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VIA NOICATTARO, IL BUCO E LE STRADE FATTE MALE

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di Gianni Nicastro


Da diversi giorni sulla strada che costeggia via Noicattaro, vicino al Penny Market, si è aperta una pericolosa voragine. In quel punto sta sprofondando la strada e anche il vicino marciapiede, una situazione che pone seri problemi di sicurezza. Non si capisce bene cosa abbia provocato quello sprofondamento. C’è chi sostiene che la causa possa essere la rottura delle tubazioni della fogna bianca (che passano proprio vicine a quella voragine) la cui fuoriuscita dell’acqua, quando piove, porta via il terreno sotto la strada facendola sprofondare.

E’ probabile che l’ufficio tecnico a giorni emetta una ordinanza di messa in sicurezza. Ma al di là di questa emergenza, per la quale è necessario un intervento immediato di riparazione, quasi tutte le strade della “lottizzazione D1 di via San Lorenzo” sono messe male.

LA STORIA
Le opere stradali in questione le hanno realizzate, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, i 28 compartisti di quella lottizzazione rappresentati dalla Nuova Edile di Francesco Discipio, ditta che il  17 novembre del 2008 firma il verbale di collaudo e consegna delle strade ultimate insieme all’ingegnere comunale Erminio D’Aries e ai direttori dei lavori architetti Leonardo Petrosino e Michele Antonicelli. In quel verbale i quattro certificano che i lavori “risultano eseguiti a regola d’arte”.

Qualche tempo dopo, però, emergono i problemi. In una interpellanza presentata a maggio del 2011, i consiglieri di opposizione denunciano che “le strade di accesso alla zona industriale di via Noicattaro versano in cattivo stato di manutenzione” e presentano “situazioni di pericolo per la circolazione dei veicoli”, problemi sui quali chiedono conto all’amministrazione comunale. L’interpellanza viene discussa nel consiglio comunale del 23 giugno successivo.

In questa sede l’assessore Carmine Iaffaldano riferisce -come si evince dallo sbobinamento del verbale- che le strade “sono state eseguite secondo le indicazioni di progetto, risultano essere complete di marciapiedi ed i lavori risultano eseguiti a regola d’arte” concludendo che, “per quanto mi riguarda, la situazione, c’è solo il completamento del tronco 3 che sarà effettuato non appena ci sarà la stipula con l’Enel”. L’assessore, a circa tre anni dalla consegna delle opere, e di fronte ai problemi denunciati nell’interpellanza, risponde basandosi esclusivamente sul verbale di consegna dei lavori prima citato.

Su input del consigliere comunale Vittorio Berardi due vigili della Polizia Municipale, il 21 agosto del 2011, fanno un sopralluogo e riscontrano il cattivo stato di quelle strade, verbalizzano e fotografano l’asfalto a “ragnatela”, lo sgretolamento, le buche e i cordoli dei marciapiede divelti. Di fronte ai “gravi difetti costruttivi accertati lungo la viabilità del Piano di Lottizzazione D1 di via San Lorenzo” l’ing. D’Aries a settembre chiede al responsabile dell’area legale del comune “con urgenza la nomina di un legale al fine di tutelare gli interessi di quest’amministrazione”, a novembre la giunta decide di “promuovere azione di responsabilità nei confronti dell’ Impresa Nuova Edile S.n.c.” di Francesco Discipio.

A difendere gli interessi del comune viene chiamato l’avv. Lorenzo Derobertis, il quale -dodici mesi dopo (dicembre 2012)- fa recapitare a tutti i compartisti della lottizzazione D1 un atto di significazione col quale si diffida a rifare le strade minacciando che, in caso di inadempienza, ci avrebbe pensato il comune a danno degli stessi lottizzanti. Prima della diffida, a marzo del 2012, il comune su quelle strade fa dei saggi e riscontra che il modo in cui sono state realizzate non è conforme al progetto delle opere di urbanizzazione approvato.

La ditta che ha materialmente fatto quei lavori non ne vuole sapere di intervenire per risolvere il problema, sono passati quattro mesi dalla diffida e i lottizzanti latitano alla grande, la strada sta crollando e i pericoli, per veicoli e persone, aumentano. A più di quattro anni dalla consegna di quelle opere la situazione è questa e non si capisce come mai l’amministrazione comunale stia impiegando così tanto tempo a far valere l’interesse pubblico in questa vicenda. All’avvocato Derobertis viene dato l'incaricato a dicembre del 2011, ma aspetta dicembre del 2012, esattamente un anno, per fare la prima mossa, cioè l’atto di significazione.

Ora, l’intervento riparatore costa perché le strade bisognerebbe rifarle tutte daccapo con in più l’onere della rimozione del vecchio manto stradale, è la stessa giunta comunale ad ammetterlo: “L’entità del danno è tale da richiedere un intervento importante in termini economici e temporali”. Il comune oggi potrebbe, dunque, non avere i soldi per un suo diretto intervento in danno. Se le cose stessero così dovrebbero essere quei 28 lottizzanti a responsabilizzarsi, a rispettare la collettività con un interveneto riparatore su strade realizzate male. Anche perché non erano obbligati a realizzarle in proprio quelle strade, avrebbero tranquillamente potuto pagare gli oneri di urbanizzazione in modo che fosse il comune, attraverso una seria gara d’appalto, ad urbanizzare l’area.

Tutto porta a pensare che saranno i giudici a incaricarsi di risolvere la questione. Nel caso, la domanda è quanto tempo ancora si aspetterà per vedere nella zona industriale di via Noicattaro strade normali, da paese civile, e non campi di battaglia. Se la situazione davvero dovesse mettersi così a qualche cittadino, o associazione di tutela di utenti e consumatori, potrebbe venir voglia di intentare una class action nei confronti dei responsabili per il risarcimento del danno subito dalla collettività.




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