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Giornata Europea del Patrimonio, Palazzo Settanni presenta “La festa dell’uva a Palazzo”

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Cibo, cultura e tradizione, un legame indissolubile


di Teresa Gallone

Cos’ha in comune l’arte sacra con le tradizioni enogastronomiche locali? Cosa lega un palazzo del XVIII secolo all’agricoltura del paese? Apparentemente e d’istinto, a entrambe le domande, si risponderebbe con un dubbioso “niente?”.

Siamo italiani e la nostra identità si poggia su una granitica certezza: il cibo fa parte della nostra cultura, il cibo è cultura italiana. Nella stessa parola cultura abbiamo evidente il legame con la terra e di conseguenza con il cibo che questa ci dà: cultura è un derivato di còlere, verbo latino che significa in primo luogo coltivare. Coltivare è aver cura di qualcosa, occuparsi con impegno di qualcosa: di qui l’estensione verso il significato odierno di cultura.

È proprio il profondo legame fra cibo, cultura e tradizione a fare da filo conduttore della “Festa dell’uva a Palazzo Settanni” del 26 settembre scorso, in occasione della Giornata Europea del Patrimonio. Sotto l’esperta guida di Giovanni Boraccesi, Graziana Loiotine e Marilena Pirulli, insieme a tutto lo staff di Palazzo Settanni, il pubblico ha potuto degustare la cultura del nostro Sud e i prodotti della nostra terra in ogni loro forma.

Nei tesori custoditi nel MuDIAS la nostra uva si cela sotto forma di ricamo o di incisione su metalli preziosi. Rimanda alla sua presenza e coltivazione millenaria nella nostra terra mediterranea e al profondo legame con la tradizione cristiana e con la liturgia cattolica. Il pane e il vino, il corpo e il sangue, di Cristo e della terra che nutre.

Dal metallo e dalla stoffa, l’uva ritorna protagonista nella sua forma fisica e si fa cibo per il corpo e per l’anima nel momento conviviale presso il Salone delle Feste dopo la passeggiata tematica nelle sale del MuDIAS. Nelle diverse portate, dall’aperitivo al dolce, l’uva non solo accompagna ma fa da ingrediente principale. Grazie alla sapiente collaborazione di Bistrot06, la nostra uva diventa padrona anche delle pietanze salate, in un gioco di sapori all’apparenza insolito ma che sul palato si trasforma in familiare, conosciuto, un vecchio amico ritrovato. Coronano la degustazione la selezione di vini della Cantina Torrevento e l’arte pasticciera della Pasticceria Verna.

A fine degustazione gli ospiti sono stati omaggiati con grappoli di uva rutiglianese: Italia, Crimson, Red Globe, Supiria, King’s Ruby. Fra queste varietà, una sola senza nome: compito degli ospiti proporre nei prossimi giorni, dopo l’assaggio, un nome che ne rispecchi le caratteristiche organolettiche e che evochi la storia e la tradizione del nostro paese.

 

 

 

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