San Lorenzo non ha più motivo per versare lacrime
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- Pubblicato Venerdì, 09 Agosto 2024 22:02
- Scritto da Tino Sorino
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di Tino Sorino
San Lorenzo, le lacrime del Santo, lavori esterni già completati in chiesa e lavori interni e sala polifunzionale da iniziare a breve, nuovi approfondimenti di Di Gioia e Lasorella su chiesa e fiera e relativo programma dell’attuale edizione 2024
Una delle più antiche chiese di Rutigliano, dedicata appunto a lui, con pianta a croce e cupola centrale, chiusa al culto da decenni per abbandono (dal 1980 il suo portone d’ingresso venne murato e da allora nessun intervento fu più fatto) e sita nell’omonima contrada, “è stata restaurata e completata per quanto riguarda i lavori di consolidamento e sistemazione della parte esterna”, come ci informa Francesco Paolo Valenzano, attualmente assessore al centro storico del Comune di Rutigliano.
“Avendo ottenuto il benestare della Soprintendenza e, grazie ai finanziamenti del PNNR, a giorni”, continua Valenzano, “inizieranno i lavori interni di stucchi, pavimentazione e altari, terminati i quali, si procederà, entro il 2025, alla realizzazione della sala polifunzionale che sarà utilizzata per concerti, presentazioni di libri e tanti altri eventi culturali”.
Dalle 17.00 di oggi e fino alle 14.00 di domani, in via Dante, nell’ambito dell’estate rutiglianese 2024, si svolgerà la Fiera di San Lorenzo, caratteristica fiera campionaria notturna che richiama tanti visitatori dai centri vicini, con una notevole presenza di espositori che spaziano dall’artigianato, all’arredamento, all’abbigliamento, agli articoli casalinghi, calzature, mobili, libri, ferramenta, bigiotteria e tanto altro.
Originariamente denominata “Fiera di san Giacomo”, in programma a luglio fino alla fine del ‘700, aveva luogo nel periodo medievale nell’atrio del Castello, sotto la giurisdizione del camerlengo temporaneo o mastromercato e, successivamente, nella piazza dei Cereali, anticamente chiusa da Porta Castello, abbattuta da amministratori locali nel 1861.
Circa 1) le origini della fiera di San Lorenzo, da alcuni anni fatte risalire ufficialmente al 1543, anno in cui la regina Bona Sforza l’avrebbe autorizzata su istanza dei cittadini di Rutigliano e, per quanto riguarda la 2) datazione dell'attuale chiesa rurale di San Lorenzo fatta risalire al XV secolo, mentre la convenzione per l’edificazione dell’edificio sacro risale al 1736 e 3) sull’antico acquedotto di Rutigliano, esistente nella contrada di San Lorenzo, interessanti approfondimenti sono stati fatti da due ricercatori e scrittori locali, Dario Di Gioia e Giuseppe Lasorella.
Il tutto in uno studio dal titolo San Lorenzo a Rutigliano: la chiesa, la fiera, l’antico acquedotto” pubblicato nel 2018 in ‘Storia e cultura in Terra di Bari. Studi e ricerche VII, Società di Storia Patria per la Puglia - Sezione Sudest Barese’ – il cui estratto è stato pubblicato nel 2019 a cura del Comune di Rutigliano.
“Circa la data di origine dell’antica fiera di San Lorenzo di Rutigliano”, spiegano i due autori, “è doveroso evidenziare quanto emerge dai nostri studi1 .
Le origini della fiera di Rutigliano della durata di otto giorni, anticamente intitolata a San Giacomo – in quanto avevainizio il 25 luglio in coincidenza con la ricorrenza del santo – si fanno risalire dallo storico locale Lorenzo Cardassi al 1486; questi riferisce che la grande fiera di San Giacomo ebbe luogo dall’anno 1486 per otto giorni consecutivi a contare dal 25 luglio «nel qual tempo tutta la giurisdizione si esercitava dal Mastromercato soltanto, eletto dal popolo»; è da ritenere che la fiera facesse parte dei privilegi concessi a Rutigliano dal re Ferdinando I d’Aragona per essergli stata fedele durante la nota Congiura dei Baroni.
Pur non avendo il Cardassi prodotto il privilegio reale che attesti documentalmente la sua istituzione nel 1486, nel nostro studio è riportata una importante citazione della fiera – contenuta in un documento databile al 1509 conservato presso l'Archivio della Basilica di San Nicola di Bari – in cui si parla di «fiera solita in dicta terra de rutiliano» nel giorno di San Giacomo, circostanza che conferma che l'evento si svolgeva già da diversi anni e quindi ne farebbe ricondurre l’istituzione al 1486.
A riguardo dell’errata datazione al 1543 – da cui si fa iniziare il conteggio delle edizioni della fiera in discorso – è da precisare che in tale anno la regina Bona Sforza, detentrice della giurisdizione criminale di Rutigliano, non istituì la fiera di San Giacomo, ma su specifica richiesta dei cittadini rutiglianesi, confermò i privilegi goduti in passato dall'università di Rutigliano, tra cui quello della giurisdizione affidata al mastro mercato nel periodo della fiera.
In quell’anno, infatti, l'Università di Rutigliano inviò a Cracovia i nobili Floravante de Leonibus e Lucio Russo, «sindici deputati per la detta università», per supplicare Bona Sforza affinché fossero confermati tutti i privilegi, immunità, consuetudini concessi dai precedenti sovrani, come pure le convenzioni ed i capitoli firmati tra l’Università di Rutigliano e il conte Giovanni Berardino de Azzia; fra le richieste presentate dai deputati dell'università vi era per l’appunto quella dell’esercizio della giurisdizione da parte del mastro mercato durante lo svolgimento della fiera di San Giacomo. La regina emise il provvedimento di approvazione il 15 maggio 1543, affidando l’esecuzione a suo figlio Sigismondo Augusto, Granduca di Lituania.
Lo stesso Cardassi ci ricorda che già in precedenza, nel 1536, l’Università di Rutigliano – rappresentata dal sindaco Goffredo de Leone e dai deputati Cristino de Valenzano, Geronimo de Mastrobello e Giacomo de Mantova – aveva stipulato analoga convenzione con il conte di Noja Giovanni Berardino de Azzia, detentore della giurisdizione criminale, munita di regia approvazione con decreto di Carlo V, dato in Napoli il 16 febbraio 1536.
Allo stato attuale della ricerca la più antica citazione della fiera di otto giorni intitolata non più a San Giacomo, bensì a San Lorenzo, è contenuta in un atto notarile del 1726”, concludono Di Gioia e Lasorella.
Ma tornando alla festa di San Lorenzo e alle sue curiosità, il fenomeno più strano che spinge tutti ad osservare il cielo, dopo la mezzanotte, è quello delle cosiddette “stelle cadenti” che ha il suo clou tra il 10 e l’11 agosto.
E, poiché, il 10 agosto ricorre proprio la festa di San Lorenzo, le meteore che precipitano in questa notte magica, dando luogo a scie luminose di diverso colore, sono state così denominate “Lacrime di San Lorenzo”.
In programma stasera, alle ore 21.00, in piazza XX Settembre, un evento musicale imperdibile “Leonardo Lozupone and his Big Band”.
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1 Per le fonti documentarie ed archivistiche da noi consultate si rimanda al citato studio storico.
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