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LA TORRE E IL MUSEO, RUTIGLIANO IN STAND-BY

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di Rosalba Lasorella


L’intento, come già annunciato da Gianni Capotorto in un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il mese scorso, è quello di riconsegnare la Torre Normanna ai cittadini rutiglianesi e di renderla nuovamente fruibile in previsione del flusso turistico che, spinto dal SAC “Mari tra le Mura”, potrebbe toccare anche Rutigliano, iscritta al registro regionale delle “Città d’Arte” dal 2010.

Scaduta la convenzione con la famiglia Antonelli, proprietaria dell’immobile, e trascorsi alcuni anni senza che la torre fosse aperta al pubblico, l’amministrazione comunale ha ripreso le fila del discorso impegnando, con determina datata 15 marzo 2013, la somma di 2.783 euro per una richiesta di perizia estimativa da inoltrare all’Agenzia del Territorio, al fine di stabilire il canone di locazione della Torre Normanna. Un canone d’affitto, dunque, da versare annualmente ai proprietari dello storico bene in cambio della possibilità di gestirne l’utilizzo.

Nonostante l’impegno, però, la valutazione non si è ancora compiuta, perché un contenzioso in corso tra la famiglia Antonelli e il vicino, avv. Franco Avella, rimescola le carte in tavola e mina la validità di un eventuale contratto da stipulare: nel caso in cui, infatti, l’udienza fissata per il prossimo 22 aprile dovesse concludersi a favore dell’avvocato Avella, il Comune di Rutigliano sarà chiamato ad ascoltare le sue richieste e a cercare un accordo (magari lo stesso, magari diverso) che accontenti le esigenze di tutti, collettività compresa.

«Non vogliamo scavalcare nessuno -ha affermato a tal proposito l’Assessore al Turismo Gianvito Defilippis- per questo preferiamo aspettare che si risolva il contenzioso e decidere poi come comportarci: se procedere con la valutazione dell’Agenzia del Territorio o richiamare gli interlocutori per cercare una soluzione alternativa».

Intanto, si continua a pensare alle modalità di gestione e alle competenze da sfruttare per offrire a cittadini e turisti un servizio di qualità: «Abbiamo intenzione di creare un comitato di gestione, come era previsto già nel vecchio accordo, anche se non è mai stato costituito -ha continuato l’assessore- oppure di lasciare la gestione ad una associazione volontaria che si occupa di beni archeologici ed architettonici, come l’Archeoclub, e che, previo accordo con l’amministrazione, voglia occuparsi di apertura, chiusura e visite guidate della struttura».

Situazione di stallo anche per il Museo Civico “Grazia e Pietro Didonna”, dove dallo scorso 5 marzo sono custodite le sculture rimosse da Piazza Colamussi. «Abbiamo probabilmente trovato una soluzione per riaprire il museo nel mese di settembre, ma non posso dir nulla finché non abbiamo l’approvazione della Sovrintendenza» ha detto ancora l’assessore Defilippis aggiungendo che «partirà un bando pubblico per stabilire la gestione e ci stiamo adoperando per recuperare i nostri pezzi dai vari musei».

Riguardo alla presenza della chimere, l’amministrazione sta valutando la possibilità di integrarle nell’esposizione o di «spostarle in altri luoghi». Altri luoghi per i quali, si spera, sarà questa volta ascoltata e rispettata la voce dei cittadini e degli enti competenti.

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