di Rosalba Lasorella
Non intende arrendersi ma necessita di rinforzi il Comitato Cittadino “Salviamo Lama San Giorgio”, alle prese con una dura battaglia che si protrae ormai da due anni. E la battaglia, assolutamente civile e pacifica, si combatte proprio lì, a ridosso degli scavi temporaneamente interrotti, a ridosso della zona archeologica su cui campeggia la Chiesa dell’Annunziata, a ridosso dello spettacolo naturale offerto dal Vallone Guidotti.
Nella mattinata del 3 giugno scorso un gruppo di cittadini ha presidiato il cantiere presso il quale però gli operai della ditta incaricata e dell’AQP non hanno lavorato, perché in attesa che un archeologo della Soprintendenza pugliese li affianchi per vigilarne l’operato. Ancora una volta, dunque, la situazione si rivela non ben definita e la partecipazione della cittadinanza di Rutigliano indispensabile per rimettere in discussione le decisioni maturate in seno alla Regione Puglia.
A partire dalle otto e trenta, allora, il gazebo a strisce sistemato lungo la via che conduce al vallone è stato circondato da agricoltori, rappresentanti di associazioni, giovani (pochi), curiosi e cittadini preoccupati. Quasi completamente assente il consiglio comunale, riunitosi nel pomeriggio per una lunga e particolare seduta monotematica su cui sarà a breve pubblicato un approfondimento.
Il desiderio di capire e di partecipare al movimento in difesa di Lama San Giorgio ha spinto i ragazzi e le ragazze dell’associazione “Prato Fiorito”, accompagnati dai propri educatori, a raggiungere il presidio per una breve esplorazione del territorio. Con lo stesso spirito, la redazione della Ventidue.tv –web tv curata dal centro di riabilitazione psichiatrica Workshop Phoenix- ha approfondito la vicenda e preparato un’intervista al portavoce del comitato Gianni Nicastro.
Non è mancato il sopralluogo delle forze dell’ordine: il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Triggiano Dario Allegretti e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Rutigliano Giuseppe Procopio hanno parlato con i cittadini presenti e si sono allontanati solo dopo aver preso atto della situazione.
Il comitato cittadino non è intenzionato a desistere; vuole percorrere ogni strada possibile per evitare che le acque reflue provenienti dal depuratore di Casamassima invadano la zona verde storicamente e paesaggisticamente più caratteristica del paese. Non può farlo da solo: ha bisogno di forze, di partecipazione, di organizzazione; ha bisogno di sapere che gli amministratori di Rutigliano non hanno solo unanimemente sottoscritto un documento, ma che forte è la convinzione di dover difendere un bene prezioso ancora non irrimediabilmente compromesso.