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ALL’ACININO IN APNEA A CAUSA DELLA "DERIVA"

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Ci è arrivata una segnalazione su quello che è capitato stamattina a una squadra di giovani dell’acinino che stava lavorando nell’agro di Rutigliano sulla via per Turi. Verso le 9:00 i "braccianti" hanno sentito in lontananza il rumore di un trattore col sibilo tipico dell’atomizzatore, dopo un po’, col vento, è arrivata fin sotto il loro tendone la puzza del veleno che quel trattore stava irrorando. Da quel momento la squadra ha lavorato fino alla fine della giornata con il fastidioso olezzo di pompatura.

In campagna di questi tempi non è raro imbattersi in simili situazioni e lo sanno molto bene proprio quelli che vanno all’acinino. Ci chiediamo se sia consentito irrorare la vite in presenza di un vento come quello che soffiava stamattina.

Un giro sulla rete ci ha fatto scoprire che tutte le regioni e molti comuni in Italia sono dotati di regolamenti che disciplinano l’utilizzo dei fitofarmaci, regolamenti che, tutti, vietano i trattamenti con nebulizzatori in presenza di vento. Generalmente vi si legge che “i trattamenti devono essere effettuati in assenza di vento, al fine di evitare che la miscela nebulizzata possa investire l’operatore o si sposti dall’area trattata (per deriva)”.

Quei giovani stamattina sono stati investiti dall’effetto “deriva” di un trattamento che, probabilmente, non doveva essere effettuato in quelle condizioni atmosferiche. Magari chi stava pompando si è riparato mettendosi sopravento, quei giovani, invece, non potendosi spostare dal tendone sotto cui stavano lavorando, si sono cuccati la deriva.

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