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COMUNICATO DELLA BARBANENTE SUL PRESIDIO DEL COMITATO

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di Gianni Nicastro


La cronaca della conferenza stampa su “efficienza depuratori e lama San Giorgio”, alla quale il comitato intercomunale Salviamo lama San Giorgio è stato invitato a partecipare, e del presidio sotto i portici della sede del consiglio regionale della Puglia a Bari ieri mattina, la faremo a breve con allegata fotogallery.

Qui riferiamo della dichiarazione rilasciata a “Press Regione” dall’assessore regionale, nonché vicepresidente della giunta Vendola, Angela Barbanente; dichiarazione fatta a caldo, alle 14:42, un’ora e mezza dopo la conclusione dell’iniziativa del comitato intercomunale.

Questo il comunicato:
“Lama San Giorgio. Dichiarazione Barbanente
In riferimento all’attività del Comitato intercomunale ‘Salviamo Lama San Giorgio’ , che ha manifestato questa mattina davanti alla sede del Consiglio regionale, la vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente,ha detto: «Al Comitato intercomunale “Salviamo Lama San Giorgio” riteniamo doveroso comunicare che Regione ha operato con il massimo scrupolo proprio perché consapevole del valore ambientale della Lama San Giorgio. Proprio per questo, infatti, ha adottato un approccio integrato che presta la massima attenzione agli effetti cumulativi dello smaltimento delle acque depurate che hanno come recapito finale la Lama e che definisce contestualmente le misure di recupero ambientale necessarie per migliorare la qualità ecologica complessiva della Lama stessa» (http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione)”.

Una dichiarazione tutta sulla difensiva che sorprende per la genericità e la scarsezza di contenuti a fronte di prove sui problemi ambientali che il comitato ieri mattina ha portato nel palazzo del consiglio regionale. Interessante sarebbe stato se l’assessore Barbanente, particolarmente stimata dalla comunità pugliese come amministratore della regione, avesse detto qualcosa in più sull' “approccio integrato”. Non si sa, poi, quali sarebbero queste “misure di recupero ambientale” con le quali addirittura “migliorare la qualità ecologica complessiva della Lama”.

I cittadini pugliesi stanno, invece, leggendo la cronaca quotidiana riportata sulla stampa e questa racconta dell’amministratore dell’AQP che si dimette perché ha avuto un avviso di garanzia per il disastro ambientale del depuratore di Gioia del Colle, perché oltre il 50% dei depuratori pugliesi è suscettibile di infrazione comunitaria per la loro inadeguatezza e inefficienza, per non dire dei comuni che già sono sotto infrazione comunitaria a causa di una rete fognaria inadeguata e di un sistema scarsamente depurativo.

Se quell’ “approccio” e quelle “misure” si riferiscono al progetto di ripristino della continuità idraulica -nella sua nuova versione- presentato dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia, c’è da temere, e anche molto, perché quello è un progetto monco che lascia la lama (per fortuna) così com’è, come lo stesso ingegnere che lo ha redatto, Giuseppe Corti, ci ha detto in una intervista a maggio scorso.

Rispetto al nuovo progetto «non facciamo più niente, facciamo solo pulizia nell’alvio e basta, con gli espropri, giusto per togliere quello che sta nell’alvio» ci ha detto Corti. Alla domanda su come si risolverà la continuità idraulica ha risposto così: «Non lo so e non mi interessa più perché sono due anni che sto dietro, dopodiché andiamo dietro a tutti i comitati e a tutti gli assessorati e non so che succede».

Se, ancora, l’approccio integrato e le misure di recupero ambientale sono quelli che ci ha detto il direttore del Consorzio di bonifica stiamo freschi, cara assessore Barbanente, perchè dal progetto del consorzio l’opera che avrebbe dovuto "risolvere" il problema della mancanza di continuità idraulica, la savanella con il calcestruzzo, è stata stralciata, non esiste più (per fortuna).

Come dice Corti e come è scritto nella relazione descrittiva del progetto aggiornato a dicembre 2012, sarà fatta solo pulizia dell’alvio e sarà "privilegiata la movimentazione di materia a mano in luogo di quella meccanica". A sentire e leggere certe cose si ha come l'impressione che nella lama a Rutigliano, a Casamassima e a Gioia del Colle, i depuratori scaricheranno direttamente sul nudo suolo così come sta facendo quello di Sammichele da ormai due anni. Con buona pace della continuità idraulica imposta dal dirigente del servizio ecologia della regione Puglia ing. Antonello Antonicelli con determinazione 145 del 19 marzo del 2009 al depuratore di Casamassima con scarico a Rutigliano nel vallone Guidotti e dell'aleatorio approccio intergrato di cui parla l'assessore Barbanente nella sua dichiarazione.

A questo punto fa bene il comitato intercomunale a presidiare, a manifestare, ad informare i cittadini sui rischi che corre la lama ridotta a banale canale di scolo della fogna depurata, quando va bene, pseudo depurata, o non depurata affatto, quando va male. E in Puglia al 50% va sempre male.



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