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IL MARTELLONE È SULLA STERRATA DEL VALLONE GUIDOTTI

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L'ing. Giuseppe Corti, del Consorzio di Bonifica: «Non c'è nessun progetto preliminare di continuità idraulica»

I mezzi della ditta subappaltatrice della Putignano, impresa di Noci incaricata dall’AQP di posizionare il collettore di scarico del depuratore di Casamassima, sono arrivati pericolosamente quasi sul ciglio della lama. Hanno, però, tralasciato dagli scavi un lungo rettilineo stradale asfaltato. Anche se entro domani arrivassero nel vallone con lo scavo, ci sarebbero ancora da scavare circa 500 m di strada asfaltata perché la traccia sia completata.

Il motivo per cui hanno saltato il lungo tratto asfaltato ce lo hanno spiegato stamattina sul cantiere. «Ieri siamo venuti direttamente sullo sterrato perché se domani ci bloccano (la manifestazione, n.d.r.) almeno non abbiamo rotto l’asfalto e i danni del ripristino sono di meno. Qui si tratta di terra, è facile risistemare tutto».

Dunque, domani si aspettano che a causa della pacifica e civile manifestazione, qualcuno fermi di nuovo il cantiere. E’ un fatto interessante, che deve spingere i cittadini in gran numero a recarsi nei pressi del vallone a protestare contro la fogna pseudo-depurata scaricata a cielo aperto nel vallone Guidotti a due passi dall’Annunziata.

Sul fronte regionale i segnali che arrivano sono alquanto bellicosi. Ieri la Giunta regionale ha adottato, tra gli altri, un provvedimento che riguarda proprio la lama e lo scempio che si vuole perpetrare ai suoi danni. In un comunicato di “PressRegione” si legge che “la Giunta regionale ha rilasciato autorizzazione paesaggistica in deroga, con prescrizioni, per i lavori di ripristino della continuità idraulica della Lama San Giorgio”.

Da quello che si capisce, il presidente Nichi Vendola e tutti i suoi assessori avrebbero esautorato la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici nelle sue specifiche competenze circa i pareri paesaggistici appunto. La delibera non è stata ancora pubblicata sul Burp regionale, per cui non sappiamo con precisione i termini di questo parere e quali sarebbero le “prescrizioni” imposte al Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia che per quei lavori un progetto, almeno preliminare, dovrebbe averlo presentato visto che il vecchio progetto della savanella con calcestruzzo è stato abbandonato.

Ma qui c’è una sorta di “giallo”. Rutiglianoonline è stata lo scorso lunedì mattina alla sede del Consorzio Terre d’Apulia per chiedere del progetto preliminare di ripristino della continuità idraulica della lama di cui si sta parlando e si legge negli atti della regione. Abbiamo parlato con l’ing. Giuseppe Corti, progettista della vecchia savanella e anche direttore dello stesso Consorzio, il quale ha candidamente riferito che non esiste nessun progetto preliminare di continuità idraulica, che i reflui scorreranno direttamente sul nudo suolo così come sta avvenendo nella lama di Sammichele.

E alla domanda: come farete a risolvere il problema continuità idraulica che nella lama San Giorgio manca? L’ingegnere ha fatto spallucce, in sostanza la lama si arrangerà. Così però si formeranno i lagunaggi, i ristagni che sono molo pericolosi sul piano dell’igiene e della salubrità dell’ambiente. Anche qui l’ing. Corti non ha saputo dare risposte precise, ha detto -quasi seccato- che là dove sarà possibile “grattereremo” in po’ il suolo. Incredibile.

Se le cose dovessero stare davvero così saremmo di fronte ad una enorme presa in giro con la regione Puglia, il commissario all’emergenza ambientale e la giunta regionale che parlano di opere da realizzare per la continuità idraulica e il Consorzio di Bonifica che, attraverso il suo direttore, smentisce tutto alla grande e dice anche che il canale non si può fare perché «come si entra nella lama a scavare ci denunciano». «L’unica cosa che faremo -ci ha detto ancora l’ing. Corti- è una pulizia dell’alveo della lama e l’eliminazione di qualche arbusto». Ci ha fatto anche il disegnino: una linea senza savanella.




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