Natale in giro per il mondo. Alla scoperta delle tradizioni natalizie più bizzarre
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- Pubblicato Venerdì, 13 Dicembre 2019 10:15
- Scritto da Teresa Gallone
di Teresa Gallone
Dicembre è il mese delle tradizioni per eccellenza, viste le festività che lo riempiono. Quasi tutto il pianeta stravolge la sua routine per dare spazio a riti di ogni tipo, laico e religioso, familiare o collettivo. Benché il Natale sia una festa ormai standardizzata nelle sue manifestazioni più note, ci sono tradizioni sparse per il mondo che ci potrebbero apparire decisamente sui generis. Scopriamole insieme.
La capra di Gävle, Svezia
Si tratta di una tradizione relativamente recente, nata nel 1966. Ogni anno da quasi cinquantaquattro anni, nella piazza principale di Gävle viene innalzata una capra di 13 metri. Questo animale infatti è presente nella tradizione simbolica svedese dell’Avvento. La tradizione vuole che siano gli avventori a cercare di darle fuoco, cosa che è avvenuta con successo solo 29 volte.
Il Krampus, Austria,
Veneto, Trentino e Friuli
Un essere un po’ inquietante si aggira per le strade delle città austriache la notte di San Nicola: è il Krampus, il servitore del santo che porta i regali. Il demone, sconfitto da San Nicola, è costretto a servirlo punendo i bambini non meritevoli di doni. La notte del 6 dicembre loschi figuri mascherati da demone si aggirano mascherati in processione alla ricerca di bambini da spaventare e punire simbolicamente.
L’eliminazione delle scope, Norvegia
Il 24 dicembre non si trovano più scope nelle case norvegesi. Secondo la tradizione infatti andrebbero nascoste durante la Natività perché possibili obiettivi di furto da parte di esseri demoniaci. L’usanza si è mantenuta nel tempo per propiziare il nuovo anno. Le scope vengono nascoste alla vista dei commensali per garantire loro buona fortuna in tutto l’anno futuro.
A messa con i pattini, Venezuela
Non si conoscono le origini di questa bizzarra tradizione oltreoceano. Durante il periodo natalizio le strade di Caracas vengono chiuse al traffico per permettere ai fedeli di pattinare sino alle chiese e tornare in sicurezza per gustare il piatto tipico natalizio: i tamales, tortini di granoturco farciti di carne bollita.
L’avvento a lume di candela, Colombia
Dal giorno dell’Immacolata sino al Natale, in Colombia si decorano finestre e balconi con le velitas, candele poste in lanterne di carta colorata. La tradizione è talmente sentita e rispettata da riempire interi quartieri di elaborate installazioni di luci e colori.
Vigilia in punta di piedi, Repubblica Ceca
Qui la tradizione impone un rito abbastanza bizzarro: durante la vigilia di Natale, celibi e nubili gettano una scarpa verso la porta, durante lo scambio dei doni. Se la scarpa atterra con la punta rivolta verso la porta, il possessore si sposerà entro l’anno in arrivo. In caso contrario la sfortuna potrebbe rovinare i piani per l’anno futuro al povero proprietario della scarpa.
No al rosso, sì al fritto! Giappone
Solo l’1% della popolazione giapponese festeggia il lato religioso del Natale. Il 25 dicembre è un giorno lavorativo come tutti gli altri, ma non si disdegna il lato laico e gastronomico della festa. I giapponesi amano le decorazioni natalizie ma preferiscono non usare il colore rosso, tonalità che secondo la tradizione è adatta a occasioni più serie (annunci di lutti o funerali). Dimenticate il tipico cenone casalingo in Giappone: le famiglie amano riunirsi nei fast food o consumare pollo fritto acquistato dalla catena KFC direttamente a casa.