ALLA "MANZONI", DONNE VITTIME DI MAFIA E DI VIOLENZA
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- Pubblicato Venerdì, 22 Marzo 2013 15:33
- Scritto da Tino Sorino
di Tino Sorino
Un incontro a Rutigliano sulle “Donne vittime di mafia e di violenze”, in occasione della giornata del 21 marzo, dedicata al ricordo delle vittime di mafia. Nel nome di Renata Fonte, simbolo della lotta alle ecomafie. A promuovere la manifestazione la Scuola secondaria di 1° grado “Alessandro Manzoni”, referente la docente Angela Redavid, con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità del Comune di Rutigliano.
Lunedì 25 marzo, alle ore 17.30, presso l’Auditorium della succursale della “Manzoni”, in via Paolo VI, ang. Via F. Giampaolo, la presentazione del libro “Nostra madre Renata Fonte” di Flavia Ferramosca e Gianmarco De Francisco. Con gli autori, interverranno, dopo l’introduzione di Daniela Lovece, Anna Gentile dell’associazione “Assofutura” , Maria Fumarola, presidente Commissione Pari Opportunità, Carmela Ventrella Mancini, docente presso l’Università barese.
Gli scrittori, l’una sceneggiatrice e l’altro illustratore, raccontano a fumetti, in forma di Graphic Novel (romanzo grafico) la storia di Renata Fonte, assessore alla cultura e alla pubblica istruzione di Nardò, in provincia di Lecce, eletta nel 1982 nelle file del PRI e brutalmente assassinata da due sicari, con tre colpi di pistola, il 31 marzo 1984, mentre raggiungeva la sua abitazione, dopo una seduta del Consiglio comunale del suo paese.
Renata aveva solo trentatré anni e due bambine Viviana e Sabrina, di 11 e 15 anni, che nel libro ricostruiscono la vicenda umana della loro madre, vista come madre, insegnante e donna politicamente impegnata in prima linea nella difesa del suo territorio. Una vita, quella di Renata, vissuta intensamente e tenacemente come una missione e finita, purtroppo, tragicamente. La sua colpa: solo quella di essersi opposta energicamente allo sfruttamento edilizio dell’oasi incontaminata di Porto Selvaggio. Qui, in sua memoria, è stata realizzata nel 2009 una stele. Grazie alla sua tenace battaglia in difesa dell’ambiente, contro la speculazione edilizia dell’epoca, è possibile, oggi, passeggiare serenamente, tra i sentieri e lungo i boschi di quel paradiso.