al costo di andare da solo, appunto. C’è da dire che si è trattato di una scelta fatta sin da subito. Non si è per niente impegnato a tessere coalizioni a sostegno della sua candidatura, non si è messo sul mercato elettorale, o mercato delle “vacche” che dir si voglia. La scelta, però, di non stare né con gli Altieri (della Lega), né con i “colamusso-romagni”, in qualche modo, denota l’erroneità delle scelte passate; oppure sta sbagliando adesso perchè in quell’area politica, ora divisa, soprattutto le persone sono le stesse. A meno di colpi di scena, Delliturri, dunque, ha fatto la sua scelta, con “coerenza, trasparenza, legalità”, come recita il suo slogan elettorale.
ass poli
La coalizione che ancora non si decide è quella che avrebbe dovuto essere la più determinata di tutte. La colamusso-romagnana è in grande difficoltà, non sa che pesci prendere nonostante alcuni pesci non vedono l’ora di abboccare all’amo di Matteo e Roberto. Scalpita Nicola Mastrocristino, sta facendo esercizi ginnici di riscaldamento l’attuale assessore alla cultura Giuseppe Poli, il cui indice di gradimento ora è all’apice, ora tracolla fino a sentirsi il tonfo.

Gli amministratori uscenti l’asso nella manica non ce l’hanno, se questo asso fosse stato Giuseppe Poli, la sua candidatura l’avrebbero ufficializzata già da un pezzo. Il Poli certo saprà che le alte eminenze della sua coalizione stanno ancora andando in giro alla ricerca dell'asso, che non trovano. C’è mancato poco però. Qualche giorno fa l’asso l’avevano individuato, anche un buon asso, che però non ha voluto “giocare”, per tutta una serie di importanti ragioni.

Venuto meno l’asso, ai colamusso-romagni non rimane che l’assessore alla cultura, una soluzione di ripiego, non convinta e alquanto divisiva della stessa maggioranza dentro la quale c’è -minoritaria, ma c’è- una parte che vuole Mastrocristino, il placido, sintetico e romagnano assessore al bilancio.

Le difficoltà della maggioranza e dell’amministrazione uscente significano qualcosa. Intanto, una gestione amministrativa non entusiasmante e, in parte, poco qualificante sul piano politico e dei risultati: insistente degrado e abbandono della piscina comunale, strutture sportive costruite e lasciate a sé stesse, tensostatico inefficiente, palacultura abbandonato e in contenzioso, palazzetto dello sport abortito, maldestro tentativo di superamento dell’ art. 13 del PIP di via Adelfia (norma a tutela dell’ambiente), playground chiuso, discutibile bando sulle visite guidate al museo archeologico revocato, tentativo (variante urbanistica) di “edificazione” delle zone agricole, privatizzazione della “luce” pubblica, piano industriale ARO dei rifiuti penalizzante per Rutigliano, nutrita collezione di diffide prefettizie su atti amministrativi fondamentali, colpevole abbandono della questione ferrovia e del suo interramento (mentre Triggiano e Capurso a giugno prossimo interrano i rispettivi binari con oltre 100 milioni di euro). Cose che, certo, non rappresentano un fiore all’occhiello, una dote spendibile in campagna elettorale, anzi…

L’altro motivo della difficoltà di non essere al passo coi tempi elettorali è l’assenza, dopo dieci anni al governo, di personale politico capace, di uno o più leader riconosciuti a cui affidare il testimone della continuità amministrativa. Insomma, i colamusso-romagni non sono stati capaci, in due lustri, di allevare una classe dirigente dalla quale oggi attingere candidature a sindaco spendibili senza problemi. Alla fine si accontenteranno, forse, dell’assessore alla cultura.

 

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