Sindaco e vicesindaco del comune di Polignano a Mare agli arresti domiciliari
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- Pubblicato Giovedì, 21 Aprile 2022 18:18
- Scritto da La redazione
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L’operazione è di stamattina, messa in campo dei finanzieri della Compagnia di Monopoli che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza “applicativa di misure cautelari personali – coercitive ed interdittive – emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Bari”, si legge nel comunicato diramato oggi dalla stessa Procura.
Ad essere sottoposti agli arresti domiciliari sono sindaco e vicesindaco del comune di Polignano a Mare insieme ad altre dieci persone, tra le quali numerosi dirigenti e funzionari comunali. In tutto le persone sottoposte ad indagini sono 24. Agli indagati “viene contestato -si legge ancora nel comunicato- il concorso in una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito”.
I provvedimenti cautelari fanno seguito ad un’articolata indagine, condotta dalla Compagnia Guardia di Finanza di Monopoli e guidata dall’Ufficio del Pubblico Ministero, che “ha permesso di accertare allo stato (e, si ribadisce, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) le numerose tipologie di delitti contro la P.A. grazie ad attività tecniche d’intercettazioni, attività di analisi della documentazione amministrativa e contabile acquisita nel corso di perquisizioni personali e domiciliari”.
Gli indagati avrebbero preso di mira, “sistematicamente”, appalti pubblici banditi, negli ultimi anni, dal Comune di Polignano a Mare. “Condotte poste in essere dai pubblici ufficiali apicali dell’ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti ‘sotto soglia comunitaria’ in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative”.
Si tratta di nove procedure di gara, svolte tra il 2020 e il 2021, dalle quali le indagini hanno fatto emergere “tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini”.
“In taluni casi -conclude il comunicato della Procura- si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta”.