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Un successo la presentazione del lavoro di Dario Di Gioia e Giuseppe Lasorella

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San Lorenzo a Rutigliano: la chiesa,
la fiera, l’antico acquedotto


di Michele Rubino

Si è svolta giovedì scorso, presso il salone del Museo del Fischietto In Terracotta, la presentazione del nuovo volume della collana «Storia e Cultura in Terra di Bari» edito dalla Società di Storia Patria, rappresentata, per l’occasione, dal presidente della sezione del sudest barese Vito L’Abbate e dai soci, nonché nostri concittadini, Dario Di Gioia e Giuseppe Lasorella, autori dell’estratto -stampato a cura del Comune di Rutigliano- intitolato “San Lorenzo a Rutigliano: la chiesa, la fiera, l’antico acquedotto”. Un lavoro frutto di anni di ricerche e volto, essenzialmente, a ricostruire la storia locale riportandola in auge tra le nuove generazioni. Il tutto a partire -così confermato dallo stesso Di Gioia- da una semplice voglia di «comunicare le nostre scoperte».

Intenti che hanno trovato, anzitutto, l’appoggio dell’assessore alla Cultura Giuseppe Rocco Poli, dichiaratosi sagace sostenitore della cura del patrimonio immobiliare nostrano. Proprio riferendosi ad esso, egli ha ribadito l’importanza di «preservarlo tramite la diffusione di questi testi, utili a tramandare la storia ricostruendone i pezzi». Trasmissione da rendere, a detta dell’assessore stesso, con iniziative ad hoc, quali ad esempio cicli di incontri di letture -così da saldare maggiormente il legame con il paese stesso- o, ancora, con la diffusione dei testi in formato digitale, per attirare la curiosità dei più giovani.

Un più ampio coinvolgimento per ambire ad una maggiore conoscenza perché, in senso metaforico, «è fondamentale amare la maglia che si indossa», ha dichiarato Poli. Amare la propria realtà cittadina ed essere animati dal voler sapere, come può dirsi abbiano fatto -ha, poi, concluso- «i tanti esempi che sono seduti tra noi questa sera e che dedicano parte del loro tempo allo studio della storia».pres libro-sanlorenzo-2

Successivamente, l’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Vito L’Abbate che, inizialmente, ha illustrato i tratti peculiari della Società di Storia Patria, associazione di volontariato dallo stesso rappresentata per quel che concerne il sud est barese. «La nostra è un area omogenea e produttiva -ha esordito- e, come tale, ci consente di compiere approfondimenti per colmare vuoti che qualsiasi storia locale inevitabilmente possiede». Studi compiuti a partire da un intenso recupero fonti negli appositi archivi e animati dal desiderio di portare l’attenzione della collettività sul territorio. Seguendo questo filo conduttore, quindi, è facile comprendere lo stretto legame che intercorre «tra studio e divulgazione, tra studio e iniziative volte a creare contatti col pubblico».

L’Abbate ha menzionato, in tal senso, alcuni lavori di ricerca svolti nella vicina Conversano -riferendosi, ad esempio, all’analisi del vestiario delle statue presenti presso il Monastero di San Benedetto- ma, al contempo, ha fatto riferimento anche a contributi offerti da rutiglianesi. Tra questi, merita sicuramente menzione quello della prof.ssa Filomena Gagliardi, rea di aver studiato i cosiddetti status animarum («stati delle anime») -registri demografici compilati dal sacerdote della chiesa matrice- del periodo compreso tra il 1810 e il 1824. Spunti di approfondimento che confluiscono, come detto in apertura, in appositi volumi «inviati in tutte le biblioteche nazionali e nelle Università».

Ci si è addentrati maggiormente nel contesto rutiglianese allorquando ha preso la parola Nicola Valenzano, vice presidente della sezione locale dell’Archeoclub d’Italia e presentatore dell’opera del duo Di Gioia-Lasorella. «Mi sento in dovere di rivolgere un sentito grazie a Dario e Giuseppe -ha chiosato- perché hanno arricchito, e di gran lunga, la nostra bibliografia storica».

Ai ringraziamenti di rito, ha fatto seguito un excursus storico, compiuto anche tramite l’ausilio di apposite diapositive, grazie al quale è stato possibile individuare le “tracce” lasciate, nei secoli addietro, dai riferimenti a San Lorenzo. Dalla chiesa nell’omonima contrada all’antico acquedotto sotterraneo passando per la tradizionale fiera che, il 9 e il 10 agosto di ogni anno, si svolge a Rutigliano. La voce di Valenzano ha scandito, così, plurime date significative in questo ideale percorso che, se non altro, ha testimoniato a più riprese un cospicuo grado di devozione della cittadina nostrana nei confronti del Santo. Attaccamento cui, purtroppo, fa da contrappeso un generale abbandono che, dal 1980 -quando, a seguito di atti vandalici risalenti ad anni precedenti, un gruppo scout organizzò presso la chiesa un concerto di musica classica per richiamare l’attenzione generale- si è protratto sino ai giorni nostri.

Da evidenziare, in questa direzione, l'intervento del primo cittadino Roberto Romagno che, dopo le parole di lode riservate dal vice-sindaco Pinuccio Valenzano ai due autori, ha annunciato il conseguimento, da parte del Comune di Rutigliano, di un finanziamento regionale di 650.000 euro, utile a compiere lavori di recupero conservativo e statico della chiesa di San Lorenzo. «Queste tradizioni devono far parte del nostro bagaglio culturale -ha detto Romagno- e, per questa ragione, occorre recuperare i pezzi di storia della nostra realtà».

Hanno chiuso la serata, poi, i ringraziamenti finali di Giuseppe Lasorella che, al pari del suo collaboratore Dario Di Gioia, ha auspicato un riscontro significativo nella comunità: «animati dalla voglia di divulgare le nostre scoperte, speriamo che questo viaggio possa appassionare e coinvolgere tutti voi».

 

 

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