INTERVISTA AL SINDACO SUGLI SCAVI E LA PROPRIETÀ DEL COMUNE
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- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2013 17:46
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Stamattina il comitato cittadino Salviamo lama San Giorgio è andato in allarme a causa del sopralluogo degli ingegneri della ditta Putignano, appaltatrice degli scavi, e dell’AQP, rispettivamente Franco Tinelli e Piervito Lagioia (RUP dell’AQP). In un primo momento sembrava, addirittura, che avessero ripreso a scavare, ma è stato un falso allarme. E’ probabile, comunque, che domani mattina riprendano i lavori di scavo che stanno portando il tubo di scarico dei reflui di fogna del depuratore di Casamassima nel vallone Guidotti a Rutigliano.
I due ingegneri stamattina sono venuti a dire ai cittadini accorsi sul cantiere che l’ultimo tratto di scavo toccherà un’area di proprietà della regione Puglia. In realtà, il comune di Rutigliano sostiene che quell’area, il costone della lama e l’intero vallone Guidotti, sono di sua proprietà. Tant’è vero che il contratto di affitto di tutta quell’area la cooperativa Carulli lo ha stipulato con il comune di Rutigliano, non con la regione.
La questione non è da poco. Se avesse ragione il comune, l’AQP avrebbe commesso un clamoroso errore, non avrebbe perfezionato l’iter legato agli espropri e all’entrata in possesso di tutte le aree necessarie alla posa in opera del tubo e della parte di vallone che interesserà lo sbocco della condotta.
Stamattina, allertati dal comitato, sul cantiere sono andati anche il sindaco Roberto Romagno e l’ingegnere comunale Erminio D’Aries. Abbiamo approfittato della presenza del sindaco per intervistarlo su quello che si va profilando come un possibile contenzioso tra comune e AQP/regione sulla proprietà dell’area e il passaggio del tubo.
Sindaco, questi sono venuti a dire stamattina che l’ultima particella su cui passerà il tubo è di proprietà della regione, noi sappiamo, invece, che così non è. Come stanno davvero i fatti.
«Dai dati in mio possesso, e dalle notizie che ho, sono in una particella di proprietà del comune, per cui, nel caso attraversassero quella particella se ne assumeranno tutte le responsabilità. Di certo il comune non starà fermo a guardare».
Se l’AQP dovesse scendere a più miti consigli, nel senso di abbandonare ogni atto di forza -che stamattina hanno dato l’impressione di voler fare- e volesse proporre una convenzione che permetta il passaggio del tubo e dello scarico, voi l’accettereste?
«Non credo proprio che possano trovare la disponibilità del comune di Rutigliano in considerazione anche di quello che è accaduto fino ad oggi e della mancata volontà da parte degli organi preposti a sedersi intorno ad un tavolo e confrontarsi per trovare una soluzione alternativa. C’è stato, voglio dire, un atteggiamento poco corretto sotto l’aspetto istituzionale, è chiaro che oggi non si può pretendere che il comune di Rutigliano favorisca un iter e un progetto la cui realizzazione non è mai stata condivisa».
Questo significa che il comune di Rutigliano non firmerà nessuna convenzione o accordo che porti il tubo nel vallone e, nel caso lo impongano, andrà avanti sul piano legale. E’ così?
«E’ normale che il comune non può sottoscriverla e comunque riteniamo che si debba valutare soluzioni alternative. Quindi, la convenzione, per quanto mi riguarda non può e non sarà sottoscritta, ed è chiaro che in tutto questo ci faremo assistere dai legali così come abbiamo fatto sino ad oggi».
Ha risposto il commissario per l’emergenza ambientale Nichi Vendola alla lettera che lei ha inviato al suo indirizzo il 4 giugno scorso?
«Aspetto con ansia la risposta. Ad oggi, comunque, non ho ricevuto nessuna risposta. Continua quella scorrettezza nei comportamenti che ha caratterizzato questo tipo di rapporti sin dall’inizio».