Una società francese interessata ad installare nuove antenne a Rutigliano
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- Pubblicato Mercoledì, 04 Aprile 2018 11:28
- Scritto da La redazione
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E’ del 14 marzo scorso la lettera con cui la ILIAD S.p.A., società controllata dalla francese Iliad S. A., informa il comune che “si appresta a entrare nel mercato della telefonia mobile in Italia come operatore infrastrutturato a seguito di un accordo con le società controllanti di WIND e H3G (oggi, Wind Tre S.p.A.)”, accordo che cede “in favore di ILIAD ITALIA S.p.A. dei diritti d’uso di alcune frequenze e del trasferimento (o uso in co-locazione) di alcune torri trasmissive, nonché la fornitura di servizi di roaming (intesa tra società telefoniche per l'utilizzazione della stessa rete, n. d. r.)”. In sostanza questa società ha intenzione di installare nuove antenne, quindi nuove stazioni radio base, o utilizzare gli impianti già esistenti.
La ILIAD ha presentato una cartina del territorio di Rutigliano su cui sono segnati i punti dove esiste già un impianto e uno dove non ce n'è nessuno. I punti interessati sono: della WIND la stazione radio base di via Cellamare (di fronte al cimitero) e quella di Contrada Parco Fracasso (vicino all’ex sala Verna), dell’H3G la stazione radio base di Piazza dei Bersaglieri e Piazza Kennedy (municipio).
In realtà, nella tabella “Piano Comunale Rutigliano 2018” allegata alla comunicazione della ILIAD, i siti individuati, attraverso coordinate terrestri (GPS), sono quattro. Il parcheggio di fronte al cimitero, Via del Ciliegio, Contrada Parco Fracasso e Piazza dei Bersaglieri. Su tutti e quattro i siti, a partire da essi, la società è interessata alla ricerca di altri siti in un raggio di 400 metri; su Piazza dei Bersaglieri e Contrada Parco Fracasso l’ILIAD è interessata ad essere ospitata sugli impianti già esistenti rispettivamente dell’H3G e della WIND.
Insomma, la società in questione è interessata alla quasi totalità del territorio urbano per la ricerca di nuovi siti e a due “strutture esistenti -scrive- idonee ad ospitare la stazione radio base Iliad”. Altra calata di antenne a Rutigliano, dunque, il che significa un aggravamento dell’inquinamento elettromagnetico che, ricordiamo, per legge non può superare i 6 V/m, valore di attenzione e obiettivo di qualità per gli ambienti in cui si permane per più di quattro ore; 20 V/m è, invece, il valore massimo dei campi a radiofrequenza.
Due cose vorremmo chiedere al sindaco, all’assessore all’ambiente e al responsabile comunale del PIC (Piano Installazione Comunale): se il PIC esistente è ancora vigente o è scaduto e se è stato interessato il POLAB, società di Pisa convenzionata col comune che redige i PIC e si interfaccia con le società telefoniche, di questa nuova richiesta di ricerca e installazione.
In ultimo chiediamo se il responsabile comunale del PIC, abbia comunicato alla ILIAD che a Rutigliano esiste un PIC, appunto, e che si deve interfacciare non solo con questo strumento di pianificazione, ma anche con il POLAB. Tutto questo per evitare che succeda la stessa cosa che è successa ad agosto del 2015, quando, proprio di fronte al comune, in pieno centro, è spuntata l’antenna WiMAX della Linkem (si veda qui e qui).
Ricordiamo, anche, che Rutigliano è dotato di un “Regolamento comunale per l’installazione degli impianti di telecomunicazione” che all’art. 23 ha istituito il “Forum consultivo” con la finalità di ottimizzare la “localizzazione degli impianti”, e con funzione “consultiva e propositiva”. “La partecipazione al Forum”, si legge ancora nell'art. 23, è “promossa dall’assessore all’Ambiente”.
Forse è il caso che l’assessore all’ambiente protempore convochi quanto prima il Forum su questa vicenda e informi, se ancora non lo ha fatto, il POLAB in modo che l’antenna, o le antenne, della ILIAD non siano "selvagge" come è successo circa tre anni fa ma vengano, nel caso, installate tenendo presente la tutela della salute dei cittadini residenti.