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Loculi, un'associazione culturale ne ha costruiti centinaia e vuole costruirne altri

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inchiesta-II-loculi


di Gianni Nicastro

Nella prima parte di questa inchiesta (qui) ci siamo soffermati sui tempi lunghi impiegati dal comune per realizzare i vari lotti di loculi presenti nei progetti di ampliamento del nuovo cimitero e nei numerosi piani triennali delle opere pubbliche, nonostante ci sia una domanda di assegnazione che viene dalla cittadinanza. Circa il lotto XIII, di cui abbiamo scritto nella già citata precedente inchiesta, sembra si stia muovendo qualcosa. Abbiamo saputo che l’ufficio comunale preposto sta contattando i richiedenti per l’assegnazione dei loculi e che ha cominciato a farlo da novembre scorso, probabilmente sollecitato dalla richiesta di accesso agli atti che Rutiglianoonline ha presentato -proprio sui loculi cimiteriali- il 18 settembre 2017. Anche se, “alla data odierna (cioè al 31 gennaio scorso, n. d. r.) nessun accertamento contabile è stato effettuato al CAP. (capitolo, n. d. r.) di entrata del bilancio 2017 in quanto non si sono ancora manifestati i presupposti gius-contabili prescritti dalle norme per l’accertamento di che trattasi”. E’ la risposta che il direttore di ragioneria del comune di Rutigliano, dott. Michele Tetro, ha dato alla nostra richiesta di sapere se sul capitolo di bilancio finanziato dai soldi dei privati -richiedenti assegnatari di loculi- fossero state accertate delle somme in entrate. Di somme, dunque, a quella data non ne sono state accertate e della gara d’appalto per la costruzione, in autofinanziamento, del lotto XIII di loculi pubblici ancora non se ne vede il bando.

C’è, però, a Rutigliano, una associazione culturale che dal 2009 al 2012 ha costruito 636 loculi e 42 colombari in tre cappelle funerarie (A1, A2, A3) di 173 metri quadri cadauna e si accinge a costruirne altri 200, e forse più, in una quarta cappella -presumibilmente delle stesse dimensioni- nel caso il comune gli assegni il quarto suolo cimiteriale la cui richiesta, il presidente di questa associazione, ha inoltrato al sindaco e all’ufficio servizi cimiteriali a dicembre del 2012. In termini economici stiamo parlando di un valore già realizzato -a 2300 euro a loculo più i colombari- di circa 1,5 milioni di euro. Qui cerchiamo di capire come abbia fatto, una privata associazione culturale di appena cinque soci fondatori, a sviluppare in quattro anni, contemporaneamente, un’intensa attività di raccolta fondi e di costruzione di loculi cimiteriali. Lo facciamo ricostruendo l’intera vicenda attraverso gli atti amministrativi e alla luce delle norme, locali e nazionali.
inchiesta-II-loculi-1
Chiede formalmente i suoli molto
tempo prima di costituirsi

Partiamo dalla prima richiesta, arriva al comune di Rutigliano il 10 novembre 2005 a firma del presidente dell’associazione in questione. Una richiesta per “L’assegnazione di uno o due lotti cimiteriali per la costruzione di Cappella funeraria per i soci della suddetta associazione” che ci fa trasecolare perché quel presidente la presenta prima che la stessa associazione sia costituita. Nel 2005, infatti, l’associazione successivamente assegnataria non esiste ancora, si costituirà due anni e mezzo dopo, il 29 maggio 2008. Il 4 dicembre 2008 l’ufficio comunale preposto gli assegna il lotto richiesto nel 2005 e, dopo neanche due mesi, il 27 gennaio 2009, comune e associazione firmano il contratto di “Concessione di diritto di superficie sul suolo del cimitero comunale per la costruzione di una cappella funeraria per confraternita”. Tutte e due gli atti, assegnazione e concessione, fanno riferimento sia alla costituzione dell’associazione, sia alla richiesta di assegnazione del lotto fatta nel 2005: possibile che né il responsabile del servizio, né il segretario comunale di allora, autorizzato a rogare l’atto, si siano accorti della palese incongruenza tra la data della richiesta e la data di costituzione dell’associazione? O è ammesso che una associazione culturale faccia richiesta di assegnazione di un bene pubblico molto tempo prima che si costituisca come tale? Tra l’altro la richiesta del 2005 porta un codice fiscale, tutto numerico (931…), diverso dal codice fiscale (933…) che appare nella determina di assegnazione del primo lotto e nel relativo contratto di concessione.
Dunque, una richiesta di suoli cimiteriali fatta quando non si esiste ancora, due diversi codici fiscali, uno appare sulla prima richiesta, l’altro sulle successive richieste e relativi atti amministrativi anche come partita Iva.

La prima variante e i
due lotti "confraternita"
inchiesta-II-loculi-2
C’è da dire, ancora, che dalla richiesta del 2005 alla determina di assegnazione del suolo, si affaccia un provvedimento tecnico-amministrativo importante, quello che il suolo lo trova, anzi due suoli, nel nuovo cimitero, indicati come “Confraternita”. Si tratta della “Approvazione del progetto di ampliamento del cimitero comunale 3° stralcio” che l’amministrazione licenzia con delibera n. 137 dell’1 agosto 2007. Con questo atto la giunta comunale va perfettamente incontro all’associazione culturale che nel 2005 aveva fatto richiesta di assegnazione “di uno o due lotti cimiteriali” e, in effetti, i due lotti disegnati in quel progetto di ampliamento saranno, poi, effettivamente assegnati alla stessa associazione culturale a distanza di sei mesi l’uno dall’altro (con determina n. 1032 del 4 dicembre 2008 il lotto A1, con det. n. 434 del 26 maggio 2009 il lotto A2).

Associazione e comune,
un "botta e risposta"

Il 2009 è un periodo di grande attività sui loculi di questa associazione: il 13 gennaio protocolla al comune una seconda lettera con la quale il suo presidente chiede “la disponibilità di lotti cimiteriali per confraternite oltre quello -scrive- già assegnatoci con determina n. 1032 del 04/12/2008”. Insomma, ha avuto il lotto cimiteriale A1 poco più di un mese prima, non ha ancora firmato il contratto di concessione di quel primo lotto che il presidente di questa associazione già presenta la domanda per avere un secondo lotto. L’A2 -il secondo lotto- l’ufficio servizi cimiteriali glielo assegna neanche quattro mesi dopo, il 26 maggio 2009. E’ davvero sorprendente il “botta e risposta” che c’è tra questa associazione culturale e il comune di Rutigliano in termini di richieste e positiva evasione delle stesse.

Altri esempi: il 27 gennaio 2009 c’è la firma sul contratto di concessione del lotto A1, il 10 febbraio l’associazione presenta la domanda di permesso di costruire, il 18 successivo avviene la consegna dell’area sulla quale l’associazione costruirà il primo lotto, il 5 marzo appresso l’ufficio tecnico “esprime parere favorevole” alla richiesta di permesso di costruire, il giorno dopo, 6 marzo, viene rilasciato il permesso di costruire. Il 21 aprile 2009 il presidente dell’associazione culturale comunica l’inizio dei lavori di “realizzazione di cappella funeraria lotto ‘A1’ nel nuovo cimitero di Rutigliano”; appena quattro giorni prima, il 17 aprile, il comune fa sottoscrivere al presidente la “dichiarazione di accettazione” della “concessione del suolo contrassegnato con la lettera A2 e confinante con lotto A1” che viene definitivamente assegnato, come riferiamo sopra, il 26 maggio 2009. Cinque mesi di tregua e il 14 ottobre dello stesso anno viene firmato il contratto di concessione del diritto di superficie del lotto A2. Tutto questo avviene mentre è in corso la costruzione della prima cappella funeraria, con la stessa associazione culturale contemporaneamente indaffarata nella ricerca dei "soci” a cui assegnare (vendere?) i loculi che si stanno costruendo.

Quota iscrizione all'associazione
€ 1300,
metà loculo
Nelle tre pratiche che riguardano queste assegnazioni, da noi visionate presso l’ufficio servizi cimiteriali attraverso una richiesta di accesso agli atti, ci sono due elenchi dei soci da cui risulta una intensa attività di iscrizione che comincia lo stesso giorno della costituzione dell’associazione, 29 maggio 2008. Da qui fino al 4 aprile 2011, a volte a cadenza giornaliera, spesso a distanza di alcuni giorni, si iscrivono 392 nuovi soci. Di queste iscrizioni la cosa che sorprende è la sua quota, corrisponde alla metà del costo del loculo, 1300 euro; questo è avvenuto perlomeno in due casi portati alla nostra diretta conoscenza, ma riteniamo sia un modus operandi comune a tutti gli “iscritti” a questa associazione dal 2008 in poi. A proposito, interessante è il contenuto di un foglio “volante”, privo di intestazione, in possesso di un “acquirente” di due loculi, foglio che è probabile sia stato dato a ogni aspirante “socio”, su cui si legge:
“Associazione culturale …
1) Codice bonifico: iban …
Banca: …
Causale versamento: iscrizione socio
oppureinchiesta-II-loculi-3
2) Assegno circolare non trasferibile intestato a: associazione culturale …
il costo è di € 2300 cadauno
il primo versamento sarà di 1300, la restante somma sarà comunque versata quanto prima
x contatti e informazioni: …
documenti necessari: fotocopia del codice fiscale e documento di riconoscimento ricevuta di versamento.
L’assegnazione dei loculi verrà effettuata in ordine cronologico di entrata socio”.

Un foglio con indicazioni su come iscriversi all’associazione che sembra, piuttosto, il vademecum per l’acquisto di loculi. Una quota di “iscrizione” indicata che, tra l’altro, cozza in modo eclatante con quanto prescrive l’art. 6 dell’Atto costitutivo della stessa associazione: “La quota di iscrizione, quale contributo associativo, dei soci che entrano a far parte dell’Associazione viene determinata in euro 50,00 (cinquanta virgola zero zero) annui, salvo diversa deliberazione dell’Assemblea”.

La stessa dinamica sopra descritta la ritroviamo in un altro bonifico, questa volta di qualche anno più tardi, intestato alla stessa associazione con lo stesso Iban della stessa banca e comunicato come “iscrizione soci”; un bonifico dell’importo di 3600 euro, somma che corrisponde, appunto, alla metà del costo di due loculi. A fare il bonifico, infatti, sono due persone.

Dopo il secondo il terzo lotto,
ma ci vuole un'altra variante
Riprendiamo il filo della cronistoria degli atti. A ottobre del 2009 l’associazione ha nelle mani il contratto di concessione del secondo lotto, l’A2; il 19 novembre fa domanda di permesso di costruire su quest’ultimo lotto, il 21 dicembre 2009 c’è il parere favorevole dell’ufficio tecnico, il giorno successivo il permesso è già rilasciato. Tutto questo avviene mentre la costruzione della prima cappella funeraria -A1- è ancora in corso, la sua conclusione dei lavori, infatti, sarà comunicata all’ufficio tecnico l’11 marzo 2010 dall’ingegnere dell’associazione culturale progettista di tutte e tre le cappelle funerarie.

Mentre è in corso la realizzazione della seconda cappella funeraria, quasi completata, il presidente dell’associazione culturale recapita al comune di Rutigliano una terza lettera, scritta il 3 giugno 2010 arriva lo stesso giorno al protocollo del comune. Vi si chiedono “altri suoli cimiteriali per edificare cappelle per confraternite nel nuovo cimitero comunale vista l’enorme richiesta di soci che ci giunge quotidianamente presso la nostra associazione”. Il presidente qui riferisce di una “enorme richiesta di soci” che arriva “quotidianamente” alla sua associazione. Perché, ci chiediamo, i cittadini farebbero la fila davanti alla sua associazione per iscriversi? Forse perché, dopo un anno di intensa, frenetica, attività di richieste di suoli cimiteriali, assegnazioni e costruzione di loculi, i cittadini possano aver pensato che, per avere uno o due loculi, fosse meglio rivolgersi all’associazione culturale in questione piuttosto che al comune. Comunque sia, la terza richiesta di suoli cimiteriali è fatta, ma c’è un problema: i lotti disegnati nella variante al progetto del cimitero 3° stralcio del 2007 sono stati tutti e due assegnati, all’associazione culturale in questione, come abbiamo visto; c’è, dunque, da trovare un altro lotto. Ci vuole una variane alla variante, che arriverà circa un anno più tardi.

Il comune si "mobilita" per inchiesta-II-loculi-4
trovare il terzo lotto
Mentre a settembre 2010 l’associazione è impegnata con il collaudo della cappella funeraria A2, istanza che arriverà alla regione Puglia il 9 novembre successivo, gli uffici competenti del comune cominciano ad attivarsi per reperire i lotti cimiteriali richiesti cinque mesi prima dal suo presidente. Il 12 novembre 2010, il responsabile servizi cimiteriali comunica al responsabile area lavori pubblici che “sono pervenute n. tre domande per l’assegnazione di lotti per la costruzione di loculari da pare di Associazioni e/o Confraternite”. “Tanto si comunica -continua la nota- nella eventualità che si voglia (…) individuare i lotti necessari per soddisfare tali richieste”. La risposta a questa nota, dall’ufficio tecnico, arriva giorni dopo, il 3 dicembre, in una lettera con oggetto “Variante planovolumetrica cimitero comunale” indirizzata a un architetto esterno, al sindaco e allo stesso responsabile servizi cimiteriali. Qui il tecnico fa presente che è pervenuta “una nota da parte del responsabile dei servizi cimiteriali con la quale fa presente che, agli atti dell’ufficio predetto, sono pervenute n° tre richiesta di suoli cimiteriali da parte di confraternite” e che, a quella data, “non vi è alcuna disponibilità” di lotti. L’ufficio tecnico, quindi, invita l’architetto esterno a “valutare” quella esigenza di lotti e, nel caso, “a predisporre una variante planivolumetrica al progetto” del 2007.

Tra queste due note, esattamente il 26 novembre 2010, il presidente dell’associazione culturale, si infila con un’altra lettera, indirizzata al sindaco e al responsabile ufficio servizi cimiteriali. Lettera con la quale chiede, per conto della sua associazione “che, sulla scorta di eventuali aree disponibili all’interno del cimitero comunale, il lotto oggetto di eventuale assegnazione deve essere di MQ 176 CIRCA identico ai lotti già edificati A/1 A/2. In sostanza qui il presidente dell’associazione culturale, cinque mesi dopo la richiesta del terzo lotto e la già avvenuta edificazione dei due lotti precedentemente avuti, non chiede di sapere quanti metri quadri, eventualmente, sarebbero a disposizione;  indica al comune in modo preciso, in maiuscolo e in grassetto, la misura in metri dell’ulteriore lotto richiesto. La perentorietà della forma (“deve essere”) lascia trasecolati noi, non certo il comune, il cui ufficio cimiteriale l’8 aprile 2011 invia, al presidente dell’associazione culturale, una raccomandata con oggetto “Assegnazione area cimiteriale per la costruzione di una cappella per confraternita. VS. richiesta del 03/06/2010…”.

Qui il responsabile dell’ufficio comunica che “il comune sta attualmente elaborando i progetti esecutivi necessari alla sistemazione delle aree, comprese all’interno del cimitero comunale nuova zona, da assegnare ai privati richiedenti nonché alle confraternite che ne avessero fatto richiesta”. La raccomandata prosegue aggiungendo che “Al fine di soddisfare la Vs richiesta in sede progettuale e per completezza di documentazione informativa circa la fondatezza di tale richiesta, il comune di Rutigliano, con la presente, ha necessità di acquisire” la “copia conforme dello Statuto e dell’atto costitutivo della Confraternita” e “l’elenco dei soci” della stessa confraternita, “alla data del 06 aprile 2011”. In riferimento alla richiesta del terzo lotto, dunque, il comune manda a chiedere le carte dell’associazione, statuto, atto costitutivo ed elenco dei soci, richiesta che non abbiamo trovato nelle pratiche visionate riferite ai due lotti precedentemente assegnati, anche se, nella pratica relativa al lotto A1 c’è una lettera del presidente dell’associazione, datata 7 aprile 2009, che accompagna l’invio dell’elenco dei soci senza nessun riferimento a una richiesta pervenuta dall’ufficio competente. Nella lettera datata 12 aprile 2011, che il presidente dell’associazione culturale manda al responsabile dell’ufficio, il riferiinchiesta-II-loculi-5mento alla raccomandata, invece, è chiaro: “Oggetto: invio documentazione. In risposta alla vs raccomandata datata 08/04/2011, vi inviamo i documenti da voi richiesti per l’assegnazione di un lotto cimiteriale…”.

Ma, al di là di questo diverso modo di fare del comune, la cosa più interessante della raccomandata dell’8 aprile, alla quale il presidente dell’associazione culturale risponde, è la grande disponibilità a venire incontro alle richieste dell'associazione culturale. “Si fa presente -si legge in quella raccomandata- che il suolo da assegnare sarà di dimensioni tali da soddisfare, in numero di loculi pari al doppio (circa) del numero dei soci che hanno fatto regolare richiesta e ritenuti validi”. Ci sembra strano questo rilancio al doppio sul numero dei soci, perché al momento di quella raccomandata il responsabile dovrebbe non sapere quanti sono i soci iscritti a quella associazione; la risposta del presidente, con l’elenco dei soci, arriva infatti quattro giorni dopo. Un elenco di 98 nominativi iscritti dal 25 marzo 2010 al 7 aprile 2011, il doppio di 98 è 196. In realtà nella relazione tecnica che accompagna il progetto della cappella funeraria che sarà costruita sul lotto A3, si legge della realizzazione di “complessivamente 204 loculi e 24 colombari”; 8 loculi più del doppio concesso preventivamente dal comune.

Non solo addiviene alla richiesta, non solo raddoppia i soci, il comune, in quella stessa raccomandata, scrive che “il parametro per l’individuazione della superficie, in relazione ai loculi, sarà determinato sulla base delle cappelle già realizzate”. In questo modo il comune addiviene, con grande disponibilità, anche alla indicazione contenuta nella lettera del 26 novembre 2010, quella in cui il presidente dell'associazione culturale chiede che il lotto “deve essere di MQ 176 CIRCA identico ai lotti già edificati A/1 A/2”. (Continua)

Terza parte: l'assegnazione del terzo lotto, la richiesta del quarto, il regolamento comunale di assegnazione loculi e aree cimiteriali, il regolamento di polizia mortuaria (D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285).



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