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Trentacinque anni fa il vandalico saccheggio della chiesa dell’Annunziata di Rutigliano

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chiesa-annunziata-art storico

 

di Vito Castiglione Minischetti

Furono abbattuti e trafugati gli altari, rubati i quadri, i capitelli, le acquasantiere e lo stemma in pietra del vescovo Mons. Innico Marino Caracciolo (1713-1754). Il vescovo Caracciolo era stato infatti, dal 22 dicembre 1743 al 6 agosto 1754, abate commendatario dell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore da cui dipendeva la nostra Chiesa dell’Annunziata (anche lo zio, il cardinale Innico Caracciolo fu in precedenza abate commendatario della stessa abbazia dal 1718 al 1730).
Il barbaro saccheggio fu certamente opera di una banda di professionisti assoldati da antiquari o restauratori indelicati, e i pezzi rubati finirono probabilmente come al solito sul mercato sommerso dopo essere stati ritoccati.

La storia di questa nostra chiesetta, che riceveva regolarmente le visite pastorali del vescovo di Conversano sin dagli inizi del XVIII secolo, è segnata da numerose vicissitudini. Afflitta da gravissimi dissesti alla struttura, è stata oggetto in tempi recenti di un importante recupero architettonico che ha permesso la restituzione del monumento alla città in tutta la sua bellezza, grazie anche alla determinazione e all’impegno del «Comitato Pro Annunziata» costituito a questo scopo nel 2011.
(Cfr. https://www.annunziatarutigliano.it/)chiesa-annunziata-art storico-2
Qui l’articolo di Antonio D’Alba pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 30 marzo 1986.

« RUTIGLIANO / Rubati i capitelli ed uno stemma in pietra
SACCHEGGIATA DAI LADRI LA CHIESA DELL’ANNUNZIATA
RUTIGLIANO ― Una testimonianza della storia di Rutigliano è stata depredata da malviventi. La storica chiesa rurale dell’Annunziata, situata su di una collinetta a circa 4 km da Rutigliano in una zona incantevole, già sede di un villaggio fortificato risalente a circa duemila anni a.C., è stata spogliata di ogni cosa. La chiesa appartenne anche all’Ordine dei Cavalieri di Malta, il cui artistico stemma si trovava sino all’altra notte sulla porta principale dell’edificio.
Per diverso tempo lo storico tempio, che è sottoposto a vincolo, ha subito la distruzione più vile fra l’incuria, l’indifferenza e il disinteressamento a tutti i livelli, malgrado sia sempre stata segnalata e denunciata l’urgenza di salvare questa antichissima chiesa rurale dal degrado e dai vandali.
La bella chiesa dell’Annunziata, la più cara ai rutiglianesi, è stata spogliata in varie fasi: prima sono stati rubati i quadri di un certo valore: poi asportate le vecchie pile per l’acqua santa; ultimamente hanno cominciato a distruggere gli altari. È dell’altra settimana il furto dei capitelli dell’altare maggiore e di quelli laterali ad opera di esperti che per ricavarli hanno abbattuto gli altari. Ma il furto più grave, è stato perpetrato l’altra notte. Difatti è stato rubato il prezioso stemma, finemente scolpito in pietra, dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, raffigurante cavalli alati e rampanti su uno scudo con leone sormontato da una testa vescovile. I ladri ben organizzati, con scale, coperte e materassi, per non recar danni allo stemma hanno portato via prima la parte superiore comprendente la testa vescovile e successivamente sono tornati spavaldamente sempre forniti di materassi, che puntualmente hanno lasciato sul posto, portando via tutto il resto dello stemma.
La notizia della vandalica distruzione di quanto più prezioso possedeva l’antica chiesa rurale dell’Annunziata, ha suscitato sdegno e stupore nella cittadinanza rutiglianese. Diversi cittadini si sono recati sul posto, e davanti a simile spettacolo in molti sono rimasti costernati. Ora, Rutigliano, si augura che i vandali autori di questo incredibile gesto siano scoperti e che la chiesa rurale dell’Annunziata, nel suo bel sito, possa tornare ai suoi antichi splendori e possa ancora una volta fregiarsi dell’antico stemma dei Cavalieri di Malta.
Antonio D’Alba
Nella foto come si presenta la chiesa dell’Annunziata dopo le ripetute visite dei ladri. »

 

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