Quando Lega giocava a pallone
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- Pubblicato Venerdì, 16 Marzo 2018 08:25
- Scritto da Saverio Ciavarella
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Lega Muratori e Affini di Rutigliano
di Saverio Ciavarella
Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, in una Italia povera e divisa, con lo scopo di mediare tra lavoratori e datori di lavoro, al fine di ottenere un minimo di dignità umana e di progresso civile, sociale ed economico, sorgono numerose Leghe di categorie di lavoratori come quelle dei metallurgici, dei braccianti e dei muratori.
Nel 1920 è finita da poco la 1° guerra mondiale: c’è distruzione ed estrema povertà. L’aria è veramente amara, il lavoro così come il pane è duro. Grande è la necessità di rimboccarsi le maniche per uscire dalle macerie e dalla miseria.
A Rutigliano a seguito di incontri e scontri tra lavoratori e imprenditori edili, il 6 Gennaio 1920, nasce la Lega dei Muratori e Affini. Il primo Presidente è l’attivo operaio Carlo Giordano.
I principali e urgenti obiettivi da raggiungere, in un periodo nel quale la giornata lavorativa comincia all’alba e termina al tramonto, con una paga giornaliera di 5 o 6 lire, sono quelli di ottenere le otto ore di lavoro e miglioramenti economici e sociali.
Dopo varie giornate di agitazioni e di scioperi, prevale il buon senso delle due parti. Si ottengono così, le tanto attese otto ore giornaliere di lavoro con significativi aumenti economici.
La Lega Muratori, organizza numerose iniziative sociali e sportive creando anche una propria forte squadra di calcio che partecipa con ottimi risultati a qualificati tornei locali.
Nella nostra città vengono realizzate abitazioni private, strade e opere pubbliche che danno un serio contributo allo sviluppo del Territorio.
Il lavoro della Lega Muratori e Affini e dei suoi Dirigenti, è continuo ed efficace. Nel 1970, si festeggia con una grande cerimonia il 50° anniversario della Lega.
Sono presenti le maggiori autorità del paese e il Presidente Vito Grazio Difino, in una lunga e appassionata relazione, elenca tutti i successi che la Lega muratori di Rutilgiano ha ottenuto con la collaborazione tra lavoratori edili, imprenditori, professionisti del settore e autorità amministrative. Difino parla anche della assoluta necessità di un riassetto edilizio dell’intero territorio rutiglianese.
Se Rutigliano oggi, è una città d’arte, dignitosa e civile, lo si deve anche alla capacità e all’intelligenza degli operai edili, molti dei quali, nel tempo, per la loro professionalità, sono diventati piccoli, medi e grandi imprenditori.
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