UN ALBERO PER OGNI VITA, LA LEGGE IN VIGORE
di Rosalba Lasorella
Dal calcestruzzo alla terra, dal grigio cemento alla verde natura. Un salto di qualità che garantirebbe alle generazioni future la più sana riserva alla quale attingere per sfuggire all’invasione edilizia.
Ha certamente questo scopo la legge entrata in vigore lo scorso 16 febbraio che obbliga i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, come quello di Rutigliano, a piantare un albero per ogni neonato e minore adottato.
La normativa, attuando gli indirizzi definiti nel piano forestale nazionale, intende contrastare il fenomeno della drastica e repentina riduzione degli spazi verdi che attanaglia l’intero territorio nazionale, imponendo alle amministrazioni –come già faceva la legge n.113 del 29 gennaio 1992- di intervenire concretamente. La legge promulgata lo scorso 14 gennaio, dunque, modifica alcuni significativi passaggi della precedente legge Cossiga-Andreotti «al fine di assicurare l’effettivo rispetto dell’obbligo»: non si rivolge più a tutti i comuni, ma solo a quelli che superano i 15.000 abitanti; non vale più solo per i neonati ma anche per i minori adottati e non devono più trascorrere dodici mesi bensì sei dalla loro registrazione anagrafica.
L’albero, qualsiasi esso sia, diviene emblema di ogni nuova vita che nasce o rinasce. Regolarizzata la nascita o l’adozione, infatti, «il comune stabilisce un procedura di messa a dimora di alberi quale contributo al miglioramento urbano i cui oneri siano posti a carico di cittadini, imprese od associazioni per finalità celebrative o commemorative». In seguito, «l'ufficio anagrafico comunale fornisce informazioni dettagliate circa la tipologia dell'albero e il luogo dove l'albero è stato piantato».
L’amministrazione comunale di Rutigliano ha portato avanti per alcuni anni questo procedimento, del quale si sono poi perse le tracce e di cui adesso, alla luce delle recenti disposizioni, si deve necessariamente tornare a parlare. Non si registrano fino a questo momento adozioni (l’ultima pratica risale al 2011) e l’Ufficio Anagrafe sta provvedendo a conteggiare i cittadini venuti al mondo nei primi cinque mesi del 2013. Intanto, possiamo affermare che se negli ultimi 10 anni –dal 2003 al 2012- la vecchia legge fosse stata rispettata, la macchia rutiglianese sarebbe stata rinvigorita con 1671 nuovi arbusti (cifra che, nonostante il calo demografico, rimane piuttosto consistente).
Ma non tutto è perduto. Ora la normativa si fa stringente ed approfondisce alcuni obblighi particolari, tra cui quello di censire e classificare annualmente gli alberi piantati e quello per il Sindaco di stilare –due mesi prima della scadenza naturale del suo mandato- un vero e proprio bilancio arboreo del comune, «indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza».
A vigilare sarà il Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, istituito presso il Ministero dell’Ambiente e dotato di molteplici funzioni. Ad esso dovrà rendere conto anche il Comune di Rutigliano e il Sindaco Roberto Romagno che, tra le sue deleghe, vanta proprio quella al Verde Pubblico. L'amministrazione sta provvedendo ad organizzare un coordimento tra gli uffici interessati (ufficio anagrafe, stato civile e tecnico) così da assicurare ai nuovi cittadini rutiglianesi un albero che possa crescere insieme a loro e di cui essi stessi, in futuro, possano prendersi cura.
L'iter dovrà essere ben studiato e perfettamente funzionante, nel rispetto di una legge che, tra le altre cose, tutela «gli alberi monumentali, i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale», riconoscendo il 21 novembre come “Giornata Nazionale degli Alberi”, e soprattutto nel rispetto di un avvenire che sia quanto più ecosostenibile.