LO SCONTRO POLITICO RINVIATO AL PROSSIMO CONSIGLIO
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- Pubblicato Martedì, 11 Giugno 2013 13:29
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Cominciamo col dire che la discussione sulla mozione Censum/Fineurogest/Redavid, e quella sulla vicenda Berardi, è stata rinviata al prossimo consiglio comunale. Dopo il minuto di silenzio per la morte del soldato italiano Giuseppe la Rosa, proposto con una lettera dal Prefetto; dopo l’approvazione della conferma dell'esistenza del Patto territoriale Polis, e l’approvazione del regolamento sull’abitare sostenibile, si sarebbe dovuto discutere della prima mozione, quella sulla Censum. Ma Matteo Colamussi ha chiesto una sospensione di dieci minuti del consiglio «perché devo fare -ha detto- delle comunicazioni in qualità di presidente del consiglio» ai capigruppo, che ha invitato a riunirsi in sala giunta. In realtà non si è trattato di dieci minuti, il consiglio è rimasto sospeso per circa un’ora.
Alla ripresa il presidente si è scusato per «il protrarsi della conferenza dei capigruppo» e ha riferito il motivo della sospensione. «Visti gli argomenti che seguono -ha detto- mozioni che coinvolgono persone estranee al consiglio comunale, è emersa la necessità di rinviare entrambe le mozioni ponendo dei quesiti al segretario comunale circa la modalità con cui celebrare il consiglio stesso, perche l’articolo 50 (regolamento consiglio comunale, n.d.r.) dice che questi argomenti possono essere anche discussi a porte chiuse. Per cui, non avendo il conforto anche di questo parere, la conferenza dei capigruppo ha, unanimemente, stabilito che i punti saranno rinviati alla prossima seduta». Tra la delusione del pubblico presente, che ha rumoreggiato un po’ mentre sfollava -deluso- dall’aula, il presidente ha messo ai voti il rinvio che è passato all’unanimità.
La lettera di Chiantera
Durante la seduta, poi, è stata recapitata al presidente del consiglio una lettera del responsabile dell’area tributi del comune dott. Antonio Chiantera, con la quale lo stesso Chiantera esprime un “parere” sulla “mozione inerente provvedimenti urgenti servizio banca dati ICI e ritiro deleghe e revoca incarico al vicesindaco”. Un parere del quale l’intero consiglio comunale è venuto a conoscenza solo alla fine della seduta e indirizzato, oltre che al presidente del consiglio, anche al sindaco, all’assessore al bilancio e al segretario generale.
Secondo il responsabile dell’area tributi il servizio della costituzione della banca dati ICI e degli accertamenti “è sempre stato svolto dalla società affidataria (la Euroservice, poi Eurogest/Censum, n.d.r.) in maniera corretta e senza dar luogo a disservizi o contestazioni da parte dell’ente", un servizio che ha consentito “di recuperare somme notevoli derivanti dal recupero dell’evasione ICI”. Per Chiantera, dunque, nessun problema sulla qualità del servizio che la società di Vito Redavid svolge per conto del comune dal 1997.
Anche sul piano della legittimità del proseguimento di quello stesso servizio senza indizione di gara d’appalto, uno dei problemi principali posti dall’opposizione nella sua mozione, il responsabile rassicura. “Tali affidamenti -scrive ancora nella sua lettera- per vero non sono mai stati contestati in sede giudiziale da alcun atro operatore, a conferma della legittimità degli atti posti in essere dall’amministrazione comunale”.
Noi qui non entriamo nel merito tecnico-amministrativo della vicenda, attendiamo la discussione della mozione in consiglio, ma ci sembra alquanto azzardato dire che è tutto legittimo solo perché nessuno ha fatto ricorso in “sede giudiziale”. Crediamo che la legittimità di un atto amministrativo, di un incarico, di un appalto, possa essere verificata a prescindere dai ricorsi, una verifica fatta sulla base della normativa di settore e degli indirizzi che vengono dalla giurisprudenza.
Anche sulla cessione dei crediti alla Fineurogest, altro elemento critico sollevato nella mozione della minoranza, Chiantera scrive che “risulta pienamente conforme all’art. 117 della normativa sugli appalti”. La cessione del credito per Chiantera è a posto, ma nulla dice -il responsabile dei tributi- sul fatto che il vicesindaco sia amministratore della Fineurogest, società che fattura direttamente al comune quei crediti; nulla dice sul fatto che la Censum, società appaltatrice del comune, detiene la proprietà assoluta dell’intero pacchetto azionario della Fineurogest (€ 775.544), quindi la Fineuroget è controllata al cento per cento dalla Censum. Euroservice-Eurogest-Censum-Fineuroget sono legate da un unico filo conduttore, il sig. Vito Redavid, presidente o amministratore unico di tutte e quattro le società.
Che la questione sia abbastanza complicata, che possa dar adito a sospetti di poca trasparenza, o di illegittimità, ci sembra una cosa alquanto pacifica. Alla luce anche di vicende giudiziarie che vedono, altrove, implicate alcune di quelle società e il suo titolare, una riflessione sul rapporto di quelle stesse società col comune di Rutigliano forse è il caso che la si spenda. Riflessione che consiglio comunale e amministrazione devono svolgere in maniera pubblica, nella sede deputata per vocazione a questo tipo di confronto, l’aula consiliare.
Una discussione che deve avvenire con le porte della sala consiliare debitamente aperte, chiuderle sarebbe un grande errore, sarebbe estromettere i cittadini dall’essere direttamente informati su importanti questioni che riguardano la gestione della cosa pubblica. Se ci sono problemi di privacy perché si potrebbe parlare di persone che non hanno ruoli pubblici, basta omettere -nella discussione- i relativi nomi e i cognomi. Riteniamo il consiglio comunale, nella sua interezza, capace di affrontare una discussione del genere, una diversa decisione darebbe l’idea dei classici “panni sporchi” lavati in “famiglia”.
Le interpellanze
In consiglio ieri si sono discusse altre due interpellanza. Quella proposta dal consigliere Mimmo Gigante sugli uffici giudiziari, che ha visto il sindaco e lo stesso consigliere punzecchiarsi con battute sulla capacità di scrivere. Una interpellanza presentata e non discussa un sacco di volte dall’inizio dell’anno, quindi superata da una lettera che il sindaco ha mandato al presidente del Tribunale di Bari sulla disponibilità a tenere a Rutigliano gli storici uffici giudiziari.
L’ultima interpellanza è stata quella proposta dal consigliere Mimmo Antonelli sulla questione del muro che impedisce i soccorsi alla case popolari di via Italia. La discussione è stata interessante non solo perché a muoverla è stata una inchiesta giornalistica fatta da rutiglianoonline, anche per la disponibilità mostrata dal sindaco a risolvere entro la fine del mese il problema. Ma di questo scriveremo in modo più diffuso in un articolo a parte.