Booksharing, metti in circolo i tuoi libri
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- Pubblicato Venerdì, 19 Settembre 2014 07:18
- Scritto da Rosalba Lasorella
di Rosalba Lasorella
Sono spuntate anche lì, tra le “parole in festival” che hanno reso accattivante la decima edizione di “Lectorinfabula”, le magiche altalene del booksharing, già incontrate (e non per caso) tra le vie più frequentate di Rutigliano.
Nessuna apparizione miracolosa, nessun incantesimo straordinario: opera di quelle ingegnose “Menti a Piede Libero” che hanno scelto di collaborare fattivamente alla realizzazione e all’animazione del noto festival conversanese, svoltosi dall’11 al 14 settembre con grande partecipazione di pubblico.
Diffusa ormai in numerosi paesi del mondo, la pratica del booksharing innesca un meccanismo virtuoso di condivisione della conoscenza, offrendo a giovani, adulti e bambini la possibilità di mettere in circolo libri e saperi, semplicemente sfruttando le originali postazioni che sono collocate in città. È così che vecchi televisori, assi di legno, corde, cartoni e valigie si riempiono di storie e catturano l’attenzione dei passanti più curiosi, sensibili al cambiamento ma in certi casi ancora restii a credere che si possa far cultura anche fuori dalle biblioteche.
«Abbiamo voluto non solo offrire questo servizio a Rutigliano, ma farlo riutilizzando materiali che altrimenti sarebbero stati destinati alla discarica» -ha spiegato Carlo Gallone descrivendo il progetto alla comunità rutiglianese- «Quelli che vedete non sono meri contenitori, ma portatori delle storie racchiuse nei libri, perché ad ogni installazione, ad ogni postazione di booksharing sono stati assegnati il nome di uno scrittore e una descrizione».
Grazie all’avvio del laboratorio Ulìlab e alla disponibilità di diverse attività commerciali, i ragazzi di “Menti a Piede Libero” hanno costruito nuove case per vecchi libri e rafforzato il senso del proprio impegno sul territorio. «Ci piace definirci un’associazione silenziosa, perché quando vediamo che qualcosa non va nel nostro paese non facciamo una chiamata alle armi enorme, ma ci rimbocchiamo le maniche nel nostro piccolo» -ha dichiarato Francesco Romito nel corso dell’incontro di presentazione dell’iniziativa- «Con i nostri pochissimi mezzi, i nostri pochissimi soldi, senza sede e con pochissimo aiuto diamo il nostro contributo».
Un contributo che finora non è certo passato inosservato e che, nel caso specifico del booksharing, ha generato reazioni contrastanti. La meraviglia suscitata dal trovare libri liberi tra le vie del borgo si è, infatti, tradotta tanto in entusiastici apprezzamenti, quanto in deplorevoli atti vandalici che hanno costretto l’associazione a reagire pubblicamente (e pacificamente) con una “Lettera ad un ladro di libri”.
«Eravamo e siamo ben consapevoli delle dinamiche che avrebbe innescato e allo stesso tempo subito questa iniziativa, ma nonostante questo abbiamo deciso di osare» - recita la lettera diffusa lo scorso 9 settembre e ancora consultabile sul sito di “Menti a Piede Libero”- «perché vogliamo continuare ad avere un piccolo posto in questo racconto, ma soprattutto perché vogliamo dar spazio alle storie dei lettori e dei cittadini che vogliono camminare con noi».
Scoprire i tesori del booksharing non è difficile: basta avvicinarsi a una postazione, scegliere un libro e portarlo via con sé. «L’unica cosa che vi si chiede è quella di contribuire affinché questo servizio non muoia, ma possa avere continuità» hanno concluso i ragazzi nella breve conferenza organizzata in Piazza Colamussi lo scorso 27 agosto- «Quindi portate a vostra volta dei libri e abbiate cura delle installazioni».
E voi, che parte volete avere nella storia del booksharing?