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Scontro Ecotecnica-ARO BA7, domani udienza al CdS per ottemperanza sentenza 2018

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con stato-aro-ecotecnica


di Gianni Nicastro

Prosegue il contenzioso amministrativo tra l’ARO BA7 (ARO), l’ambito di raccolta ottimale di cui fanno parte i comuni di Rutigliano, Noicattaro, Triggiano, Valenzano, Capurso e Cellamare, e l’Ecotecnica, ditta che -tra il 2016 e il 2017- ha partecipato alla gara d’appalto per la gestione unitaria dei rifiuti nei sei comuni. A quella gara sono arrivate fino in fondo tre ditte, Tekra, Ecotecnica-Igeco e Sangalli-Gassi, classificate, rispettivamente, prima, seconda e terza. La gara, il 24 aprile 2017, è stata, quindi, definitivamente aggiudicata alla Tekra con un ribasso quasi inesistente dello 0,057% su un costo a base di gara di 117milioni di euro per nove anni di appalto.

Un po' di storia
L’aggiudicazione della gara alla Tekra si è portata dietro ricorsi al TAR e molte critiche, cose che hanno spinto il nuovo dirigente dell’ufficio comune ARO, su indicazione dell’assemblea dei sindaci dei sei comuni, ad avviare un procedimento di riesame degli atti relativi alla gara. Il riesame si è concluso a novembre 2017 con un provvedimento di esclusione dalla stessa gara delle uniche tre ditte arrivate fino in fondo: Tekra, ATI Ecotecnica-Igeco Costruzioni e ATI Sangalli-Gassi. Di conseguenza è stata annullata anche l’aggiudicazione definitiva della gara alla Tekra. Da qui sono partiti altri ricorsi, sia da parte della Tekra che della Ecotecnica, ricorsi che le due ditte, nel 2018, hanno perso al TAR. L’Ecotecnica, a giugno 2018, si è appellata al Consiglio di Stato (CdS) per l’annullamento della sentenza del TAR.

A novembre 2018 il CdS ha emesso una sentenza che ha dato ragione all’Ecotecnica e l’ha riammessa, unica, alla gara d’appalto che, a questo punto, si è riaperta solo per lei. A marzo 2019 l’ARO ha preso atto della sentenza del CdS e ha confermato la revoca -fatta a giugno del 2018- del piano industriale sulla base del quale è stata espletata la gara. A maggio 2019, dopo un procedimento di riesame della posizione dell’Ecotecnica nella gara, riaperta a causa della sentenza del CdS, l’ARO ha escluso dalla stessa gara l’ATI Ecotecnica-Igeco Costruzioni “per violazione” di un “onere dichiarativo” indispensabile per legge, e “per lesione dell’affidamento fiduciario professionale nell’espletamento contrattuale…”; quindi, per la seconda volta l’ARO ha dichiarato la gara “deserta”. A maggio 2019 l’Ecotecnica si è rivolta al CdS con un ricorso per l’ottemperanza della sentenza con la quale, lo stesso CdS, a novembre 2018 l’ha riammessa in gara.

L’attualità
Il CdS ha fissato, dunque, per domani, 29 ottobre, la Camera di Consiglio -relatore Di Matteo- nella quale deciderà in merito al ricorso sull’ottemperanza della sentenza del 2018 promosso dall’Ecotecnica. Ad oggi, dunque, si è in attesa della decisione del CdS sull’ottemperanza e della fissazione dell’udienza al TAR Puglia su un altro ricorso promosso dalla Ecotecnica a luglio dell’anno scorso, quello contro la revoca del piano industriale.

La revoca e l'aggiornamento
Al di là del contenzioso amministrativo, c’è una questione che suscita perplessità,  l’aggiornamento di un piano industriale che è stato revocato, revoca avvenuta a giugno del 2018 con una delibera ARO (la 4/2018) che ne spiega così i motivi: “… a distanza di quasi tre anni dalla sua presentazione il Piano Industriale non risulta più adeguato agli sviluppi gestionali recenti e presenta delle criticità, prima fra tutte i proventi decisamente più elevati di quelli reali”. Il Piano industriale, approvato dall’assemblea dei sindaci dell’ARO BA7 a febbraio del 2015, è stato quindi revocato perché “inadeguato agli sviluppi della gestione dei rifiuti nei sei comuni” -passati, nel frattempo, tutti al sistema porta a porta- e anche “in funziona del risparmio che ne deriverebbe” per gli stessi “comuni”. Cocon stato-aro-ecotecnica-1sì si legge nella delibera di revoca prima citata. L’ARO, dunque, revoca, cioè elimina, cancella, un piano industriale inadeguato e pieno di criticità e, allo stesso tempo, delibera l’adeguamento, l’aggiornamento e la revisione di quello stesso piano affidandoli, in seguito, agli stessi tecnici che lo hanno progettato.

Aumentano i costi
per il comune di Rutigliano

Già l’aggiornamento di un piano che non esiste più suscita di per sé grandi perplessità; se a questo aggiungiamo la qualità dell’aggiornamento, in modo particolare riferito ai quadri economici dei costi dei servizi proposti per i sei comuni, alle perplessità si aggiunge la critica.
I quadri economici che sono circolati nei comuni da marzo scorso, elaborati dagli stessi progettisti il cui piano gli è stato revocato, propongono un aumento dei costi della gestione dei rifiuti per il comune di Rutigliano. Nella versione di marzo 2019 il costo annuo dell’appalto ARO era di € 2.541.000, +217.000 euro rispetto al piano del 2015, anch’esso, allora, rimodulato nei costi. La versione aggiornata dell’“aggiornamento”, quella di giugno 2019, vede -sempre per il comune di Rutigliano- una diminuzione dei costi di 55.000 euro rispetto alla versione di marzo 2019. Il costo dell’appalto della versione di giugno, per Rutigliano, rimane comunque più alto di quello del 2015: € 2.485.000 rispetto a € 2.323.000. Il comune di Rutigliano, quindi, pagherà 162.000 euro in più rispetto a quello che sarebbe stato il costo se la gara del 2017 fosse stata aggiudicata, tra l’altro per un servizio scarso e inefficiente nel caso dovesse continuare ad essere quello proposto nel piano “inadeguato” del 2015.

Se, invece, consideriamo i costi dell’aggiornamento di giugno con quelli che sono i costi attuali della gestione dei rifiuti a Rutigliano, il confronto è impressionante. Il costo della gestione dei rifiuti “fuori ARO” del comune di Rutigliano nel 2018 è stato di 2.188.000 euro, dei quali 1.704.000 euro di canone di appalto, con tutti gli adeguamenti ISTAT scattati in otto anni, e 484.000 euro di “benefit”, premialità per gli obiettivi di raccolta differenziata definiti dagli atti di gara del 2011.
Nel caso, dunque, dovesse andare in porto la gestione unitaria con quel tipo di “aggiornamento”, il comune di Rutigliano si ritroverà a pagare 297.000 euro in più all’anno rispetto ad oggi per un sistema di gestione la cui efficienza è un’incognita. Sarebbe un disastro, invece, nel caso il “nuovo” sistema di gestione che l’ARO sta preparando dovesse essere quello “inadeguato” del 2015, nonostante l’“aggiornamento”.

Qualche settimana fa abbiamo saputo dal responsabile dell’ufficio comune ARO che l’aggiornamento del Piano industriale sta per concludersi. Una analisi più approfondita, puntuale, sui costi e sul sistema di gestione unitario, sarà fatta alla fine dell’aggiornamento, con le carte, il sistema, i costi e i conti definitivi nelle mani.

 

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