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Archeologia. Contrada Purgatorio e le sue "Bellezze d'Ambra"

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ornarsi-d ambra

 

di Tino Sorino

Interessante incontro al Museo Archeologico sulle Bellezze d’Ambra e sui Beni di lusso, tra VI e V secolo a.C., provenienti dalle tombe di contrada Purgatorio.
Se ne è parlato durante la presentazione del volume del prof. Montanaro

“Ornarsi d'ambra a Rutigliano tra VI e V secolo a.C. Monili e beni di lusso dalle tombe di contrada Purgatorio” (Claudio Grenzi Editore, 2024), è il titolo dell’interessante volume di Andrea Celestino Montanaro, presentato il 31 gennaio scorso nella sala a pianterreno del Museo Civico – Archeologico “Grazia e Pietro Di Donna, davanti a un pubblico numeroso e attento, desideroso di saperne di più e aggiornarsi sul futuro dello stesso Museo e dell’Archeologia rutiglianese.

Ad organizzare l’evento, la sede Archeoclub d’Italia di Rutigliano, attualmente guidata dal dinamico e inossidabile presidente Peppino Sorino, coadiuvata da numerosi soci.    
Sono intervenuti, con la moderazione del dott. Vincenzo Defilippis, Professore di Medicina e socio fondatore di Archeoclub (Rutigliano): il relatore dott. Andrea C. Montanaro, Primo Ricercatore del Consiglio Naz.le delle Ricerche (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale di Lecce); il sopra citato ins. Sorino e l’assessora alla Cultura – Sport e Turismo dott.ssa Milena Palumbo.

Protagonisti assoluti della serata: l’ambra e gli oggetti preziosi rinvenuti, durante gli scavi archeologici a ornarsi-d ambra-1Rutigliano, in contrada Purgatorio, tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento.
Il prof. Defilippis, che ha introdotto l’evento e coordinato il dibattito finale con il pubblico, ha spiegato ai presenti che l’ambra è un raro e pregiato materiale (resina non completamente fossilizzata) proveniente dal mar Baltico, molto diffusa nella Puglia preromana.

Centinaia sono state le ambre rinvenute a Rutigliano, figurate o semplicemente intagliate, tanto che lo stesso autore ha ipotizzato l’esistenza in loco di un’officina stabile con la presenza di intagliatori etruschi.
Il dott. Montanaro si è soffermato, mentre scorrevano le immagini del power point, anche sui corredi di vasi a figure nere, a figure rosse e vernice nera, ritrovate durante gli scavi del 1976 - 77, nei terreni di contrada Purgatorio di proprietà del mecenate, dott. Nicola Di Donna, uno dei promotori della cultura e della storia rutiglianese di quegli anni.

Tombe di straordinaria ricchezza con centinaia di vasi ateniesi, magnogreci, bronzi, ornamenti in ambra, oro e argento; tombe della classe aristocratica dominante tra il VII e III secolo a.C..
“La Tomba più straordinaria”, ha sottolineato Montanaro, “è quella risalente alla metà del V secolo a.C. che ha restituito uno dei corredi più sontuosi, composto da oltre 100 oggetti”.
La defunta (una giovanissima ragazza tra i 14 e i 16 anni), deposta nella tomba in posizione supina e a gambe flesse, indossava una sfarzosa parure cerimoniale, composta da monili in argento e ambra attestanti il potere economico e l’alto rango della giovinetta.

Durante l’incontro è emersa ancora una volta l’amarezza, espressa da tanti presenti in sala, nel constatare che dei 12 mila pezzi di questo ricco e ingente patrimonio archeologico rutiglianese proveniente dalle zone archeologiche di Azezio e Purgatorio, una parte, è, purtroppo, disseminata, in vari musei del mondo (New York, Berlino, Bassano del Grappa …) mentre  l’altra  giace negli scantinati presso la Soprintendenza di Bari.
“Rutigliano”, scrive nella sua sinossi il ricercatore Montanaro, “è nota soprattutto per i rinvenimenti di contrada Purgatorio che hanno portato alla luce una ricca e vasta necropoli (oltre 450 tombe) le cui testimonianze possono essere considerate, senza dubbio, tra le più ricche della Puglia centrale…

Il volume offre un panorama preliminare relativo ai monili in ambra e agli oggetti di prestigio restituiti dalle tombe di contrada Purgatorio e presenta un quadro arricchito da approfondimenti e da nuovi elementi, rispetto alle prime informazioni comunicate da F.G. Lo Porto durante i Convegni sulla Magna Grecia del 1976 e del 1977.
Sono inseriti monili in ambra meno noti e contesti altrimenti inediti, ai quali si aggiunge il catalogo di alcuni complessi funerari, conservati da quasi cinquanta anni nei depositi della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo a Taranto.

Queste analisi permettono di acquisire indicazioni di notevole importanza per la comprensione degli usi e dei costumi relativi alle genti peucezie di contrada Purgatorio”.
Nel suo intervento, l’assessore Milena Palumbo ha affermato l’impegno massimo, da parte dell’Amministrazione comunale, di rendere più attrattivo (in collaborazione con l’Archeoclub di Rutigliano”), il Museo Civico – Archeologico di Rutigliano.
In quest’ottica, infatti, si inserisce la recente nomina, nel ruolo del direttore dei Musei Civici del Comune di Rutigliano, dell’archeologa dott.ssa Sandra Sivilli.

Oltre alle iniziative già in programma, sarà avviato l’iter di mostre temporanee tematiche con l’esposizione in Rutigliano di alcuni manufatti archeologici, oggi depositati presso la Soprintendenza di Bari.
In chiusura, il dott. Defilippis ha auspicato la creazione di una apposita Fondazione, con il coinvolgimento di sponsor privati e cittadini rutiglianesi.   “Rutigliano non è solo terra del fischietto”, ha concluso” “ma va data assoluta rilevanza e priorità all’enorme patrimonio artistico ed archeologico della città”.

All’invito concreto per sostenere eventuali mostre archeologiche e quant’altro rivolto a tutta la Comunità, ha subito risposto Giovanni Scianatico (presente all’incontro), nipote del dott. Nicola Di Donna, disponibile non solo a fare concretamente la sua parte ma anche a coinvolgere altri imprenditori locali, pur di riuscire nell’impresa.
Speriamo che altri imprenditori e cittadini di Rutigliano, generosi e sensibili, possano seguire l’esempio di Scianatico.



   

 

Commenti  

 
0 # Checco 2025-02-05 21:36
Far tornare i reperti storici a Rutigliano in
mostra permanente nel museo Di Donna.
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