Sequestro di persona estorsione e rapina, i carabinieri arrestano cinque persone
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- Pubblicato Martedì, 20 Novembre 2018 16:25
- Scritto da Comando Provinc. Carabinieri Bari
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Comando Provinciale Carabinieri Bari
Sala Stampa
NOICATTARO (BA): I CARABINIERI ARRESTANO CINQUE MALVIVENTI RITENUTI RESPONSABILI DI SEQUESTRO DI PERSONA A SCOPO DI ESTORSIONE, RAPINA AGGRAVATA E DETENZIONE DI ARMI.
Nella serata del 19 novembre 2018, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per i delitti di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e detenzione di armi e munizionamento comuni e da guerra, tutti commessi in concorso tra di loro, i seguenti soggetti già noti alle Forze dell’Ordine:
- ANNOSCIA Nicola, 29enne (detto scupidd);
- LORUSSO Pasquale, 32enne;
- MANZARI Carmine, 25enne;
- ANNOSCIA Luigi, 20enne;
- MANZARI Cristofer, 28enne,
tutti ritenuti, a vario titolo, gli autori del sequestro di persona eseguito nei confronti del LOCOROTONDO Valerio, 21enne di Noci (BA), avvenuto nelle prime ore della serata del precedente 18 novembre. Le indagini, svolte con assoluta tempestività ed efficacia consentivano di ricostruire l’intera vicenda, in tutti i suoi passaggi così sintetizzabili:
- alle 22:30 circa del 18 novembre, un commando costituito da ANNOSCIA Nicola, suo fratello Luigi, MANZARI Cristofer e LORUSSO Pasquale, tutti a viso scoperto, faceva irruzione e sequestrava, sotto la minaccia delle armi, LOCOROTONDO Valerio, nella sua abitazione di Noci. Il 21enne veniva preso in ostaggio, incappucciato, legato e condotto in altra ignota località;
- dalle ore 22:30 fino alle successive 01:00 circa del 19 novembre, sempre sotto la minaccia di un AK 47 Kalashnikov ed almeno tre pistole, i malfattori trattenevano LOCOROTONDO Angelo, padre di Valerio e LOPINTO Mariagrazia, 18enne compagna di LOCOROTONDO Valerio, al fine di rapinare l’abitazione di quest’ultimo. Nella circostanza, dopo aver esploso nr. 1 colpo d’arma da fuoco cal. 9 all’indirizzo di LOCOROTONDO Angelo e nr.2 colpi fucile mitragliatore in aria, i criminali colpivano ripetutamente al capo, col calcio di un fucile, lo stesso LOCOROTONDO Angelo, il quale riportava ferite giudicate guaribili in gg. 7 sc..
Allertati da LOCOROTONDO Paolo (fratello di Angelo), soggetto nel passato coinvolto in vicende giudiziarie in tema di stupefacenti, alcune pattuglie della Compagnia di Gioia del Colle, raggiungevano tempestivamente l’abitazione di Noci, teatro del sequestro di persona e della rapina. Alla vista dei militari, i malviventi si davano a precipitosa fuga a piedi, attraverso le campagne limitrofe. Veniva eseguita una vasta battuta, all’esito della quale i Carabinieri localizzavano e sequestravano i mezzi utilizzati e abbandonati dai malfattori, all’interno dei quali, oltre a quanto rapinato nell’abitazione, venivano rinvenuti un fucile Kalashnikov AK 47 privo di calcio, un caricatore contenente nr. 25 cartucce cal. 7,62x39 ed un sacchetto contenente nr. 19 cartucce cal. 7.62x39.
In tale quadro, con l’intervento sul posto del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari e l’ausilio delle Compagnie di Triggiano e Monopoli, veniva sviluppata una tempestiva manovra investigativa che consentiva di accertare che le gravi condotte delittuose erano state originate da un asserito debito di circa 50.000,00 euro, contratto nel passato da LOCOROTONDO Paolo con ANNOSCIA Nicola e non onorato, in merito all’acquisto di una partita di sostanze stupefacenti. Lo stesso LOCOROTONDO Paolo riferiva, altresì, che già nella serata del precedente 18 novembre, aveva subito un raid punitivo presso il laboratorio di panificazione sito in Noci di cui è proprietario insieme al fratello Angelo. In quella circostanza i violenti creditori avevano aggredito i due congiunti con calci e pugni e, sotto la minaccia delle armi, avevano sottratto agli stessi un Fiat scudo bianco ed un Renault traffic, a parziale compensazione del credito vantato. Le dichiarazioni rese da LOCOROTONDO Paolo, venivano corroborate da quelle di suo fratello Angelo e della LOPINTO, atteso che quest’ultimi fornivano dettagliata descrizione e successivo riconoscimento dei malviventi dei quali erano stati in ostaggio per un certo lasso di tempo.
Sulla base di tali informazioni, tutte oggetto di formale denuncia, ed ormai in possesso delle identità degli autori delle azioni delittuose, i militari si ponevano all’immediata ricerca degli stessi, realizzando una vasta attività di ricerca ed eseguendo una serie di perquisizioni, all’esito di una delle quali veniva localizzato e liberato lo sventurato LOCOROTONDO Valerio. Precisamente:
- alle ore 04.00 circa veniva tratto in arresto ANNOSCIA Nicola, indicato, insieme a MANZARI Cristofer, ANNOSCIA Luigi e LORUSSO Pasquale, quale uno degli organizzatori ed autori del sequestro di LOCOROTONDO Valerio. L’ANNOSCIA era stato poi individuato come il creditore originario nei confronti di LOCOROTONDO Paolo;
- alle ore 07.00 circa, in Noicattaro, a seguito di irruzione effettuata all’interno dell’abitazione ubicata in quella via Sant’Elia nr. 38, di proprietà di MANZARI Carmine, un altro dei componenti del commando, veniva localizzato e liberato LOCORONTODNO Valerio, il quale si trovava ancora in evidente stato di shock, rinchiuso in uno sgabuzzino e legato ad una sedia, sotto la custodia dello stesso MANZARI.
In tale quadro, la liberazione del sequestrato costituiva un eccezionale riscontro investigativo a quanto preliminarmente acquisito dalle dichiarazioni delle vittime, dando ulteriore positivo impulso alle indagini e quindi alla ricerca degli altri componenti del gruppo criminale. In tal senso:
- alle ore 07.25 circa, veniva tratto in arresto LORUSSO Pasquale, rifugiatosi in Adelfia (BA), presso l’abitazione dei genitori;
- alle ore 14.00 circa, veniva tratto in arresto MANZARI Cristofer, sorpreso dagli operanti nei pressi di un esercizio pubblico sito in Noicattaro, quella via I Maggio;
- alle ore 15.00 circa, veniva tratto in arresto ANNOSCIA Luigi, rifugiatosi anch’egli presso l’abitazione dei genitori sita in Noicattaro;
Tutti gli arrestati venivano associati presso la Casa Circondariale di Bari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria del capoluogo pugliese.
Le indagini proseguono al fine di ricostruire ancora più dettagliatamente gli eventi ed addivenire all’individuazione di eventuali correi allo stato non identificati.