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Messa sotto sequestro la parte di muraglia oggetto dello scempio

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Due interventi sul luogo dello scempio da parte dell’ex Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali. Martedì scorso hanno fatto il primo sopralluogo per gli accertamenti e, ieri, i carabinieri forestali sono tornati ad apporre il cartello di sequestro su cui si legge “Cose sottoposte a sequestro giudiziario. Art. 321 C.3 bis C.P.P. -  E’ fatto divieto a chiunque manomettere disperdere e/o alterare le cose oggetto di sequestro”, cioè la muraglia di Azetium gravemente intaccata. L'intervento è stato eseguito dai carabinieri forestali della Stazione di Acquaviva delle Fonti la cui competenza si estende ai comuni di Turi, Sammichele di Bari, Rutigliano e Casamassima.

Il 321 c. 3 bis del Codice di Procedura Penale prevede che “nel corso delle indagini preliminari, quando non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice, il sequestro è disposto con decreto motivato dal pubblico ministero. Negli stessi casi, prima dell'intervento del pubblico ministero, al sequestro procedono ufficiali di polizia giudiziaria, i quali, nelle quarantotto ore successive, trasmettono il verbale al pubblico ministero del luogo in cui il sequestro è stato eseguito”. Dopodiché, se il pubblico ministero non “dispone la restituzione delle cose sequestrate, richiede al giudice la convalida e l'emissione del decreto previsto dal comma 1 entro quarantotto ore dal sequestro”. Dopodomani, quindi, potremmo sapere se il giudice convalida il sequestro.

Da noi contattata, la Soprintendenza ci ha comunicato che era già stata avvertita della distruzione del bene culturale e che aveva già fatto un sopralluogo. Le indagini delle autorità competenti a tutti i livelli, dunque, sono in corso per risalire ai responsabili dei danni sulla muraglia di Azetium (IV secolo a. C.) e della trasformazione dello stato dei luoghi di un territorio sottoposto a diversi vincoli.

Segnaliamo innanzitutto il vincolo archeologico che, proprio sulle particelle interessate allo scempio e alla trasformazione del suolo, è diretto, imposto con decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientale l’8 marzo del 1990. Poi c’è il vincolo Paesaggistico che attiene al bene naturale lama Giotta, in quel tratto chiamata anche “Lama Mosca”, la lama che costeggia gran parte della citta archeologica di Azetium. Ci sarebbe, poi, anche il vincolo idrogeologico.
Il proprietario è di Noicattaro e ha acquistato quell’area da un rutiglianese a marzo del 2017.

 

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