Il nuovo libro di Tino Sorino, una ricerca sulla figura del grande musicista Nino Rota
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- Pubblicato Mercoledì, 14 Aprile 2021 18:24
- Scritto da lLa redazione
Un nuovo lavoro di ricerca, incentrato, questa volta, sulla figura di un grande musicista del Novecento, Nino Rota, milanese di nascita e barese di adozione
“Un singolare viaggio nella vita di Nino Rota e di coloro che condivisero con lui parte della loro vita per amicizia, per amore della musica o per lavoro”, così scrive l’autore Tino Sorino nell’introduzione del corposo volume di 408 pagine dal titolo “In Seicento o a spasso con Nino Rota. Ricordi e documenti dagli archivi dei suoi amici” (Nep edizioni s.rl.s., dicembre 2020).
Giornalista pubblicista, collaboratore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e del nostro giornale online, scrittore con all’attivo diverse pubblicazioni di storia locale e un libro su Aldo Moro e le sue visite elettorali nella circoscrizione Bari – Foggia, Sorino riesce, attraverso lettere, cartoline, telegrammi, appunti, fotografie e tanto altro materiale tratto dagli amici pugliesi a lui più cari, a tracciare un ritratto “intimo” dell’uomo - Rota, semplice, gentile, corretto e mai sopra le righe, amante della cucina pugliese, generoso, esigente con i docenti e sempre pronto ad aiutare gli allievi meritevoli. Ma, tra i diversi amici del Maestro, il merito di aver fatto nascere in Tino Sorino, che già ama la sua musica, una forte motivazione alla ricerca, va senz’altro al tenore nojano Franco Di Pierro che gli ha trasmesso la sua devozione e la sua ammirazione per Rota, sentito più come amico che come dirigente.
“Gli altri amici -continua Sorino nella parte introduttiva del volume- li ho conosciuti strada facendo, lungo un percorso che mi ha portato a Noicàttaro con Di Pierro, a Torre a Mare con i De Mattia, poi, a Monopoli con Vito Saponara (nel centro storico), nipote del Senatore Russo e con Simonetta Fiume (in contrada Cozzana), figlia del musicista Orazio, e, infine, a Bari con Vilia Muto - Giannelli, la nipote di Prudenzina, l’amica speciale di Nino Rota. Chiunque abbia avuto il privilegio di conoscere il Maestro, conserva come una reliquia, una foto, un ricordo, un invito, un libretto, una cartolina, qualsiasi cosa che lo ricordi in qualche modo, dall’allievo al docente, all’amico, al familiare dell’amico. E io ho avuto la fortuna di conoscerli, incontrarli e di ottenere la loro collaborazione. Ma inaspettato e ancor più prezioso è stato l’apporto sia pur piccolo di tanti grandi Maestri di oggi che furono suoi allievi, come Michele Marvulli, Rino Marrone, Nicola Scardicchio, Michele Cellaro, Laura Iacobelli, Donato Divittorio. Il regalo più grande è stato, però, per me aver conosciuto i nipoti di due dei più grandi amici di Nino Rota in Puglia: Vito Saponara e Vilia Muto, grazie ai quali ho potuto apprezzare meglio il Maestro come musicista e come uomo, leggendo carte e documenti da lui scritti, talvolta inediti. Un ricchissimo materiale ricevuto, di cui ringrazio per la fiducia a me concessa e che spero possa essere utile per nuovi studi e successivi approfondimenti. Di foto già note, ho toccato con mano l’originale; da alcuni album di famiglia sono state tratte immagini mai prima d’ora pubblicate; una gran quantità di cartoline di proprietà di Vito e di Vilia conservano il fascino delle cartoline d’epoca, ancor più preziose per i testi che spesso le ricoprono sul retro. Lettere indirizzate ad amici mettono a nudo il suo animo schivo e gentile, tanto che ho quasi timore di infrangere la sua riservatezza, pubblicandole. I quattro taccuini di Vilia, lasciati a Prudenzina Giannelli, sono, poi, una miniera tutta da scoprire con minute di relazioni, appunti e testi inaspettati, come i dialoghi per 'Aladino e la lanterna magica'.
E neppure qui si contano le storie, i racconti, i ricordi pronti a venir fuori da quell’angolo nascosto della memoria dove erano stati relegati. E così, con il contributo di tanti, si compone il ritratto di un Nino Rota che, al centro della sua vita, poneva la musica e la scuola, che era mite, buono e autentico, che incantava il mondo con i suoi capolavori e che tutti volevano o avrebbero voluto avere come amico”.