Le domeniche rutiglianesi fra cultura ed enogastronomia locale
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- Pubblicato Sabato, 24 Novembre 2018 14:05
- Scritto da Teresa Gallone
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Happy Museum a Palazzo Settanni.
Quando l’aperitivo diventa arte
di Teresa Gallone
Si trascorrono fra arte, cultura e buon cibo le domeniche a Palazzo Settanni. Il neonato progetto “Happy Museum, l’aperitivo al Museo” ha avuto riscontri di pubblico più che positivi. Si coniuga l’esplorazione dei tesori del territorio, ben guidata dagli esperti dello staff, alla degustazione di prodotti enogastronomici tipici sapientemente selezionati.
Sono gli argenti sacri del Regno di Napoli a fare da protagonisti nell’appuntamento di domenica 11 novembre scorso. A Giovanni Boraccesi il compito di condurre il pubblico alla conoscenza di un settore considerato collaterale negli studi di storia dell’arte, l’oreficeria.
Autore di “Rutigliano, cinque secoli di argenteria sacra” (Capone Editore), Boraccesi ha sottolineato l’importanza di questo settore all’interno dello studio della storia locale. Una conoscenza approfondita delle tecniche di realizzazione, dei marchi personali degli artigiani e della destinazione d’uso dei manufatti può ampliare il raggio di studi del periodo storico in questione, arrivando a svelare identità di committenti illustri e situazione politico economica del territorio in esame.
Si arriva a constatare la presenza pressoché costante dei manufatti in argento nelle chiese parrocchiali, nelle cattedrali e nelle cappelle private nel nostro territorio. Si tratta non solo di oggetti di uso nelle celebrazioni ma anche di candelieri, tabernacoli, altari e accessori per statue processionali.
Ognuno di questi manufatti contiene su di sé informazioni essenziali per ricostruirne la storia. Si tratta dei punzoni, sigilli impressi dai mastri artigiani e recanti la sigla del luogo di realizzazione e l’anno. Il punzone di un oggetto di argento può essere vario a seconda del luogo di provenienza, almeno per quel che riguarda le produzioni precedenti il 1870, quando si decide di adottare un simbolo di punzonatura unico, l’Italia Turrita. Dal 2 maggio 1872 la lavorazione dell’argento viene liberalizzata e la punzonatura diventa facoltativa e atta alla verifica del valore del metallo.
Prima di godere dei prodotti tipici selezionati per la degustazione, il pubblico ha potuto toccare con mano un manufatto in argento, smontato e mostrato nelle sue componenti da Giovanni Boraccesi, un calice per la celebrazione eucaristica, pezzo della collezione esposta al Mudias di Palazzo Settanni.
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