Gara appalto ARO 7, la TEKRA vince grazie alla riparametrazione del punteggio tecnico
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- Pubblicato Venerdì, 24 Febbraio 2017 02:27
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Come annunciato nella prima cronaca fatta l'altro ieri (qui) a seduta di gara ancora in corso, la TEKRA S.r.l. di Angri si è aggiudicata l’appalto della gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana nei sei comuni dell’ARO BA/7 (Rutigliano, Noicattaro, Capurso, Cellamare, Triggiano e Valenzano). Gli effetti di questa aggiudicazione il comune di Rutigliano li vedrà nel 2020, anno in cui scade il contratto con la ditta Gassi-Esposito, attuale gestore. Al netto dei ricorsi, che si prevedono numerosi, l’appaltatore unico avvierà la sua gestione da subito in tre comuni: Noicattaro, Valenzano e Capurso. Mentre nei comuni di Triggiano e Cellamare subentrerà alle attuali gestioni nel 2019 e nel 2018.
Detto questo, veniamo alla seduta di gara e a quello che è successo a cominciare dalle cose che ha riferito il presidente Oscar Rubino circa le varie richieste di sospensione. Al di là della sospensione del 19 gennaio avvenuta su invito dell’assemblea dei sindaci, il presidente ha fatto presente che l’invito era stato formalizzato in una delibera. Nel verbale dell’assemblea del 26 gennaio, invece, «nulla si disponeva -ha aggiunto Rubino- circa un eventuale e successivo rinvio».
In riferimento alla nota che gli è stata inviata il 21 febbraio scorso dal commissario dell’Agenzia regionale dei rifiuti Gianfranco Grandaliano, con la quale lo stesso commissario lo invitava a valutare l’opportunità di sospendere la gara del 22 per esaminare il parere legale fornito dal sindaco di Noicattaro sulle criticità sollevate, il RUP ha detto che «era un semplice invito alla commissione di gara a sospendere la gara, atteso anche che questo invito lo poteva fare esclusivamente l’assemblea dei sindaci» quindi, «non essendo intervenute ulteriori decisioni da parte dell’assemblea dei sindaci dell’ARO 7» la commissione ha proseguito i suoi lavori. Qui Rubino ha riconosciuto esplicitamente la competenza dei sindaci dell’ARO 7 a richiedere la sospensione della gara; solo loro potevano chiederla, non Grandaliano.
Rubino, quindi, ha clamorosamente smentito i sindaci Romagno, Lomoro, Crudele, Donatelli e De Santis che, nel verbale dell’assemblea del 26 gennaio, hanno sostenuto all’unisono la “incompetenza” della stessa assemblea ARO a sospendere la gara. Oscar Rubino ha, paradossalmente, dato ragione al sindaco di Noicattaro che ha sempre sostenuto che era nei poteri dell’assemblea ARO chiedere -o invitare- il RUP a sospendere la gara.
Ma torniamo alla seduta. Il presidente di gara, continuando nella lettura del verbale di commissione, è passato alla comunicazione del punteggio (massimo 80 su 100) assegnato alle tre offerte tecniche delle ditte rimaste in gara, quindi: TEKRA 64,316 - Ecotecnica 47,064 - Sangalli 48,129. Sempre Rubino ha informato che i tre punteggi sono stati riparametrati per armonizzarli con la parametrazione del punteggio relativo all’offerta economica. La parametrazione ha implementato il punteggio dell’offerta tecnica che così è stato ridefinito: TEKRA 80 (gli è stato assegnato il massimo del punteggio avendo avuto, in prima battuta, il punteggio più alto) - Ecotecnica 57,229 - Sangalli 59,509.
Dopodiché si è passati allo scrutinio dell’offerta economica, che è avvenuto dopo una sospensione della seduta dalle 12:00 alle 15:00. Ripresa nel pomeriggio la seduta di gara, si sono aperte le buste sigillate dell’offerta economica e si è data lettura del ribasso proposto: TEKRA 0,057% - Ecotecnica 4,706% - Sangalli 1,69%. Con la riparametrazione, il punteggio sull’offerta economica è stato il seguente: TEKRA 80,474 - Ecotecnica 77,929 - Sangalli 73,651. A questo punto il presidente di commissione ha dichiarato quello che già era evidente sin dalla assegnazione del punteggio tecnico avvenuta nella parte antimeridiana della seduta: aggiudicato l'appalto alla TEKRA, 2ª l'Ecotecnica, 3ª la Sangalli.
A questo punto il rappresentante di Ecotecnica è intervenuto facendo osservare che «la lex specialis non prevede nessuna riparametrazione dei punteggi dell’offerta tecnica», quindi, per il rappresentante della seconda classificata, i punteggi sarebbero dovuti rimanere così come sono stati dati dalla commissione sulla base dei criteri e sub criteri indicati nella specifica tabella presente nel disciplinare di gara, senza riparametrazione. Rubino ha risposto che «la riparametrazione è prevista dalla legge», facendo riferimento anche a un allegato a cui rimandano gli atti di gara, allegato non meglio specificato.
Abbiamo verificato se davvero la riparametrazione è prevista dalla legge e se negli atti di gara c’è davvero l’allegato a cui ha fatto riferimento il presidente. Abbiamo scoperto, intanto, che la riparametrazione non è imposta da nessuna norma, è prevista dall’allegato P del regolamento attuativo del vecchio codice degli appalti -sulla base del quale si è espletata la gara in questione-, regolamento tra l’altro abrogato dal nuovo codice (D. Lgs. 50/2016).
In effetti, l’allegato a cui ha fatto riferimento Rubino nella seduta dell'altro ieri è proprio l’allegato P, che è citato nel disciplinare di gara a pag. 43, ma solo in riferimento all’attribuzione dei punteggi parziali relativi all’offerta economica. Qui si legge, infatti, che "relativamente all’elemento 'prezzo' (PE), il coefficiente variabile tra zero ed uno sarà determinato attraverso la formula di cui all’allegato P del D.P.R. 5.10.2010, n. 207”. Per l’attribuzione del punteggio tecnico, invece, il disciplinare di gara, a pagina 40, non fa nessun riferimento all’allegato P, non ne propone la formula, così come fa con l’offerta economica, non prevede, quindi, nessuna riparametrazione. Per l’attribuzione del punteggio tecnico il disciplinare di gara fa riferimento a criteri (che vanno da “A” fino ad “H”) e sub criteri (“A.1, A.2... B.1, B.2... ...) che è stata la stazione appaltante a determinare.
Era necessario indicare sin dagli atti di gara la riparametrazione del punteggio tecnico? Dalla giurisprudenza consolidata sembrerebbe di sì. «In tema di cd. riparametrazione -scrive il TAR di Milano- la giurisprudenza precisa (...) che spetta alla lex specialis prendere posizione sulla necessità della riparametrazione e sui limiti della sua utilizzazione (...), tenendo conto del notevole impatto che un’operazione di riparametrazione è in grado di esercitare sulle sorti di ogni procedura e dell’influenza che le previsioni in materia sono in grado di esercitare sulle condotte delle imprese “all’atto della decisione delle loro strategie di gara, che potranno essere ragionevolmente diverse a seconda che si sappia che il massimo punteggio sul versante qualitativo sarà riservato alla sola offerta davvero eccellente o, invece, potrà essere ottenuto dall’offerta qualitativamente migliore anche quando intrinsecamente modesta”. Insomma, in tema di gare da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la riparametrazione ha la funzione di ristabilire l’equilibrio fra i diversi elementi qualitativi e quantitativi previsti per la valutazione dell’offerta, soltanto, però, “se e secondo quanto voluto e disposto dalla stazione appaltante con il bando”, con la conseguenza che l’operazione di riparametrazione deve “essere espressamente prevista dalla legge di gara per poter essere applicata” (TAR Milano, 12.11.2015 n. 2391).
Il sicuro contenzioso che la seconda classificata attiverà contro l'aggiudicazione è probabile si incentri principalmente sulla “illegittima” riparametrazione del punteggio tecnico perché non specificata nel bando o nel disciplinare. Senza la riparametrazione, ad aver vinto la gara sarebbe stata l’Ecotecnica, non la TEKRA. Il punteggio sarebbe stato questo: Ecotecnica 67,064 - TEKRA 64,793 - Sangalli 62,271.
Di fronte a concorrenti importanti e prevedibilmente agguerriti per l’appetibilità dell’appalto, impressiona alquanto il fatto che la TEKRA abbia puntato solo sull’offerta tecnica e nulla su quella economica; un ribasso dello 0,057% su 117.000.000 di euro è davvero nulla, sono 66.690 euro, un’inezia. Il 4,706% della Ecotecnica significa un ribasso di 5,5 milioni di euro, 1,97 milioni di euro è il ribasso che ha fatto la Sangalli.
Nel caso di aggiudicazione definitina, i riflessi di quello 0,057% di ribasso sui costi/anno a comune, Iva esclusa, farebbero ridedere a crepapelle: Rutigliano risparmierebbe in un anno 1.204 euro, 1.663 euro Noicattaro, 310 euro Cellamare, 1.079 euro Capurso, 1.862 euro Triggiano e 1.286 Valenzano. E pensare che il sindaco di Rutigliano, Roberto Romagno, sperava in un ribasso che potesse arrivare fino al 10%. Poverino il sindaco, sarà rimasto profondamento deluso. A questo punto non gli rimane che il progetto offerto dalla TEKRA, un progetto da 80 punti su 80 dovrebbe sbalordire il nostro sindaco e tutti gli scettici.
Da un progetto di punti 80/80 ci si potrebbe aspettare le quattro pattumelle della differenziata con la quinta della raccolta del vetro a domicilio, la raccolta notturna, la “microchippatura” delle buste -o dei mastelli- per la tariffa puntuale, lo spazzamento delle strade giorni 7/7 sulla gran parte del territorio urbano, la pulizia frequente dei letti alluvionali, le campagne di sensibilizzazione e informazione, la pulizia assidua dei rifiuti abbandonati, il ritiro degli ingombranti alla bisogna e a chiamata...
Sarà così? Non lo sappiamo. Lo sapremo quando avremo nelle mani il progetto presentato dalla TEKRA che non mancheremo di confrontare con quello delle altre due ditte arrivate fino in fono a questa lunga, lunghissima, gara d’appalto.