A Rutigliano lo “scivolone” di Magdi Cristiano Allam
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- Pubblicato Domenica, 02 Settembre 2018 23:36
- Scritto da sac. Pasquale Pirulli
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sac. Pasquale Pirulli
Sabato 1° Settembre 2018 nel salotto buono del MUDIAS, ospitato nel Palazzo Settanni a Rutigliano, lo scrittore Magdi Cristiano Allam ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “IL CORANO SENZA VELI” (MCA Comunicazione). L’iniziativa proposta dal dott. Nicola Giampaolo, postulatore accreditato presso la Santa Sede, ha ricevuto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale che ha portato il suo saluto attraverso la voce e la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Avv. Giuseppe Rocco Poli.
L’autore del saggio, inteso a “fare opera di cultura”, ha introdotto il suo dire con un commovente ricordo della propria mamma nata e cresciuta maomettana che soltanto in tarda età si impegnò a vincere l’analfabetismo per poter leggere il testo sacro del Corano.
Nella prima parte della sua conversazione egli si è soffermato a spiegare la identità del dio Allah (uno dei trecentosessanta venerati presso la Kaba de la Mecca) e l’origine del testo venerato dagli islamici che fa riferimento a personalissime rivelazioni (?!!) ricevuto da Muhammed uomo dall’avventurosa vita nel deserto arabico. L’analisi della vita privata del “profeta di Allah” che tentava di coonestare le sue avventure poligamiche (da Kadigia ad Anjscia e le quattro mogli legali) con personalissime dispense, ha smitizzato il carattere sacro del testo coranico nei confronti del quale è interdetta ogni analisi storico-critica. Non bisogna dimenticare la serie ininterrotta delle tante spedizioni militari guidate dal battagliero profeta nei confronti delle altre tribù ebraiche del deserto (Banu Qurasyzah, Banu al Nadire, Banu Qaynuca. ecc.) per realizzare la “GiHaD” che etimologicamente significa “sforzo” da perseguire nella via di Dio. Il Corano aveva proclamato: “Combattete nella via di Dio contro coloro che vi faranno la guerra, però non eccedete, perché Dio non ama quelli che eccedono. Uccideteli quindi, ovunque li troviate, e scacciateli da dove essi vi avranno scacciati, poiché la discordia civile è peggiore della strage in guerra”.
Nella seconda parte Magdi Cristiano Allam ha analizzato il rapporto storico dell’Europa con l’Islam, al quale egli non riconosce la dignità di religione monoteistica alla pari con l’Ebraismo e il Cristianesimo. I fatti da lui addotti a sostegno della sua tesi di “invasione e aggressione” programmata da parte dell’Islam derivano da statistiche circa i flussi di immigrazione e la denatalità endemica dei paesi europei e in modo particolare dell’Italia. Egli mette sotto accusa la politica dell’accoglienza generalizzata riassunta nell’espressione “porte aperte”, praticata dai governi italiani precedenti l’attuale guidato dalla troika “Conte-Salvini- Di Maio”.
La sua conclusione è che a difendere la identità dell’Europa che ha “radici cristiane” e a recuperare la sicurezza all’interno di “casa nostra” è necessario oltre alle conoscenza del migrante che bussa alla nostra porta alzare barriere difensive ed eventualmente aiutare gli immigrati a casa loro.
Proprio nella conclusione si è evidenziato lo “scivolone” dell’autore che è trascorso da una impostazione culturale (incentrata sui concetti di religione, rivelazione, testo sacro nelle coordinate sociali e storiche) che era un invito alla conoscenza, ad una aperta sponsorizzazione della linea politica di Matteo Salvini che grida lo slogan “Prima gli Italiani!” e chiude i porti dell’Italia a chi affronta il rischio di una drammatica traversata su natanti di fortuna alla mercé di trafficanti di “carne umana”.
Proprio questa deriva di esasperato nazionalismo ha suscitato i vivaci appunti del pubblico cui hanno dato voce il Sac. Pasquale Pirulli, Gianni Nicastro e la dott.sa Angela Giardinelli. Il primo ha richiamato il valore del dialogo interreligioso auspicato dal Concilio Vaticano II e ha scandito tre parole: “conoscere - dialogare - collaborare”. Circa il problema dell’accoglienza, drammaticamente riproposto dai 143 migranti della nave della guardia costiera “U. Diciotti”, ha sottolineato la opportunità che le “porte aperte” siano accompagnate da un processo di “graduale inserimento” (dopo la necessaria identificazione, corsi di lingua italiana, avviamento al lavoro, ecc.), così come proposto dal programma della Conferenza Episcopale Italiana.
Gianni Nicastro, direttore responsabile della testata giornalistica Rutiglianoonline, ha vivacemente contestato gli aspetti politici della presentazione del volume, analizzando i toni e i contenuti dell’intervento dell’autore Magdi Cristiano Allan: pacato storico nella prima parte e provocatore politico nella seconda.
La dott.ssa Angela Giardinelli si è detta sorpresa dalle critiche alla “politica di accoglienza” del papa Francesco espresse dal dott. Nicola Giampaolo il quale in questo caso non farebbe onore al suo ufficio di postulatore delle cause dei santi.
Al di là di quanto annotato circa alcuni aspetti discutibili dell’iniziativa, si deve plaudire ai promotori di questo evento che ha risvegliato il torpore estivo dei rutiglianesi i quali più che inseguire la “versione salviniana della religione islamica” proposta da Magdi Cristiano Allam nel suo testo e nella sua presentazione, sono “in tutt’altre faccende affaccendati”.