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Mamma e fratello disabili, il grido d'aiuto di Valentina

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Ci ha scritto Valentina, ci ha fatto conoscere la sua storia, la situazione di disagio economico in cui versa la sua famiglia. Il papà non lavora, non riesce a trovarlo, o meglio, non riesce a trovarne uno che gli permetta anche di accudire il figlioletto di otto anni disabile, non autosufficiente dalla nascita. La mamma, anche lei disabile per una situazione di salute che l’ha portata, nel tempo, alla quasi totale non autosufficienza. Domenica scorsa siamo stati da lei, a casa sua, qui Valentina ci ha raccontato le difficoltà sue e della sua famiglia.
«Ho 26 anni -racconta- non ho un lavoro e non riesco a trovarlo. Mio padre altrettanto, non ha un posto di lavoro e in casa abbiamo due disabili, mia madre, che quasi non si regge più in piedi, e mio fratello che è nato con la sindrome di Down e altre molteplici complicanze (idrocefalo, paresi, non cammina, magia omogenizzati, non parla)».

Non è autosufficiente insomma.testimonianza-valentina-2
«Assolutamente no, facciamo tutto noi. Mio padre aveva anche trovato lavoro, ma ha dovuto lasciare perché mio fratello, non camminando, deve essere trasportato da lui. Ha otto anni e, per quanto io possa sforzarmi, per me è pesante. Abbiamo una casa con le scale, mi madre non riesce a scendere, quindi non esce. Con la legge 104 dovremmo avere delle agevolazione come, ad esempio, l’ascensore o un montascale per scendere il bambino perché, comunque, mio padre ha cinquant’anni e, per quanto si possa mettere, è pesante anche per lui perché mio fratello non sta in braccio come tutti gli altri bambini, sta a peso morto, per cui diventa ancora più pesante. L’altro ieri ci è arrivata un’altra bolletta della luce di 500 euro e abbiamo un mutuo da pagare di 600 euro al mese. Andiamo avanti con le due pensioni, quella di mio fratello di 500 euro e quella di mia madre di 280 euro perché a Bari non le hanno riconosciuto il 100% di invalidità che invece le aveva riconosciuto la ASL di Mola. Mia madre non è autosufficiente, in piedi senza l’appoggio di nessuno cade; tante volte è caduta e per fortuna c’eravamo noi, con lei ci siamo sempre noi, o io, o mio padre. Abbiamo provveduto a fare un ricorso perché l’80% non è niente per tutte le cose che ha  mia madre e adesso stiamo aspettando la visita. Oltre ad essere disabile, per le gambe che non la reggono più, mia madre ha un’ernia calcificata che non si può operare, ha la spina dorsale storta, cioè, ha parecchie complicanze. Nessuno ci dà un aiuto, un lavoro. Siamo andati tante volte sul comune, abbiamo provato a parlare col sindaco e... niente. Abbiamo chiesto comunque un aiuto e l’ultima volta ci hanno detto non vi preoccupate, almeno 200 euro al mese cercheremo di darveli, perché con i 700 euro delle due pensioni e un mutuo di 600 euro è impossibile andare avanti. Ci hanno detto non vi preoccupate, ma sono mesi che andiamo e non abbiamo nulla».

Pensiamo che voi abbiate già una forma di assistenza domiciliare per il bambino.
«Sì, la fisioterapista viene due volte la settimana e una volta il logopedista perché mio fratello, appunto, non mangia da sé, mangia solo omogenizzati e stiamo cercando di insegnargli almeno, con la masticazione, anche un po’ a parlare».

Abbiamo detto che tu non lavori, ma hai qualche qualifica, specializzazione...
«No, io ho la terza media, però, prima lavoravo e l’ultimo lavoro che ho fatto è stato in un salone di parrucchiere, ho dovuto lasciare proprio perché in casa non si poteva stare così. Serviva anche l’aiuto mio dato che mia madre non ce la fa a fare i servizi in casa e le cose più ovvie per una donna, quindi faccio io al posto suo. Mio padre, logicamente, stando dietro al bambino, non può fare granché».
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Il mutuo che state pagando è per la casa? Casa di vostra proprietà?
«Sì, questa è di nostra proprietà. Noi prima vivevamo in affitto, ma siamo stati sfrattati perché non riuscivamo in quel momento a sostenere la spesa. Siamo riusciti, con tanti sacrifici, grazie anche a mia nonna, che adesso è morta, a comprarci una casa con un mutuo che prima -diciamo- era più sostenibile, ma ora che anche mia madre è disabile e non ce la fa, mio padre, che prima lavorava in campagna, non riesce a sostenere gli orari così come prima».

Quindi, tua padre non lavora, un po’ perché a una certa età non lo si riesce più a trovare, ma anche perché c’è la situazione di disabilità della mamma e del bambino che richiede tanto accudimento.
«Sì, assolutamente, perché, appunto, mio fratello non fa nulla da solo, non magia, non beve, non ti sa dire se ha da fare i bisogni, dobbiamo sempre stare noi vicino».

Tua madre da quanto tempo è in questa situazione.
«Da tre anni, più o meno e se lei la vede ora, è uno scheletro».

Prima non aveva questi problemi?
«Prima di avere mio fratello stava bene, anche se ha sempre avuto problemi alla spina dorsale, infatti ha dovuto portare il busto ortopedico sin da ragazzina. Però, prima, diciamo che ce la faceva. Dalla nascita di mio fratello ha cominciato man mano a peggiorare e negli ultimi due anni si è ridotta proprio all’invalidità, non può fare assolutamente nulla».

Qual è, Valentina, l’appello che tu vuoi fare e a chi in modo particolare.
«Innanzitutto al comune perché tante volte ci hanno solo detto parole tanto belle, ma alla fina la maggior parte delle volte si sono tirati indietro. Magari riesca io a trovare lavoro, potrei dare una mano a casa, ma... sto impazzendo a trovare un lavoro, ricevo sempre dei no».

Chiedi, insomma, che vi sia dato un aiuto, che chi può, in qualche modo, anche per ruolo istituzionale, faccia qualcosa, garantisca un minimo di assistenza. Certo, un lavoro per te sarebbe una grande cosa.
«Magari, sì... perché, appunto, noi non riusciamo più, non riusciamo veramente più. Io sì, sono sana, posso aiutare quanto sia, però due disabili in casa con 700 euro al mese è impossibile... impossibile».


Chi volesse aiutare Valentina con un lavoro, la sua famiglia con un contributo, un sostegno, può rivolgersi all’Associazione “Don Tonino Bello” a Rutigliano in via Fiume 35 il venerdì dalle ore 19:00 alle ore 20:00, la domenica dalla 14:30 alle 20:00, oppure chiamare la stessa associazione al numero 3357826305.


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