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Arte e letteratura, ancora lustro per Rutigliano

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mostra-contaminazioni

“Contaminazioni di sculture e poesie”
con Pippo Moresca e Marcello D’Ursi

di Teresa Gallone

Circolarità e contaminazione, comunione di spiriti e scambio di idee. È l’atmosfera che si respira camminando per il percorso espositivo con le opere di Pippo Moresca, inaugurato il primo dicembre scorso presso il Museo Archeologico.

Fortemente sostenuto dall’associazione culturale “Contaminazioni d’Arte”, il progetto ha come obiettivo la completa immersione del visitatore in un percorso sapientemente allestito per mescolare suono, materia, parole. All’estrosa creatività di Pippo Moresca infatti si aggiunge la poesia di Marcello D’Ursi.mostra-contaminazioni-3

Inusuale anche l’allestimento dello spazio riservato al pubblico per l’inaugurazione. La platea perde l’assetto lineare e diventa circolare e concentrica, gli spettatori si uniscono e si fondono con l’artista e la sua opera.

Si dice «emozionata e onorata» Mariarosaria Colamussi, docente di Storia dell’Arte e relatrice assieme a Gianni Capotorto, all’assessore Giuseppe Rocco Poli e al professor Vittorio Savona, sottolinea come Pippo Moresca abbia la capacità di «dare attraverso ogni opera una nuova visione del mondo».

È proprio il mondo in tutta la sua interezza a risuonare nella collezione di Moresca, partendo dalla vibrazione primordiale dell’ocarina «matrimonio di terre diverse», posta al centro del circolo della platea. Si passa poi alla materia con le lastre lustrate, segno della tensione fra caos e kòsmos, conflitto che diventa tentativo di armonizzazione attraverso la mediazione del gesto scrittorio, dei segni impressi   dalla volontà di comunicazione. mostra-contaminazioni-4

Delle parole incise sulle steli è l’osservatore a doverne decifrare il senso e ad assumersi il rischio di incappare nella tragedia dell’incomprensione o, altre volte, ad aprire la mente verso la ricerca del filo rosso che lega il tessuto del testo.

Dell’unicità delle opere di Pippo Moresca parla Vittorio Savona e loda «i materiali resi ancor più affascinanti dalla sapiente tecnica di cottura». Si trova d’accordo con l’assessore Poli nell’affermare che «l’artista sia e debba continuare ad essere presenza fondamentale in una comunità perché la sua intuizione e la sua propria visione diventano patrimonio di riflessione collettiva».

Esprime in chiusura il suo obiettivo di osmosi fra le percezioni e le individualità più disparate Pippo Moresca che rimarca quanto «la Torre di Babele non sia da considerarsi castigo divino ma piuttosto un invito agli uomini per l’arricchimento reciproco partendo dalla comunicazione, arrivando a superare la propria visione, sino ad abbracciarne un’altra, ad infinitum».

L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 1 al 16 dicembre 2018, dalle 18:00 alle 20:00 nei giorni feriali e dalle 11:00 alle 13:00/ 18:00 alle 20:30 nei festivi.

 

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