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La torre delle stelle, «la conferenza del professore noiano va ripetuta...»

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sepolcro-san-materno

 

Spett.le Direttore,

ho letto con interesse l’ottimo articolo a firma di Tino Sorino sull’ultima iniziativa divulgativa della locale sezione dell’Archeoclub d’Italia, “Da Azezio alla torre delle stelle … Una mirabile scoperta”.
Credo però che oltre alla cronaca della serata non si possa non rimarcare la portata, direi eccezionale, dell’opera di ricerca, sia dal punto metodologico sia per i risultati prodotti, del prof. Vito Didonna.

La scomparsa di “quel monumento” ha sempre rappresentato, per gli appassionati della nostra storia locale, uno dei maggiori rammarichi e massimo esempio di disprezzo per quello che dovevamo tramandare alle future generazioni.
Non starò qui a riassumere cosa era e quanto rappresentava la nostra “Torre delle Stelle”, lo ha già fatto Tino Sorino ed i tanti che, più autorevolmente di me, ne hanno scritto e parlato ma l’ipotesi fatta che quel monumento fosse l’ultimo baluardo di una più vasta necropoli riconducibile al passaggio di crociati trova supporto (per carità, non conferma!) in elementi sostanziali dedotti dalla ricerca del prof. Didonna.

Il primo, banale, risulterebbe dalla cartografia storica che assegna a quel comprensorio (San Materno) una area segnata dalla tipica croce che indicava una area cimiteriale della quale ora non vi è più traccia.
La seconda, e questa è stata la vera rivelazione della serata, il ritrovamento ad opera del gruppo escursionistico “Vespertilio”, di una torre-ricovero rurale, in territorio molese, che ingloba nelle sue mura decine di elementi litici, stelle soprattutto, iscrizioni, bassorilievi, del tutto analoghi a quelli che facevano parte della nostra “Torre delle Stelle”. Il numero di questi elementi…in modo inequivoco, ad indicare che provengano da più costruzioni originarie.
La ricerca del Professore si è spinta anche a stabilire, con una acuta operazione di ricerca su atti notarili che attestavano lo stato dei luoghi in atti di passaggio di proprietà, la finestra temporale nella quale la necropoli sarebbe stata distrutta e sul perché della sopravvivenza degli elementi litici che ora fanno bella mostra nella ricostruita torretta di campagna.

Ancora, a fine serata, la prova fotografica dell’attuale esistenza degli elementi litici più importanti della nostra Torre delle stelle, che fanno bella mostra di sé ad ornamento di un caminetto in una casa privata di un cittadino rutiglianese.
La “Torre delle Stelle”, una perdita irrimediabile, si è sempre detto!
Invece no, la serata organizzata dall’Archeoclub e la ricerca del prof. Didonna hanno detto che la storia non può finire così!

Ci sono margini perché, con l’aiuto fondamentale delle Istituzioni locali, si riesca a recuperare l’ultima testimonianza di un pezzo di storia che si riteneva perduto per sempre?

La presenza alla conferenza del Sindaco di Mola, purtroppo unico rappresentante istituzionale presente, può essere di buon auspicio. La conferenza del Professore noiano va ripetuta, in qualche forma e, riconosciuta l’importanza che merita, va considerata come punto di partenza per una opera di recupero e ricostruzione che si può fare.
Gli appassionati, gli studiosi e l’informazione locale, spero, facciano la loro parte!

Franco Larizza

 

sepolcro-san-materno-1

Il “Crociato” Godefroi di Bouillon
parte per le crociate.
Sulla bardatura del suo
cavallo…stelle a profusione!
Origine foto: Wikipedia



 

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