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AZIONE PENALE DELLA GIUNTA E LETTERA AL PREFETTO DELL’AQP

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di Brigida Forte

Il consiglio comunale nella seduta monotematica del 3 giugno scorso ha dato mandato al sindaco di procedere penalmente con “un esposto ovvero denuncia cautelativa” alla Procura della Repubblica di Bari per “sollecitare accertamenti su eventuali violazioni di natura ambientale afferenti l’opera in corso di esecuzione”. L’opera è il tubo di scarico dei reflui del depuratore di Casamassima che l’AQP sta portando nella lama San Giorgio a Rutigliano.

Un'azione penale che vorrebbe anche “eventualmente sollecitare i poteri cautelari e/o preventivi della Autorità Giudiziaria a tutela dei beni giuridici che dovessero risultare lesi e/o esposti a pericolo”. Questo è stato l’input che è venuto dal consiglio comunale.

Il 14 giugno scorso l’amministrazione ha messo in pratica quell’input, il sindaco in particolare “intende -si legge in un nuova delibera- conferire agli Avv.ti Massimo Roberto Chiusolo e Michele Dell’Erba, penalisti, l’incarico di tutelare le ragioni, gli interessi e i diritti del Comune di Rutigliano con precipuo riferimento alla questione afferente lo sversamento in Lama San Giorgio dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione a servizio del Comune di Casamassima”. Non è solo un'intenzione, la delibera 109 del 14 giugno scorso (pubblicata al link qui sotto) ha effettivamente dato l’incarico ai due avvocati e impegnato una spesa di 5.000 euro.

Mentre il sindaco prepara le carte bollate contro i responsabili del futuro sversamento dei reflui nel vallone Guidotti, l’AQP ha fatto recapitare qualche giorno fa una lettera al comune di Rutigliano, il cui contenuto non conosciamo direttamente ma ci è stato riferito. Sembra che l’AQP abbia scritto al Prefetto di consentire alla ditta appaltatrice la ripresa dei lavori di scavo del tubo informandolo che i cittadini di Rutigliano hanno fatto diverse manifestazioni contro quei lavori.

L’AQP avrebbe dunque chiesto al Prefetto un suo intervento nel garantire, forse con l’aiuto delle forze dell’ordine, la ripresa del cantiere. L’Aquedotto sembra, quindi, essere passato alle vie di fatto. C’è da dire, però, che il cantiere è fermo anche per altre questioni, che riguardano la presenza dell’archeologo sugli scavi e, soprattutto, l’ultimo tratto di territorio da scavare, l’ultima particella che il comune di Rutigliano rivendica come sua proprietà.

Quindi ci sono i cittadini che non vogliono la fogna nella lama, ma c’è anche il fatto che l’AQP ha disatteso le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica e non ha perfezionato l’iter degli espropri.

Scarica qui la delibera di incarico legale
Scarica qui la delibera di consiglio comunale sulla lama


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