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Piscina ancora aperta, mancano le confezioni di parquet

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ancora-furti-piscina

di Gianni Nicastro

Giovedì 23 luglio scorso abbiamo chiesto al responsabile della manutenzione del comune se avessero fatto un sopralluogo alla piscina comunale per una valutazione dei danni e dei furti subiti dalla struttura sportiva e, magari, programmare la messa in sicurezza o almeno la chiusura delle porte con ripristino della sorveglianza e del radio allarme. Il funzionario comunale ci ha detto che non ne sapeva nulla rimandandoci alla competenza del responsabile del patrimonio.

A quel punto siamo ritornati in piscina, non certo per un bagno. L’abbiamo trovata peggio di come è stata ripresa nel video reportage pubblicato su Rutiglianoonline più di un mese fa (qui). Da allora ad oggi sono entrati ancora, presumibilmente ladri perché hanno rovistato ovunque e perché sono scomparse le balle di parquet ancora confezionato che erano in uno dei locali al piano terra.

Le foto riprendono le confezioni di parquet filmate il 25 giugno scorso e lo stesso luogo senza parquet il 23 luglio. Abbiamo trovato canaline per cavi elettrici a terra in alcuni locali, non c’erano un mese fa. La piscina comunale, dunque, è continuamente sotto minaccia di ladri e vandali e, nonostante questa situazione sia stata portata a conoscenza di amministratori e cittadini attraverso il nostro giornale, nulla si è mosso da allora.

Nessun intervento sulle porte della parte retrostante che sono ancora aperte e una con la maniglia interna rotta e a terra. Non ci risulta che l’amministrazione si sia interessata a risolvere il problema della sorveglianza con un provvedimento temporaneo nelle more della gara d’appalto che aggiudicherà in via definitiva il servizio con radio allarme.

Del problema piscina se ne doveva discutere nel consiglio comunale che si è tenuto giovedì scorso attraverso un atto presentato dai cinque consiglieri di opposizione di NCD e PD, ma la non chiarezza dello stesso atto presentato circa il suo deliberato (inesistente) e il non interesse dell’amministrazione a discutere di questa spinosa -imbarazzante- questione, hanno dato al presidente del consiglio un motivo “plausibile” per il ritiro del punto all’ordine del giorno. Giovedì scorso nessuna discussione, dunque, in consiglio comunale.

L’opposizione chieda un consiglio comunale con un atto deliberativo da sottoporre alla discussione ed eventuale approvazione, oppure presentasse una mozione che segua il suo normale iter amministrativo.  Insomma, che si affronti questo problema, che si provveda all’emergenza nel migliore dei modi, che si apra, nel paese, un dibattito sul destino futuro di questa struttura sportiva, destino che, temiamo, difficilmente potrà ancora essere quello di un impianto natatorio.

Lo si deve non solo per una questione di decenza e decoro del patrimonio pubblico, ma anche per rispetto dei cittadini che pagano -con le loro tasse- 170 mila euro l'anno, e ne avranno fino al 2019, per un bene che non produce nessun servizio, abbandonato all'incuria, alla devastazione e ai ladri.



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