Arrestato per estorsione, attività finanziaria abusiva e truffa aggravata all'INPS
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- Pubblicato Venerdì, 08 Giugno 2018 08:21
- Scritto da La Redazione
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Comando Provinciale Carabinieri Bari
Sala Stampa
NOICATTARO (BA). I CARABINIERI ARRESTANO SU O.C.C. UN PREGIUDICATO 66ENNE RITENUTO RESPONSABILE DI ESTORSIONE, ATTIVITA’ FINANZIARIA ABUSIVA, TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS.
Nella mattinata odierna, in Noicattaro (BA), personale dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Triggiano, su disposizione della direzione distrettuale antimafia della procura della repubblica presso il tribunale di bari, ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, nei confronti di C.G. 66enne del luogo, pregiudicato, ritenuto responsabile di plurime condotte integranti i reati di estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dell’INPS.
La complessa attività di indagine, svolta dai Carabinieri con il supporto e la collaborazione di funzionari dell’INPS, sotto la direzione della Procura della Repubblica, è stata avviata nel dicembre 2014 a seguito della denuncia presentata da un imprenditore agricolo di Noicattaro, il quale riferiva che a causa di uno stato di insolvenza, le sue proprietà immobiliari erano state sottoposte a procedura esecutiva e poste in vendita ad asta giudiziaria.
Nella circostanza, l’uomo veniva minacciato dall’odierno arrestato, il quale pretendeva versamenti di denaro per non partecipare alle Aste Giudiziarie con una offerta superiore rispetto a quella dello stesso denunciante che stava tentando di riacquistare gli immobili. Il denunciante inoltre riferiva che già precedentemente si era indebitato per consistenti somme di denaro con C.G., non riuscendo ad estinguere il debito a causa degli alti tassi di interesse applicati. Riferiva inoltre di essere stato costretto da C.G. ad assumere fittiziamente alcune persone, in qualità braccianti agricoli, consentendo all’indagato di introitare i compensi relativi alla disoccupazione, che i falsi braccianti gli restituivano a fronte dei contribuiti pensionistici di cui contestualmente beneficiavano.
Le indagini permettevano di verificare, con rilevanti elementi probatori, le dichiarazione dell’imprenditore, appurando inoltre che C.G. si faceva consegnare da ciascun bracciante assunto la somma di €. 15,00 per giornata lavorativa. I braccianti a loro volta percepivano poi un ingiusto profitto intascando successivamente i sussidi di disoccupazione da parte dell’INPS.
Nel corso dell’attività investigativa sono inoltre state deferite in stato di libertà numerose persone le quali hanno a vario titolo concorso a truffare L’INPS conseguendo indebite prestazioni assistenziali e previdenziali per una somma complessiva di circa 230.000 euro.