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MOSTRA FOTOGRAFICA, TERZO APPUNTAMENTO ESPOSITIVO

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COMUNICATO STAMPA

Mostra fotografica: “Il visibile e l’immagine”
Fotografa: Ombretta Favino.
Sede espositiva: Beluga art project space, via Magenta 1, Rutigliano (BA)
A cura di: Gaetano Gagliardi ed Elisabetta Longo
Inaugurazione: Sabato 8 giugno 2013, ore 19,00
Durata: Fino al 22 giugno 2013. Apertura: dal lunedì al sabato dalle ore 18,00 alle 20,30. Mattina e festivi su appuntamento

Info: e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.artgallerybeluga.com; cell 347. 5495188

Terzo appuntamento espositivo, sabato 8 giugno alle 19, per la galleria Beluga art project space diretta da Elisabetta Longo e Gaetano Gagliardi a Rutigliano (BA). Si tratta di una mostra fotografica, nata dall’accordo dell’artista Ombretta Favino con i giovani galleristi, in prosecuzione temporale a quella fissata dal 4 al 14 giugno in Santa Teresa dei Maschi a Bari, Biblioteca per la Cultura e per le Arti.

Le opere esposte ripercorreranno alcuni momenti significativi della sua visione del paesaggio, in cui fitti tronchi creano spazi circoscritti di colori, luci e ombre, metafora di un viaggio dell’inconscio in un luogo senza dimensioni temporali. La Favino ci invita a perderci nei chiaroscuri dell’incertezza, sorprendendoci con l’imprevedibilità dei colori e lasciando alle spalle l’omologazione della banalità patinata dei paesaggi urbani.

Così come nello scintoismo, nelle immagini dell’autrice, riscopriamo un paesaggio animato da presenze riflesse nei colori evanescenti, pervaso da una energia primordiale che  ci investe in un rito di purificazione, disintossicandoci dalle scorie della routine quotidiana e facendoci contemplare la dimensione divina dell’universo-natura.

Nelle opere è evidente la ricerca continua di ritrarre la “luce” attraverso i polifonici linguaggi che il mondo naturale ci fornisce, senza alcun ricorso a manipolazioni o artefatti tecnologici. Le atmosfere create dalle immagini della Favino ci permettono di sperimentare esperienze multisensoriali, dove accompagnati dal silenzio del bosco e dal fruscio delle foglie  riscopriamo una modalità esistenziale che ci consente di essere in continuo contatto con il nostro sentire, con lo scopo di destrutturare sentieri predeterminati come ci ricorda Thoreau in Vita nei boschi “…andai nei boschi perché desideravo vivere consapevolmente, affrontare soltanto i fatti essenziali della vita e vedere se mi riusciva d’imparare quello che essa aveva da insegnarmi e non quando venissi a morire accorgermi che non avevo vissuto...”


 

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