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L’olio vegetale esausto, il recupero comincia dalla scuola

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di Gianni Nicastro

L’olio esausto vegetale, l’olio fritto, è un rifiuto particolarmente inquinante se immesso nell’ambiente. Recuperare quest’olio è importante non solo ai fini della tutela ambientale, anche perché è una risorsa per tutti gli utilizzi che se ne possono fare nell’industria dei saponi, dei cosmetici, della plastica ecologica e finanche come biocombustiblile. 
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In Italia se ne produce tanto di olio vegetale per uso alimentare, 1.400.000 tonnellate, un consumo pro capite medio di 24 kg all’anno. Il 20% circa di tutta questa quantità ce lo ritroviamo sotto forma di olio esausto da smaltire, si tratta di circa 280 milioni di tonnellate. Scaricato nella fogna l’olio raggiunge l’acqua, mare o falda, qui l’effetto è devastante: crea una impermeabile e sottile pellicola che impedisce lo scambio di ossigeno con gravi conseguenze sulle piante e gli animali. Un chilo soltanto di olio fritto che arrivi in acqua copre, del sottilissimo strato che crea, una superficie di 1000 metri quadri. Si capisce, quindi, la straordinaria importanza della sua raccolta ai fini del recupero.

A Rutigliano si sta muovendo qualcosa di interessante in merito. E’ partita nelle scuole una campagna di educazione e sensibilizzazione ambientale sulla raccolta dell’olio esausto e la riduzione degli imballaggi. A promuoverla è la ditta che gestisce l’igiene urbana a Rutigliano, la Gassi-Esposito, che il 6 e 7 marzo scorso ha avviato questa campagna nella scuola “A. Moro” e, agli inizi di aprile, sbarcherà anche nel I circolo "Settanni".

La mattina del 7 noi siamo stati nella palestra del II Circolo dove si stava svolgendo l’iniziativa con animatori che, anche attraverso il gioco, hanno spiegato ai bambini tutto quello che c’è da sapere sull’argomento. Quel giorno, in palestra, abbiamo incontrato e intervistato il direttore scolastico Luciano De Chirico, l’assessore all’Ambiente Giuseppe olio-esausto-recupero-scuole-2Valenzano e il titolare della ditta appaltatrice Luigi Esposito.

«Stamattina stiamo promuovendo la raccolta degli oli usati», ci ha detto subito il direttore. «E’ giusto che passi anche questo attraverso le scuole -ha aggiunto- perché, ovviamente, i bambini sono quelli che più recepiscono queste cose, lo vediamo dall’attenzione che ci stanno mettendo. Sono due classi prime, in questo momento, e sono bravissimi». «Queste sono cose che vanno fatte -ci ha detto ancora il dirigente scolastico- partendo dalla scuola primaria e stamattina stessa sono venuti a collocare un contenitore per la raccolta dell’olio, quindi, noi come scuola, ovviamente, ci impegneremo in modo che le famiglie possano smaltire correttamente l’olio esausto della frittura».

Già oggi, comunque, l’olio esausto può essere portato al centro di raccolta in via Campania, ma «fatto attraverso la scuola acquisisce un più elevato valore», ha precisato il professor De Chirico. «Per questo all’interno di uno dei nostri cortili, in posizione decentrata per evitare problemi, però abbastanza visibile, abbiamo posizionato un contenitore creando un punto di recupero di un rifiuto particolarmente inquinante. I mari, e non solo, anche le falde acquifere, ne risentono tanto e con tutte le battaglie che in questo comune si fanno per l’ambiente -ha concluso il direttore- mi sembra giusto che la scuola anche in questo sia in prima linea».olio-esausto-recupero-scuole-4

All’ass. Giuseppe Valenzano abbiamo chiesto se la raccolta differenziata dell’olio esausto dalla scuola si estenderà in tutto il paese. «Sul posizionamento sul territorio di contenitori per l’olio, la ditta Gassi ha qualche perplessità perché là dove si vedono contenitori per strada i soliti ignoti vi abbandonano rifiuti» ci ha detto l’assessore. «Allora, iniziamo ad educare -ha aggiunto- le nuove generazioni in modo che veicolino informazioni e comportamenti virtuosi all’interno delle famiglie. Sarebbe, anzi, ottimale eliminare dal territorio le stesse campane del vetro offrendo un servizio in più nella raccolta porta a porta».

Chiaramente l'ass. Valenzano ringrazia i dirigenti scolastici «che si sono dimostrati sensibili e disponibili a sostenere questa iniziativa con la ditta Gassi, la quale ha dimostrato grande disponibilità attivandosi nelle scuole con una ditta esperta in comunicazione».
«Abbiamo scelto un pubblico di bambini perché lo consideriamo un mezzo di passaggio tra la vecchia e la futura generazione, quindi, loro sono il perno su cui puntare per educare ad una corretta gestione della raccolta differenziata di qualsiasi tipologia di rifiuto» è quello che ci ha detto subito Luigi Esposito. 

L’assessore ha detto che non saranno messi contenitori per l’olio in paese, ma solo nelle scuole, comunque l’olio esausto può essere portato al vostro centro di raccolta. E’ così? «Sì, l’olio può essere portato presso il nostro centro di raccolta -ha risposto l’imprenditore- oppure può essere esposto accanto alla pattumella dell’organico in contenitori (bottiglie di plastica...) messi in una busta. Noi, poi, la notte che raccogliamo l’organico, raccogliamo a parte anche queste bottiglie».

Quindi, ripetiamola questa cosa perché è importante e non lo sapevamo: i cittadini possono, quando si raccoglie l’organico, esporre anche i contenitori dell’olio esausto e voi ve li prendete. «Ovviamente se sono quantitativi ingenti è preferibile portarli al centro di raccolta; quando si parla di bottiglie dell’olio stesso riempite di olio fritto, noi le raccogliamo, come già succede».


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