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LAME. PERCORSI NATURALISTICI, BANDO E PERPLESSITÀ

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di Gianni Nicastro


La Provincia di Bari ha bandito la realizzazione di percorsi naturalistici nelle lame San Giorgio e Giotta, le due lame che attraversano il territorio di Rutigliano da Sud a Nord prima di sfociare, rispettivamente, nella baia di San Giorgio e a Torre a Mare. Si tratta della progettazione preliminare ed esecutiva di “percorsi attrezzati, cartelli, panchine, punti di osservazione e aree di sosta” e “spazi per l'osservazione della fauna locale”.

Nei documenti del bando si legge che l’obiettivo di questo progetto “è quello di proteggere e valorizzare l'area di Lama San Giorgio e Lama Giotta, che costituisce un sito di rilevante valore ambientale, paesaggistico ed archeologico”.

I progettisti dovranno individuare viottoli e percorsi per l’esplorazione flora-faunistica, realizzare la segnaletica che indichi le “principali specie presenti" e la "storia del territorio”, e aree di sosta per visitatori attrezzate di panchine, tavoli e rastrelliere per il parcheggio delle biciclette. E’ prevista anche la progettazione di aree per “gioco e piste ciclo-pedonali”.  Il costo del progetto messo a bando di gara è di 54.000 euro, mentre l’importo complessivo delle opere da realizzare è di 233.000 euro. Il bando scade alle ore 12:00 del 17 aprile 2013 ed è scaricabile dal sito istituzionale del comune di Rutigliano o da quello della provincia di Bari.

Ora, l’idea è bella e importante, il problema è come interferirà sul progetto la massiva e invadente antropizzazione subita dalla due lame. Sia lama Giotta che lama San Giorgio sono invase da numerosi impianti di uva da tavola proprio nel loro alveo. Lo stesso discorso vale per l’istituzione del Parco Naturale nelle due lame in itinere da anni alla regione Puglia. Per non parlare del problema dello scarico dei reflui dei depuratori di Gioia del Colle, Putignano, Sammichele e Cassamassima, che scorreranno a cielo aperto nella lama San Giorgio (Sammichele, come è noto, già scarica i suoi da più di un anno).

E’ difficile pensare a percorsi naturalistici invasi dalle acque di fogna depurata, ancora più difficile è credere che ci siano visitatori, o turisti ambientalisti, disponibili a percorrere lama San Giorgio sapendo di incrociare quell’acqua.

Ci chiediamo se le amministrazioni comunali siano state preventivamente coinvolte in questo progetto, perché non è chiaro di chi sarà la proprietà degli arredi allestiti nelle lame, chi gestirà i percorsi con tutte le attrezzature, chi controllerà, chi li difenderà dagli atti vandalici così diffusi dalle nostre parti. A chi spetterà la manutenzione, chi taglierà l’erba secca a giugno intorno agli arredi per evitare che brucino negli incendi spesso dolosi, così come è successo l'anno scorso nel vallone Guidotti a Rutigliano.

L’altra importante questione è la proprietà delle aree delle due lame, che in gran parte è privata. Il Capitolato tecnico del bando indica che la progettazione definitiva debba prevedere un “piano particellare di esproprio”, ma allo stato non si sa l’entità -in metri quadri ed economica- delle aree da espropriare; 233.000 euro ci sembrano pochi per la realizzazione del progetto con incluso il costo degli espropri in tutte e due la lame.

Il timore è quello di essere di fronte all’ennesimo, velleitario, intervento naturalistico destinato a fermarsi alla progettazione, alla elargizione di 54.000 euro a un gruppo di tecnici.

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