Report Gruppo lettura del 28.01.19, a cura dell’Aps Puntoeacapo
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- Pubblicato Lunedì, 04 Febbraio 2019 09:12
- Scritto da Puntoeacapo
“Solo bagaglio a mano” di Gabriele Romagnoli, per molti del gruppo, è stata la prima lettura del nuovo anno. Un libro, come ha raccontato una fedele lettrice, pieno di buoni propositi, ideale per riprogrammarsi nelle priorità personali.
L’idea della vita come “fatto relativo” ha affascinato tutti. Non esistono certezze. Il tempo e le emozioni, secondo l’autore, cambiano con le latitudini. La perdita di un figlio per una madre occidentale è una tragedia, per una donna del Sud del Libano invece perdere un figlio in guerra sebbene doloroso è motivo di orgoglio.
Nelle pagine di Romagnoli, il carattere imprevedibile della vita emerge chiaramente così come l’urgenza di aver sempre pronto un piano B. E proprio della capacità di reinventarsi e della forza di ricominciare ha parlato un giovane lettore; ha emozionato tutti perché ha parlato a cuore aperto, “mi sono perso” ha confessato “ma per fortuna non ero solo e ora ho ripreso a vivere”.
Ogni vita è unica anche nel non vissuto. L’unicità non è un limite, ma ne rappresenta la bellezza. Nella visione dell’autore, i limiti sono un vantaggio non una diminuzione delle possibilità. Le regole semplificano, non l’opposto.
“Solo bagaglio a mano” ha ricevuto molti consensi sul campo. C’è stato chi ha ammesso che all’inizio della lettura aveva pensato che si trattasse di un libro leggero ma alla fine si è ricreduto; chi, un po’ infastidito e perplesso, all’inizio lo ha definito un libro-vademecum sulla vita per poi concludere che si tratta di un testo interessante.
“Ha lavorato molto alla sottrazione” è stata la critica principale, ma come ha precisato un altro lettore “sebbene non fosse un tema molto originale di fatto l’autore l’ha proposto egregiamente”.
In generale, tutti concordi nel riconoscere l’originalità dell’incipit del romanzo e la chiarezza dello stile. Una scrittura semplice ed efficace che rivela quanto Romagnoli prima ancora che scrittore è un apprezzato giornalista.
Il capitolo più discusso è stato “Ricordati di non ricordare”. Da una parte c’è stato chi ha ammesso che quella per i ricordi è una vera ossessione dei nostri giorni, dall’altra chi ha difeso il diritto di non snellire la memoria.
Complice il giornalista bolognese, assai generoso nel suggerire nel corso della lettura riferimenti a scritti e film, il gioco dei rimandi si è concretizzato anche in questo appuntamento. Film, canzoni ma soprattutto il riferimento al concetto di società liquida del sociologo polacco Zygmunt Bauman “il cambiamento è l’unica cosa permanente, l’incertezza è l’unica certezza”.
Prossimo incontro: lunedì 25 febbraio, ore 20.45 presso la Sala conferenze della Biblioteca comunale di Rutigliano. Ci confronteremo su “Seta” di Alessandro Baricco, Feltrinelli ed.
Attività a cura di Puntoeacapo
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