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Nicola Giummarella, dalla Svezia con i "Driving Cassady"

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Driving-Cassady-concerto

di Rosalba Lasorella

Ha scelto di trasferirsi in Svezia circa due anni fa, ma non ha saputo resistere al richiamo della sua terra. Così, quando il Partito Democratico di Rutigliano gli ha proposto di suonare in occasione della Festa dell’Unità, Nicola Giummarella ha imbracciato il sassofono e guidato i “Driving Cassady” alla scoperta dell’antica “città d’arte”.driving-cassady-unità
Professionisti della musica e arrangiatori raffinati, i “Driving Cassady” lavorano insieme dal 2011, combinando egregiamente voci, stili, influenze ed ispirazioni. “In Blue”, il loro primo album rilasciato lo scorso 30 agosto, si compone di 14 tracce dalle suadenti sonorità e mescola in maniera disinvolta (ma non disordinata) i toni melanconici del blues con quelli intensi del rock underground.

A margine dell’esibizione che ha visto la band concludere la prima serata della Festa dell’Unità, Nicola Giummarella ha raccontato della sua esperienza in Svezia, senza nascondere l’emozione di rivedere volti amici sotto il palco. «Io qui a Rutigliano ho sempre suonato, però suonare con questo gruppo svedese fa un certo effetto: è come il presente e il passato che si incrociano» ha spiegato, ringraziando ancora l’amico e segretario PD Francesco Tarulli per l’invito a partecipare.

Laureato in Scienze dei Materiali (con master in Ingegneria delle materie plastiche) e diplomato al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, Nicola ha insegnato musica in diverse scuole del nord Italia prima di investire tempo ed energie in un secondo master promosso dal “Royal Institute of Technology” di Stoccolma. «Quando ero in Italia facevo l’insegnante, quindi vivevo di musica. Ora che mi sono trasferito a Stoccolma suono, guadagno dei soldi, ma non lo faccio per professione. Lì suono con i “Driving Cassadynicola-giummarella” e con la “Stockholms Musikkår Tre Kronor”, una banda di fiati con cui giro molto».

Isak Jakobsson (voce e chitarra), Tristan White (voce, chitarra e tromba), Hampus Halling (voce e batteria) e Jesper Bergman (basso) sono già stati in Italia, lo scorso giugno, per il “Strange Days Festival” di Monteflavio e hanno accolto con piacere la proposta di conoscere il paese d’origine del loro sassofonista. «I ragazzi hanno accettato subito perché a loro piace suonare in Italia, anche se non è stato facile, soprattutto per gli strumenti. Il liutaio (Tristan White, unico americano del gruppo, che di mestiere costruisce e ripara chitarre n.d.r.) li ha smontati e messi in un bagaglio; solo così abbiamo potuto viaggiare con poche valigie».

Ben inserito nella realtà svedese, Nicola non ha in programma di tornare, almeno per il momento. «A Stoccolma ho una fidanzata, i miei studi. Non escludo in futuro di tornare, ma per adesso no. Ci sono dei progetti in corso, sto finendo la tesi e a breve inizierò una specializzazione in chimica del legno. Ho fatto un investimento, non economico (perché lì l’educazione è gratuita, finanziata dallo Stato), ma di tempo: ho studiato e vissuto in Svezia per un anno e mezzo e mi sono rimesso in discussione».

Per seguire i “Driving Cassady”:

www.drivingcassady.com
https://www.youtube.com/user/DrivingCassady
https://www.facebook.com/pages/Driving-Cassady/269794906400605
http://instagram.com/drivingcassady
https://twitter.com/drivingcassady

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