“Come sopravvivere alla banda” vince il Salento Finibus Terrae
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- Pubblicato Lunedì, 25 Luglio 2016 09:50
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“COME SOPRAVVIVERE ALLA BANDA”
MIGLIOR DOCUMENTARIO AL SALENTO FINIBUS TERRAE
IL REGISTA VITTORIO ANTONACCI RINGRAZIA GLI ORGANIZZATORI E CHIAMA A RACCOLTA IL PUBBLICO: “ORA AIUTATECI A REALIZZARE GLI ALTRI DUE CAPITOLI”
CONTINUA LA CAMPAGNA SU INDIEGOGO PER FINANZIARE “ATTO DI FEDE”, IL TRITTICO SUI LAVORATORI ITINERANTI DELLE FESTE RELIGIOSE IN PUGLIA
“Come sopravvivere alla banda” vince il Salento Finibus Terrae come miglior documentario: il premio è stato assegnato ieri sera, 24 luglio, nella serata conclusiva del Festival del cortometraggio salentino.
Il regista Vittorio Antonacci, di Palagianello, non nasconde la soddisfazione: “’Come sopravvivere alla banda’ è un documentario fatto di sacrificio e sudore, entusiasmo e fede. Ringrazio gli organizzatori del Salento Finibus Terrae per averci dato la possibilità di mostrare agli spettatori uno spaccato inedito delle feste religiose, ovvero l’altra faccia della vita di una banda da giro”.
“Come sopravvivere alla banda” è infatti un “on the road” dedicato alla storica banda di Rutigliano, che il regista e la sua troupe hanno seguito in giro per la Puglia e le sue feste religiose, che finora è già stato selezionato da diversi festival cinematografici italiani (come il Castellaneta Film Fest 2016 e il festival Cinema del Reale di Specchia) e internazionali.
Ma non è tutto: “Come sopravvivere alla banda” è infatti solo la prima parte di un progetto più ampio dal titolo “Atto di Fede”, un trittico sui lavoratori itineranti delle feste religiose nel Sud Italia. Il secondo e terzo capitolo, per cui il regista chiama a raccolta il pubblico, saranno dedicati all’”ultimo dei madonnari” Raffaele Altieri e alla ‘tournée’ della Madonna pellegrina.
“La fede è il fil rouge del trittico – dice Antonacci – non quella più privata, mistica, ma quella popolare. In altre parole mi interessavano tutte quelle manifestazioni del sentimento religioso che sembrano destinate più agli uomini che a Dio, e che rafforzano il senso di appartenenza a una comunità”. Perché questo accada, continua il regista, “servono però occasioni pubbliche, le feste religiose, che hanno bisogno dei loro lavoratori, come succede per l’organizzazione di qualunque altra manifestazione”.
Per completare il progetto, che è una produzione Coralia-Libero Arbitrio, è in corso una campagna di raccolta fondi sul sito indiegogo.com.
“Fate un atto di fede e aiutateci – è l’invito del regista tarantino- anche perché ci sono in palio premi imperdibili. Non solo una copia del documentario e vari gadget ma anche preghiere, valide per una durata commisurata all’importo con cui si contribuisce, e addirittura un ‘posto in paradiso’ per chi ci aiuta con 500 euro”, il massimo previsto dalla piattaforma di crowdfunding. Questo generoso donatore, nominato “Santo Subito”, diventerà naturalmente co-produttore di “Atto di Fede”.