"La bbedda chembagnì", al Teatro Angioino di Mola di Bari
- Dettagli
- Pubblicato Lunedì, 11 Novembre 2019 09:52
- Scritto da Teatro Angioino
Teatro Angioino, Mola di Bari
XX STAGIONE di PROSA 2019/20
La Compagnia Teatro d'Oggi, presenta, per la XX Stagione di Prosa 2019/20 del Teatro Angioino in Mola di Bari (Ba), con la direzione artistica di Francesco Capotorto,
FUORI ABBONAMENTO:
Sab. 16 h. 21 e dom. 17 h.19 novembre 2019 La Compagnia Anonima G.R. in
“LA BBEDDA CHEMBAGNI’” regia del Gruppo
Con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Pinuccio Sinisi, Nicola Traversa
Lo spettacolo è un insieme di quadri teatrali, scenette e canzoni che raccontano la vita della gente semplice dei quartieri più borderline della città, quella gente che è sempre in tensione per come sbarcare il lunario, e alla continua ricerca di una vita migliore.
In questo contesto, si è fatto in modo che la semplicità delle tematiche quotidiane si deformasse attraverso la satira, per ridisegnare, fatti e personaggi, rendendoli surreali.
A questo si aggiunge la comicità forte, alle volte quasi disperata, che attraverso l’ironia popolare diventa un momenti liberatorio.
“La Bbedda chembagnì”, quindi, è riproposto dopo quarantacinque anni, con gli stessi attori (non proprio il cast al completo), che da giovincelli sono divenute persone mature che oggi si confrontano con le loro origini, come un viaggio nel passato per capire cosa si è diventati artisticamente, oggi.
Compie quarantacinque anni di attività l’Anonima G. R., la compagnia barese di teatro di ricerca, nata nel 1974, che non ha mai dismesso la vocazione di sperimentare nuove forme espressive, nell’ambito del teatro. Sin dal suo esordio, la compagnia barese, formata da giovanissimi attori, autori, pittori e musicisti, assunse l’onere di andare oltre gli schemi teatrali ai quali si rifaceva buona parte del teatro italiano, puntando molto sulla innovazione del linguaggio, (con un italiano di radice) su una drammaturgia che nasceva dal basso, dal contatto con la gente, sull’utilizzo dei personaggi, che, alla maniera della Commedia dell’Arte, diventavano maschere del nostro tempo. Il Primo spettacolo realizzato fu: “La Bbedda chembagnì”, La Bella compagnia, scritto, diretto e musicato dal Collettivo. Questo spettacolo, nato da un lungo periodo di ricerca e sperimentazione, non si rifaceva al tipico mondo popolare infiocchettato dei vicoli dei nostri centri storici, al contrario scrutava gli ma spersonalizzanti universi dei nuovi grandi quartieri popolari, lontani dalle città: il San Paolo, Japigia, in cui veniva stipata gente della città Vecchia, che così perdeva ogni memoria storica, atomizzandosi nei casermoni tutti uguali, senza un’identità. Quindi, da una vita orizzontale a stretto contatto, quasi parentale con gli altri, ad una vita verticale nei nuovi palazzoni, che cancellava tutte le loro abitudini.
Nel 1976, l’incontro con Cosimo Cinieri, grande attore ed autore, sviluppatosi nel teatro sperimentale degli anni sessanta, nelle Cantine Romane, che, affascinato dalla teatralità creata dalla compagnia barese, decide di collaborare, importando l’Anonima G. R. a Roma, al teatro Alberico, all’epoca spazio di punta del teatro di ricerca e sperimentazione, animato da personaggi come Leo De Berardinis, Bruno Mazzali, Memè Perlini, Donato Sannini, e tanti altri talenti del nuovo teatro che dilagava nel resto d’Italia.
A Roma, “La Bbedda chembagnì” riscosse un successo straordinario, richiamando l’attenzione di grandi critici e personalità della cultura: Italo Moscati, Nicola Garrone, Dacia Maraini, Angelo Maria Ripellino, Cesare Zavattini, che scrissero recensioni molto lusinghiere sulla compagnia, riconoscendone un ruolo innovatore nel panorama del teatro italiano. Fu dunque in quegli anni che la critica romana definì il progetto dell’Anonima G. R., “teatro popolare metropolitano”, cioè, l’uscita dal folclore, e dalle sdolcinate scenette popolari, lasciando il passo ad una satira mordente, mista ad una teatralità surreale, che dava al teatro popolare dignità letteraria e contenuti forti, tanto che Dacia Maraini, in una bella recensione su Panorama, scrisse: “...Ma non si creda che questo sia uno spettacolo spontaneo, perché, al contrario, è mediato intellettualmente”.
Da allora tantissime sono state le occasioni che hanno permesso alla Compagnia barese di portare su importanti palcoscenici italiani ed europei i propri spettacoli, avendo sempre riscontri più che positivi, contribuendo così ad arricchire il repertorio e la qualità della teatralità pugliese.
Per informazioni, abbonamenti e prenotazioni, il botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.30 alle ore 20,30 tel.0804713061.