L’ASSEMBLEA DI IERI E LA PANTOMIMA DEL CONSORZIO DI BONIFICA
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- Pubblicato Giovedì, 06 Giugno 2013 15:57
- Scritto da La redazione
Una assemblea partecipata quella di ieri. La protesta del comitato “Salviamo lama San Giorgio” sta suscitando l’interesse dei cittadini. Ad ogni incontro se ne vedono di nuovi che partecipano, intervengo, esprimono la loro indignazione per quello che è stato pianificato ai danni della lama con lo scarico dei reflui del depuratore di Casamassima nel vallone Guidotti.
All’incontro erano presenti e sono intervenuti, oltre al portavoce Gianni Nicastro, il vicesindaco Pasquale Redavid e l’ingegnere comunale Erminio D’Aries. Il vicesindaco ha ribadito la disponibilità piena dell’amministrazione comunale a sostenere la battaglia che i cittadini a Rutigliano stanno conducendo da due anni e che è ripresa il 24 maggio scorso, da quando l’AQP ha ricominciato a scavare il solco che porterà il tubo di scolo del depuratore di Casamassina nel vallone.
L’ing. D’Aries ha illustrato la problematica degli espropri per il passaggio del tubo, procedura che, su alcune aree, potrebbe non essere stata perfezionata dall’AQP e ha annunciato iniziative interessanti a riguardo. Il portavoce del comitato ha illustrato la “relazione descrittiva” del progetto dei “lavori per il ripristino della continuità idraulica della lama San Giorgio” presentato dal Consorzio di Bonifica “Terre D’Apulia” e aggiornato a dicembre del 2012.
A mano, come gli antichi egizi
Come ormai si sapeva, “la savanella è stata stralciata sull’intero tratto di intervento prevedendo solo interventi di movimentazione di terre per il ripristino della continuità idraulica…” , è scritto in quella scarna relazione. Quindi non scaveranno più il canale, non rivestiranno più -per fortuna- la lama con mantellate di calcestruzzo. “Il presente progetto -si legge ancora- esclude qualunque intervento di realizzazione di tratti tombati in prossimità dei centri urbani”, quindi il refluo depurato potrebbe scorrere davanti all’Istituto Sant’Agostino, in pieno centro urbano a Noicattaro, a cielo aperto magari della stessa qualità del refluo che il depuratore di Gioia del Colle (sequestrato dalla Procura di Bari pochi giorni fa) sta scaricando a ridosso del territorio di Sammichele, cioè fogna putrida, merda.
Se la savanella è scomparsa, come risolverà la continuità idraulica l’ing. Giuseppe Corti, progettista e direttore del Consorzio? “Con il presente progetto si interviene solo nei tratti in cui la sezione della lama presenta delle altimetrie tali da ostacolare il deflusso delle acque”. Ok, ma come? Con “la movimentazione di materia a mano in luogo di quello meccanico per ridurre al minimo i rischi di alterare le caratteristiche geo-morfologiche della lama”.
Un passaggio, questo della relazione, che ha suscitato stupore e ilarità tra il pubblico dell’assemblea di ieri, che annoverava diversi ingegneri. Insomma, vedremo gli operai dell’ing. Corti scavare “a mano” dislivelli anche di due, cinque metri e forse più, del profilo longitudinale della lama. L’altra cosa che ha fatto trasecolare l’assemblea è quando l’ingegnere, nella sua relazione, continua scrivendo che il materiale di scarto e di risulta degli scavi sarà trasportato a mano fino al camion che sarà posizionato sulla strada più vicina, che magari potrà essere lontana centinaia di metri se non chilometri.
Insomma, questo “progetto preliminare”, che ha l’ambizione di assicurare la continuità idraulica nella lama San Giorgio, sembra avere l’aria di una farsa, di una pantomima, di voler dare solo l’idea che esista un progetto. Un progetto ridicolo, approssimativo, senza dati sul profilo altimetrico longitudinale della lama che servirà, a nostro parere, solo a placare la pressione prescrittiva delle varia Soprintendenze, a far finta di risolvere il problema di una continuità idraulica che la lama non ha, così come tutti gli studi commissionati dallo stesso commissario Vendola hanno dimostrato.
Alla fine a Rutigliano l’AQP scaricherà il refluo del depuratore di Casamassima direttamente sul nudo suolo della lama così come madre natura l’ha modellato, senza nessuna opera idraulica, invasiva o no. In sostanza l’AQP a Rutigliano farà come ha fatto nella lama in quel di Sammichele, con il refluo scaricato a terra, a qualche centinaia di metri dal depuratore. E la cosa che inquieta alquanto è che il refluo di Casamassima sarà uguale a quello di Sammichele visto che i depuratori sono identici, hanno lo stesso tipo di trattamento, quello secondario.
Il depuratore di Casamassima ha, però, una criticità maggiore rispetto a quello di Sammichele, che è data da una potenzialità di impianto, in abitanti equivalenti (AE), di 16.801, parecchio inferiore rispetto al carico generato dalla fogna urbana (AE 24.664). A Sammichele a gennaio 2012 il comune di Rutigliano ha fatto analizzare le acque reflue del depuratore e ha scoperto il non rispetto dei limiti imposti dalla legge (tabella 4/allegato 5 della 152/2006), risultati superiori anche del 300% come nel caso dei tensioattivi totali.
E Sammichele ha una potenzialità di impianto che è quasi uguale al carico generato (11.072 su 11.384 AE). Non osiamo immaginare la qualità del refluo che il depuratore di Casamassima, sottodimensionato del 31,8% rispetto al carico generato, scaricherà nel vallone Guidotti. Evitare uno scenario del genere, uno scempio annunciato perché in atto in territori vicini della stessa lama San Giorgio, dipende dall’intelligenza di chi governa la regione, di chi è a capo del commissariato all’emergenza ambientale. Ma dipende anche dai cittadini di Rutigliano, dalla loro tenacia e capacità di continuare ed estendere la battaglia civile e pacifica contro la fogna nella lama.