Novembre, viaggio fra usanze e riti. Il Cristianesimo e il Medioevo
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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2019 16:41
- Scritto da Teresa Gallone
di Teresa Gallone
Nell’articolo precedente abbiamo cominciato un viaggio alla scoperta delle tradizioni novembrine in Italia e in Europa nella storia. La prima tappa l’abbiamo dedicata ai riti dell’Antica Roma, particolari nel loro accostare la buona riuscita del raccolto alla celebrazione dell’aldilà. In questa seconda parte i tempi si fanno più vicini, la religione muta e Roma si è ridotta a una cittadina in declino. Siamo alle porte dell’età di mezzo.
Il viaggio continua: novembre nel Medioevo in Italia e in Europa
Le tradizioni novembrine romane, approfondite nel precedente articolo, sono state inevitabilmente tramandate con diverse variazioni nel corso del tempo in Europa e nel mondo, dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente.
La tradizione del banchetto propiziatorio del raccolto e l’invito ai defunti a salire sulla terra fu unita alle commemorazioni ufficiali in onore dei cari estinti dai cristiani bizantini dell’Impero Romano d’Oriente. Nel IX secolo vennero poi stabilite la date ufficiali del 1-2 novembre dai monaci benedettini con l’obiettivo di unire le tradizioni pagane a quelle neonate cristiane. Questo accadeva soprattutto nella Francia ancora pregna di tradizioni celtiche, in cui a novembre si era soliti riunirsi in un cimitero per amministrare la giustizia e le questioni legate ai campi, traendo consiglio ed energia dai cari dell’aldilà. Le due tradizioni, pagana e cristiana vennero così riunite in un’unica proprio dai monaci che in quelle zone facevano opera di evangelizzazione.
Il rito di propiziazione dei raccolti e del trionfo della vita sulla morte a novembre si arricchisce in Italia nel Medioevo. Nella Pianura Padana durante il mese si imbandiva l’oca, retaggio celtico e simbolo di abbondanza, poi corredo iconografico tipico di San Martino. Il volatile rappresentava la vittoria della vita sulla morte e il banchetto con le sue carni aveva l’obiettivo di esorcizzare possibili pericoli alla buona riuscita del raccolto. La raccolta e la celebrazione del miele e delle api in epoca romana si trasforma nell’usanza di preparare e imbandire dolcetti di miele, mandorle e zucchero in onore dei santi del mese.
Nelle comunità agricole italiane del Medioevo, il mese di novembre era vissuto come periodo di festeggiamenti accompagnati dai primi frutti del lavoro, vino e olio. In dodici notti insonni si dedicavano banchetti abbondanti e danze prima del periodo di penitenza dedicato all’Avvento.
I riti del mese si chiudevano poi con le celebrazioni delle sante Cecilia e Caterina d’Alessandria per poi lasciare il passo al più denso mese di dicembre, aperto dalle celebrazioni in onore di Santa Bibiana.
A queste sante e alle tradizioni a loro legate, tanto sentite in Italia e in Puglia, sarà dedicata la terza e ultima tappa del nostro viaggio di scoperta delle tradizioni novembrine.
Foto, dall'alto verso il basso, tratte da ora-et-labora.net, pinterest.it, lamiacantina.it