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Invito al libro «La forma delle nuvole – Poesie e pensieri in valzer»

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forma-nuvole

 
sac. Pasquale Pirulli
don pasquale foto
Verrebbe facile, unendo il cognome dell’autore al titolo di questo suo libro di poesie, coniare una frase ad effetto: “Un pedone sulle nuvole!”. Sarebbe questa una battuta indirizzata all’amico Ing. Giuseppe Pedone che si confronta con la fatica di cantare i suoi sogni che volano alto proprio sulle nuvole, ma che trasfigurano la realtà quotidiana della vita.

La raccolta, stampata dalle Edizioni del Rosone, è stata offerta alla Fondazione Umberto Veronesi  - per il progresso delle scienze.
Nelle brevi parole di introduzione alla silloge poetica di “Peppone” Angiola Pedone chiarisce il discorso poetico dell’autore: “ che si racconta attraverso una poetica che fa immaginare,, sentire, toccare e che, unita al più nobile degli intenti, può salvare”.
La passeggiata poetica tra le nuvole è scandita da tre tappe: Nuvole a forma di sole – Nuvole a forma di temporale – Nuvole a forma di cielo e conclusa con le Nuvole a forma di sogno.

Il linguaggio a volte si impegna a seguire le orme scolastiche che richiamano i versi e le rime di autore antichi, ma poi ci si accorge che viene dato spazio allo scontro degli opposti di un “sonno appetitoso” “nella nostalgia  che vola senza ali” e poi si sofferma “per scrivere pensieri / e poesie come misteri”. Nel voler “scrivere la poesia del mondo” l’autore non dimentica il suo desiderio di voler “conoscere l’architettura d’ogni gesto d’amore”.  Per quanto riguarda il ricordo dei metri poetici antichi ecco qualche sua faticosa quartina: “Ossessione del tuo amor mi incalza / l’armonia che custodivo si dilegua / dominata da piacevole invadenza / nell’inutile richiesta di una tregua”…. “Maniacale tua presenza inquieta / l’equilibrio già perduto stanca / se ci penso in verità m’allieta / e se fugge sento che mi manca.”. Il linguaggio si avventura anche in sintetiche sentenze che danno valore al pensiero: “CLESSIDRA: Adagiarsi nella mia attenta solitudine / è il destino del tuo esistere / fra il mforma-nuvole-1io passeggiar pesante” e anche l’apparente gelida: “MAMMA DI NEVE: La scuoto / quando ho bisogno di guarire dalla vita / e subito / comincia a nevicare”.

Per quanto riguarda le tematiche della poetica, scandita dal viaggio nel sole tra temporali contemplando il cielo, possiamo riascoltare la breve lirica che ha sapore dell’ermetismo: “Nella tua mano: Mi hai saziato / come luna / nel silenzio di una spiaggia muta / e a memoria /alle stelle  / ho recitato la mia preghiera disperata”. Nel discorso poetico tra felicità serenità e dubbi egli cerca la pace che scaturisce da una presenza di amore che è immagine contemplata: basta rileggere la lirica “L’immagine di te”. Avverte la fatica di una poesia che sia all’altezza del suo sogno d’amore  e si impegna in una ricerca  tra i gli autori di versi, tra pittori, magari inseguendo una melodia o tentando di comporre un sonetto, e poi conclude:” Affannato prendo atto / che l’errare fra le rime / rende l’animo mio sfatto / senza cogliere il sublime”.

La sezione delle liriche  “Nuvole a forma di temporale” si sofferma a descrivere l’insonnia, l’urlo, la follia per giungere anche all’aborto. Non poteva mancare in questa sezione il ricordo della città di Londra in cui attualmente vive e lavora l’autore: “Mi vesto da passante / fingendo sicurezza / che pur resta distante / più nuda che corazza. / Un fiume di ruscelli /mi sfiora senza sosta: / stormi di uggiosi uccelli / che ostentano la primavera giusta. / Così il natìo nido /odiato eppur disìato / non solo spinge il grido / del sogno più abortito /ma culla ciò che invidio / già culla del mio amore”.

Gli si pone sempre il problema: Perché scrivere e offre la sua risposta: “E rileggendo quelle stesse righe che ho composto / rie43sco a guardare / da estraneo / goni minima sfaccettatura di ciò che mi affliggeva. / E comincio a guardare le lacrime scorrere lontano.  / Sento un sollievo che mi pervade / mentre abbandono / per sempre / fra le righe del mio sfogo letterario / la più sincera tristezza che mi struggeva.”
C’è anche la luce della speranza nelle liriche raccolte nella sezione delle “Nuvole a forma di cielo”. Sarà la morbida pace di un autunno cortese anche se pesa un triplice carico e la strada disperde e corre verso il vuoto. Sarà la contemplazione delle creature diverse e dare  un messaggio di vita e di bellezza: “la bellezza del mare dopo un tuffo / la curiosità del sole dietro le nuvole / la musicalità del silenzio / la leggerezza della fede.” Bisogna però confrontarsi con il “tempo tiranno “ e gridare forte: “Aspetta… /cinque minuti ancora / resta”.

Alla fine ritornano sempre le nuvole sia pure nella forza di zeppole domestiche a dare spazio a un sogno che continua. Nell’ultima di copertina del volumetto è stampata questa breve scheda riassuntiva:
“Giuseppe Pedone è nato a cresciuto in Puglia, dove ha vissuto per quasi trent’anni prima di trasferirsi a Londra. Nel quotidiano si occupa di ingegneria, ma ha una forte passione per la poesia. <<La forma delle nuvole>> è la prima raccolta di componimenti dell’autore, ed ha l’ambizione di essere un breve viaggio verso cieli morbidi e profumati silenzi, attraverso cascate di felicità e scroscianti tumulti. Questo volume non è soltanto una raccolta di poesie, ma anche un progetto di beneficenza, e l’intero ricavato della sua vendita sarà devoluto a FONDAZIONE UMBERTO VERONESI”.


 

 

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