Dom24112024

Last update08:49:55 PM

banner conad 2016    banner arborea corretto  

banner madel 2022

              banner store H24 2023
                                                        
 

 

 

 

Back Sei qui: Home Notizie Politica Discarica Martucci e assoluzione, consegnata stamattina alla Procura la richiesta di appello

Discarica Martucci e assoluzione, consegnata stamattina alla Procura la richiesta di appello

Condividi

conversano-discarica-consiglio


di Gianni Nicastro

Conversano l'ha fatto l'altro giorno, stamattina l'ha consegnata anche il comitato di Mola Chiudiamo la discarica Martucci. Due lettere che chiedono all’ufficio del Procuratore generale del tribunale penale di Bari (Conversano), e al PM Baldo Pisani (il comitato) di interporre appello avverso la sentenza che ha assolto, a maggio 2018, i proprietari delle discariche Martucci -e altre persone- dal reato di disastro ambientale riferito alla gestione di quelle stesse discariche, site in territorio di Conversano. Un processo durato anni, che ha prodotto una sentenza di assoluzione per insufficienza di prove, pubblicata il 30 ottobre 2018.

Martedì scorso il consiglio comunale del comune di Conversano si è riunito per deliberare la richiesta di appello. Oggi pomeriggio, alle 18:30, farà la stessa cosa il comune di Mola; Rutigliano non pervenuto. A Conversano il consiglio si è tenuto alla presenza di Massimo Roberto Chiusolo, avvocato delle parti civili Conversano-Mola, e di Raffaello Di Marino, consulente tecnico nel processo per i due comuni.

Per la tipologia del processo l’appello alla sentenza di assoluzione può essere proposto, in sede penale, solo dal Pubblico Ministero (PM). Le parti civili possono appellare la sentenza solo per il risarcimento in sede civile.

Non si può non notare il grande ritardo con cui i comuni di Conversano e Mola hanno deciso di muoversi. il PM, infatti, può depositare l’appello entro il 21 gennaio prossimo, oltre questa data tutto finisce, nessun’altra possibilità di scandagliare penalmente le responsabilità di una gestione delle discariche non proprio conforme agli impegni contrattuali e alle buone pratiche sin dalla loro costruzione, per quanto riguarda le vasche B e A. Per non parlare della gestione del percolato che, secondo i periti dell’accusa nel processo, contamina la falda acquifera. Dello stesso parere, circa l'infiltrazione del percolato nel sottosuolo, è la persona chiave di tutta la vicenda “Martucci”, Domenico Lestingi, grazie alla cui testimonianza e denuncia la magistratura ha messo gli occhi su questo problema; persona che Rutiglianoonline ha intervistato a dicembre scorso (qui).

Le richieste di appello, dunque, sono state consegnate. Non sappiamo quando arriveranno nelle mani del Procuratore generale e del PM, tra l’altro c’è di mezzo il sabato e la domenica; insomma, nel giro di cinque giorni, considerando anche oggi, quella lettera dovrebbe arrivare in procura e convincere Procuratore e PM, o uno dei due, a fare appello con un week-and di mezzo. “Mission: Impossible” direbbe Tom Cruise; se non impossibile, la missione è decisamente ardua.

Perché Mola e Conversano hanno aspettato proprio l’ultimo momento per deliberare la richiesta di appello? Eppure la sentenza di assoluzione è stata pubblicata il 30 ottobre 2018 e centoquattro pagine di motivazioni potevano essere lette in un giorno. Invece il sindaco di conversano, Pasquale Loiacono, ha aspettato il 12 dicembre per contattare l’avv. Chiusolo al quale, probabilmente, ha chiesto un parere circa l’appello. L’avvocato, poi ha riscontrato la comunicazione del sindaco il 9 gennaio, quasi un mese dopo, nonostante il breve tempo a disposizione. Il comune di Mola addirittura oggi ratifica la lettera.

Insomma, un po’ più di celerità sarebbe stata più che opportuna, direi decisamente necessaria, dal momento che tutti concordano sulla gravità della situazione ambientale in contrada Martucci. Era necessaria e doverosa soprattutto perché la parte del processo penale che era rimasta in piedi si è vista prescrivere tutti i suoi capi di imputazione, come ha riferito l’avv. Chiusolo martedì scorso a Conversano.

Non sappiamo bene il contenuto della lettera che stamattina è stata depositata in Procura, ma dalla nota, inviata il 9 gennaio scorso, con la quale l’avvocato Chiusolo ha riscontrato la comunicazione del sindaco di Conversano, si capisce cosa potrebbe contenere.

Nella sua nota Chiusolo ha scritto -a Loiacono- che ha nuovamente compulsato Di Marino perché “segnalasse quali aspetti e profili tecnici potessero essere oggetto di riesame” e, Di Marino, il 27 dicembre scorso, ha mandato all’avvocato “alcune”, interessanti, “considerazioni tecniche” nelle quali -il consulente- critica la modalità di campionamento istantaneo delle acque dei pozzi intorno alla discarica, analizzati nel secondo incidente probatorio, e il fatto che le analisi non abbiano indagato l’azoto 15 “per determinare l’origine dei nitrati se di tipo ‘organico’, antropico oppure ‘inorganico’, fertilizzanti agricoli azotati”.

Una questione non da poco visto che il giudice Diella, nella sua sentenza, ha dato molto credito ai consulenti della Lombardi Ecologia e alla loro tesi, secondo la quale i nitrati trovati in grande quantità nelle acque dei pozzi vicini alle discariche sono di origine agricola e non di percolato. Considerazioni tecniche che Di Marino ha mutuato, pari pari, dalle “Considerazioni sull’incidente probatorio per la redazione della memoria di parte da consegnare in vista dell’udienza dei giorni 28-29-30 novembre 2016”, considerazioni che Di Marino stesso mi ha consegnato martedì scorso a Conversano.

Mi sono chiesto il motivo per cui il giudice abbia completamente snobbato quelle due interessanti indicazioni tecniche che avrebbero potuto chiarire -se fossero state perseguite- l’origine dei nitrati trovati nella falda dalle analisi fatte nell’ambito del secondo incidente probatorio.

Per la verità, il giudice non ha ignorato la relazione tecnica di De Marino, l’ha -invece- lungamente citata nelle motivazione della sentenza. Ma di quelle considerazioni il giudice ha citato solo la parte “sbagliata”, la parte nella quale Di Marino inspiegabilmente critica, smonta, le tesi accusatorie dei periti del PM. Tesi che, da consulente tecnico delle parti civili Conversano-Mola, avrebbero dovuto essere non dico sostenute, ma perlomeno lasciate in pace. Per una semplice, elementare, questione di opportunità.
Su quelle considerazioni, a breve un approfondimento.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna