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DUP, bilancio e Valentini alla sua ultima consiliatura

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di Gianni Nicastro

Un consiglio comunale ordinario quello del 18 aprile scorso, con all’ordine del giorno due provvedimenti altrettanto ordinari ma fondamentali, il Documento Unico di Programmazione (DUP) e il bilancio di previsione 2018.

Il DUP
Quello del 2018 è identico a quello del 2017 e pure lo “Stato di attuazione” degli ambiti “strategico” e “operativo” sono identici in toto. Lo stato di attuazione di tutti gli ambiti operativi del 2018 riportano la stessa dicitura del 2017: “attuato”, “non attuato”, “parzialmente attuato”. Tra quest’anno e l’anno scorso è cambiato solo in relazione a 3 su complessive 92 voci. La voce “Apertura del museo archeologico” è passata da “parzialmente attuato” del 2017 ad “attuato” del 2018 con una certa ambiguità perché nella tabella è scritto “ATTUATO. Riqualificazione Museo Fischietto Terracotta” che non c'entra nulla col museo archeologico, il quale museo -come è noto- non è ancora stato istituito.

La seconda voce è “SFRUTTAMENTO delle superfici di copertura degli edifici comunali per l'installazione di impianti fotovoltaici” che, da “parzialmente attuato” del 2017, passa ad “attuato” del 2018. Terza ed ultima voce a registrare un cambiamento nello stato di attuazione è “AMPLIAMENTO, sistemazione e basolatura dei marciapiedi e illuminazione del Centro Storico e sistemazione della Villa Comunale” che passa da “non attuato” del 2017 ad “attuato” l’anno successivo. Insomma, un passo avanti fatto solo in relazione a 3 voci su 92 è davvero poco se si considera che il “DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali” e che “costituisce (…) il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione”, si legge nelle sue premesse. Il DUP registra, dunque, una situazione di immobilismo politico rispetto a quelle che sono le linee strategiche di intervento della coalizione al governo dal 2014.

Su questo Documento, poi, il consigliere di opposizione Oronzo Valentini ha fatto notare un passaggio che ha messo in ridicolo l’amministrazione e la maggioranza, un passaggio fuori luogo nel senso letterale del termine, che descrive, cioè, l’economia e le attività produttive di un comune che non è Rutigliano.


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Al punto 2.1.3 titolato “ECONOMIA INSEDIATA” si legge che “Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva (soprattutto da tavola), olivo, agrumi e altra frutta” e, sin qui, potrebbe andare anche se ci si è allargati un po’ troppo. Sono i passaggi successivi che lascano trasecolati: “parte della popolazione -continua il DUP- si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, ovini e caprini” e non finisce qui. Il passaggio che segue è davvero incredibile: “L’industria è presente con i comparti alimentare , cartario, edile, metalmeccanico, dell’abbigliamento, del legno, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di ghiaia, sabbia e argilla, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica, oltre che della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati e di cokeria”.

Insomma, il DUP dice che siamo in un centro di produzione di energia elettrica e distribuzione del gas, abbiamo un florido comparto petrolifero che raffina combustibili fossili come la benzina e anche il carbon coke. E’ risaputo, infatti, che Rutigliano, più che rifornire il mercato ortofrutticolo di uva da tavola, rifornisce di prezioso carbon coke l’ILVA di Taranto e la centrale ENEL Federico II di Brindisi. Incredibile.

Di fronte a simili castronerie, ufficializzate in uno dei documenti politico-amministrativi più importanti di un ente locale, assessore, sindaco e maggioranza hanno taciuto, non hanno proferito una parola di spiegazione su quella bizzarra descrizione dell’economia e delle attività produttive del nostro comune. Non sappiamo chi ha materialmente redatto il DUP, sappiamo solo che l’estensore ha copiato quella descrizione dal sito “italiapedia.it” (qui) e l’ha incollata, pari pari, in quel capitolo del DUP. Il copia e incolla è utile ma rischioso, soprattutto per chi non riesce a distinguere le “news” dalle “fake news”. bilancio-dup-2018-2
Il DUP è stato approvato con i soli 10 voti della maggioranza, l’opposizione ha votato contro (assenti Michele Martire e Franco Delliturri).

L’ultima consiliatura di Oronzo
Poco prima del passaggio sull’economia insediata del DUP, Valentini ha fatto sapere che non si candiderà più a consigliere comunale come ha fatto per 20 anni e quattro elezioni amministrative, la sua esperienza politica starebbe per finire con la fine dell’era Romagno. In consiglio, infatti, ha detto che «con grande probabilità, questa sarà l’ultima consiliatura che mi vedrà immeritatamente seduto su questi banchi». Non sappiamo se tirare un sospiro di sollievo o dispiacerci per l’annuncio; certo, se consideriamo i dieci anni da vicesindaco di Lanfranco Di Gioia e i cinque da consigliere di maggioranza della Romagno1 è difficile non farsi venire quel sospiro. Sugli ultimi cinque anni all’opposizione, possiamo dire che, prima del consigliere di Rutigliano Protagonista, dalla minoranza altri -forse- avrebbero dovuto fare quell’annuncio.

Il bilancio
La relazione dell’assessore è stata, come al solito, senza slanci particolari. Ha cominciato col dire una ovvietà, che il bilancio di previsione è triennale e che il primo dei tre anni è il bilancio corrente. Ha detto anche che il rapporto tra enti locali e governo è migliorato, che il comune rispetta i parametri e che i suoi conti sono in ordine, situazione della quale -ha aggiunto- se ne avvantaggeranno le amministrazioni che seguiranno.

Ha letto i numeri che si leggono negli atti dello stesso bilancio e nella relazione dei Revisori dei Conti: 38milioni di euro di entrate e altrettanti milioni di euro di spese, rispettato -quindi- l’obbligatorio pareggio di bilancio. Insieme ad altri dati tecnici e contabili, ha riferito che «al 1° gennaio 2018 la consistenza di cassa era pari a 7,5 milioni di euro rispetto ai 4,8 milioni al 31 dicembre 2016». Non ha, però, spiegato -e sarebbe stato interessante- come mai il comune si sia ritrovato in cassa tutti quei soldi il 1° gennaio scorso; come mai, da gennaio 2017 a gennaio 2018 la cassa sia aumentata di 2,7 milioni di euro. Si è trattato di un anno parsimonioso nella gestione delle risorse? Si è voluto scientemente risparmiare per fare cassa? Si è speso di meno per altri motivi o sono aumentate le entrate? Niente, nessuna spiegazione sulla natura di una cassa così cospicua o, perlomeno, se c'è stata, a noi è sfuggita.

Ha parlato degli emendamenti proposti dai consiglieri del PD Antonella Berardi e Giuseppe Valenzano elogiandone l’atteggiamento propositivo. Su questi emendamenti, e su quello che gli è successo intorno, riferiremo in un altro articolo per una più approfondita trattazione.
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L’assessore ha continuato rimarcando il blocco delle tariffe dei tributi per il 2018 fino al 2020 e sulla TARI ha ricordato la lieve, irrisoria, riduzione delle tariffe senza dire una parola sulla vera rivoluzione di questa tassa, cioè sull'istituzione della tariffa puntuale, unica capace di premiare -in bolletta- i comportamenti virtuosi dei cittadini circa la produzione e la differenziazione dei rifiuti.

Evasione tributaria, l’entusiasmo
fuori luogo dell’assessore
Sul "recupero" dell’evasione tributaria Nicola Mastrocristino si è fatto prendere da un incauto, inopportuno, entusiasmo parlando addirittura di incasso «record» in relazione, però, soltanto all’IMU e soltanto all’accertato del 2017, un entusiasmo che stride con la critica puntuale che, proprio sull’evasione tributaria, fanno i Revisori dei conti nel loro parere.

«A proposito del recupero dell’evasione tributaria -ha detto l’assessore al bilancio- riferisco che anche per i prossimi esercizi continuerà l’azione in essere per tale tipo di attività, azione che riteniamo prioritaria e improntata a imprescindibili criteri di equità e di legalità». «I dati relativi all’accertamento -ha aggiunto- sono stati molto generosi nel senso che, rispetto a quanto accertato e notificato nel corso dell’anno precedente abbiamo incassato per cassa circa il 43%». Un «record», ha ribadito, «per questo tipo di attività».

Un entusiasmo smentito alla grande dai Revisori i quali, nel loro parere, scrivono che “in merito al recupero dell’evasione (…), in un ottica di medio e lungo periodo tale situazione potrebbe determinare criticità sugli equilibri della gestione”, per questo i tre revisori invitano “l’amministrazione comunale ed il responsabile del servizio competente ad un’attenta, costante e puntuale verifica periodica (…) dello stato dell’accertamento delle entrate di che trattasi”.

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Una critica fatta a ragion veduta perché il 43% di cui ha parlato l’assessore in consiglio è relativo solo all’accertato di competenza IMU del 2017 rispetto al quale si sono incassati 364.000 euro su 846.181, il 43% appunto. Ma se consideriamo l’intero accertato di competenza dell’anno scorso (€ 1.081.518) e i residui storici al 31 dicembre 2017 (€ 2.137.416), abbiamo un’evasione tributaria di 3.218.900 euro rispetto alla quale l’assessore al bilancio ha incassato solo 438.000 euro se all’IMU si aggiungono i 74.439 euro di incasso dell’accertato ICI dell’anno scorso. In realtà quello che si è incassato l’anno scorso su una evasione complessiva di oltre 3milioni di euro è un misero 13,6%. Sull’evasione tributaria, dunque, l’assessore farebbe meglio ad entusiasmarsi di meno e ad ascoltare di più i revisori.
Anche il bilancio è passato con i soli voti della maggioranza.

Da segnalare, infine, una cosetta di carattere squisitamente politico. Nicola Giampaolo, durante i suoi interventi, ha ribadito diverse volte di essere consigliere comunale della Lega, quindi, di rappresentarla in consiglio noncurante del fatto che un comunicato della segreteria locale del partito di Salvini, firmato anche da tre parlamentari pugliesi della Lega, oltre che dall’ex onorevole Nuccio Altieri, abbia di molto ridimensionato questa sua velleità di rappresentanza.

 

 








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