I carabinieri sulle tracce del pirata della strada che ha ucciso l'anziano ciclista
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- Pubblicato Domenica, 28 Maggio 2023 12:55
- Scritto da La redazione
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Stamattina si è celebrato il funerale del 77enne ciclista che venerdì scorso è stato investito e ucciso sulla SP 240 a Rutigliano da un automobilista fuggito immediatamente dopo l’incidente (qui).
Ieri uno studio legale ha diffuso un comunicato stampa con le dichiarazioni del figlio della vittima. “Chiediamo -si legge nel comunicato stampa- una giustizia esemplare per mio padre”. “La tragedia -continua il figlio- di cui è rimasto vittima è di una gravità assoluta. Primo, perché mio papà stava percorrendo la Provinciale, che conosceva come le sue tasche, come faceva sempre rigorosamente a bordo strada, e pure al di là della linea che delimita la carreggiata, era estremamente prudente, e nonostante ciò è stato di fatto tamponato dall’auto pirata che sopraggiungeva dalle sue spalle; secondo, perché il guidatore doveva andare ad una velocità spropositata, mio padre ha fatto un volo di 25 metri; terzo perché non è accettabile che chi ha causato con enormi responsabilità un incidente del genere non si fermi a prestare soccorso e lasci un povero pensionato esanime sull’asfalto, al suo destino. Sappiamo che i carabinieri di Rutigliano, che ringraziamo per l’impegno, sono sulle sue tracce: speriamo di ricevere presto almeno la buona notizia che l’hanno individuato. Una condotta che va perseguita con ogni mezzo, per la memoria di mio papà e per la pubblica sicurezza, bisogna dare un segnale forte di tolleranza zero a queste condotte sulla strada”.
Ormai è chiaro che l’auto pirata sia “una Mercedes Classe A di color grigio”. La Procura di Bari ha "aperto -si legge ancora nel comunicato stampa- un procedimento penale per omicidio stradale con l’aggravante della fuga e dell’omissione di soccorso", reati che saranno contestati al conducente della Mercedes nel caso sia individuato ed arrestato.
Se il “pirata della strada” è fuggito verso Rutigliano ed è entrato in paese, dovrebbe essere facile per le autorità giudiziarie individuare l’auto attraverso la rete di telecamere della videosorveglianza pubblica, anche perché la Mercedes aveva il parabrezza sfondato.