Oltre Martucci, sei discariche coltivate in modo illegale nell'area vasta. Videoreportage
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- Pubblicato Martedì, 04 Luglio 2023 18:30
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Il monitoraggio del terzo lotto di discarica in contrada Martucci a Conversano, di proprietà della Lombardi Ecologia, cominciato a gennaio 2022, si è concluso con l’installazione di tre piezometri, due soltanto sul terzo lotto, l’altro, l’ultimo scavato, è a monte dello stesso terzo lotto ed è di controllo, pesca, cioè, l’acqua di falda prima che attraversi il fondo della discarica. In sostanza, da sette piezometri ne sono stati programmati quattro e realizzati tre, dei quali due soltanto monitoreranno direttamente la fala. Dopo un anno e mezzo di lavori di scavo non è granché; non è nulla se si considera che il primo lotto, completamente senza guaina su tutti i lati, e la vasca B sono stati lasciati fuori da questo monitoraggio.
So anche che due campagne di analisi fatte attraverso i due piezometri non hanno rilevato nulla di particolare, perlomeno questo è quello che mi è stato riferito dal responsabile del procedimento nonché dell’ufficio ambiente del comune di Conversano. Responsabile al quale, la settimana scorsa, ho chiesto i risultati delle analisi non solo sulle acque, anche sulle carote di terra estratte durante la perforazione. La risposta è stata che le analisi ci sono ma che è necessaria una richiesta di accesso agli atti per averle nel caso se ne abbia il diritto. Quindi, è probabile che, di fronte a una richiesta di accesso, ci si ritrovi con un diniego per mancanza di interesse immediato e giuridicamente rilevante.
I risultati delle analisi sul carotaggio e sulle acque, dunque, ci sono, ma, che io sappia, non sono stati divulgati e neanche pubblicati da qualche parte, il che, ritengo, sia cosa piuttosto grave dal momento che si tratta di monitoraggio ambientale finalizzato alla tutela della salute dei cittadini e del territorio. Queste analisi devono essere messe a disposizione di tutti quanto prima, i cittadini, le associazioni ambientaliste, i giornalisti, devono conoscere i risultati, come queste analisi sono state fatte e in quali condizioni di falda.
Ma, mentre tutta l’attenzione è concentrata su Martucci, e tutto sembra volgere a un nulla di fatto, c’è un problema che va oltre Martucci, gli impianti e le discariche autorizzate: il problema di un territorio disseminato di buchi, ex cave che dagli anni ’90 fino al 2002 si sono trasformate in discariche coltivate prevalentemente in modo illegale. In questo territorio groviera, che corrisponde all’area vasta oggetto delle attenzioni del tavolo tecnico regionale, che va da Martucci fino al mare di Mola di Bari, sono stati seppelliti illegalmente, o approfittando delle ordinanze urgenti e contingibili (famoso art. 12) dell’emergenza rifiuti del 1996, tonnellate di rifiuti industriali, speciali, pericolosi e solidi urbani.
Con Domenico Lestingi siamo stati su una discarica di farmaci seppelliti abusivamente quasi vicino al mare a Mola di Bari, abbiamo sostanzialmente camminato su un tappeto di flaconi e contenitori di farmaci. Abbiamo visitato due luoghi, ex cave di estrazione terra, a ridosso di due laghi di Conversano siti di interesse comunitario, discariche dentro cui sono stati seppelliti rifiuti solidi urbani, inerti, copertoni esausti, ingombranti e chissà cos’altro. Sulla Conversano-Mola, poco più giù di Martucci, a Pozzo vivo, abbiamo filmato una enorme ex cava dento cui sono stati seppelliti rifiuti pericolosi, carcasse di animali e rifiuti industriali (balle di concerie). In un’altra enorme cava, sempre a Pozzo vivo, Domenico Lestingi ci ha raccontato di pneumatici esausti e percolato che veniva smaltito sul suolo, a cielo aperto, con un'autocisterna.
Insomma, quello che abbiamo filmato sono sei siti, che si trovano sul territorio di Conversano e Mola di Bari, sei discariche prevalentemente illegali, profonde dai dieci ai quindici metri, che da oltre trent’anni ricoverano rifiuti di ogni genere. Alcune di queste sono state sequestrate e analizzate, altre no. Rimane il fatto che su una situazione di questo tipo non ci sia mai stata una verifica sull’impatto che tutti quei rifiuti hanno avuto, o hanno ancora, sull’ambiente circostante e sulla falda.
Non aggiungo altro, solo che il reportage qui sotto pubblicato è stato realizzato grazie a Domenico Lestingi, ex dipendente della Lombardi Ecologia, che ci ha portato sui sei siti raccontandoci una storia da lui vissuta in prima persona in qualità di dipendente della Lombardi Ecologia.
Buona visione
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