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I PERMESSI RETRIBUITI DELL’ASSESSORE MICHELE MARTIRE

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di Gianni Nicastro


In un momento storico di grande crisi economica, di grandi difficoltà vissute da cittadini monoreddito, pensionati, disoccupati, da famiglie le cui risorse non arrivano alla terza settimana del mese, la politica a livello nazionale comincia a dare i sui primi segnali di sobrietà, di decenza. Non a caso il primo gesto dei due nuovi presidenti di Camera e Senato -Laura Boldrini e Pietro Grasso- è stato quello di tagliare del 30% i propri stipendi.

Un gesto forte, non solo simbolico, per ora limitato a due sole figure istituzionali, ma un terzo dello stipendio in meno su oltre mille parlamentari e altrettanti funzionari delle due Camere, sono davvero un sacco di soldi. E se questo comportamento virtuoso dovesse contagiare anche le regioni, le province e i comuni, l’Italia sarebbe messa di fronte a un risparmio dei costi della politica di miliardi di euro l’anno.
Ma com’è la situazione al comune di Rutigliano? Quali sono i costi che i cittadini del paese dei Fischietti in Terracotta e dell’Uva da Tavola sopportano per mantenere gli organi di governo e della rappresentanza?

Cominciamo a scandagliare i nostrani costi della politica dall’ass. Michele Martire, il quale ha destato il nostro interesse da un sacco di tempo, da quando ne seguiamo, passo passo, le determine con cui il comune rimborsa i permessi retribuiti al suo datore di lavoro, rimborsi che ci hanno impressionato alquanto. Un esempio: nel trimestre luglio-settembre 2012 l’ass. Martire è venuto a costare alla collettività, solo di permessi retribuiti rimborsati, 4.447 euro. A questo rimborso va aggiunta l’indennità mensile di assessore che è di € 658, quindi nel trimestre qui preso in considerazione l’assessore Martire è costato 6.421 euro, 2140 euro al mese. Martire sembra essere l’assessore più pagato della giunta comunale di Rutigliano, è quello che più si avvicina allo stipendio del sindaco, che è di 2.928 euro.

Abbiamo visitato 7 determine di liquidazione di somme che il comune ha pagato alla Banca Popolare di Bari per le assenze dal lavoro del dipendente Michele Martire, le cifre complessive sono di un certo peso. Da gennaio 2011 a settembre 2012 (21 mesi) per l’assessore allo Sviluppo Economico, alle Attività Produttive, Artigianato, Commercio e altro, abbiamo pagato 26.470 euro solo di permessi retribuiti, più 13.813 euro di indennità di funzione per un totale di € 40.288 e un costo medio mensile di 1.918 euro.

Anche se si considerano le ore di lavoro le cifre sono notevoli. Un impiegato di banca lavora 37,30 ore alla settimana, 7,30 ore giornaliere. Il monte ore lavorativo dell’impiegato bancario Michele Martire, nei 21 mesi presi qui in considerazione, è di 3133; 1358 di queste ore -cioè il 43,35%- gliele ha pagate il comune di Rutigliano sottoforma di permessi retribuiti.

L’assessore Martire è stato impegnato in giunta 1071 ore, altre 329 ore di ulteriori permessi le ha utilizzate in attività diverse dalla giunta. Una mole di lavoro, poverino l’assessore, che però ci costa una cifra. Tutto legittimo, per carità, i permessi retribuiti sono previsti dalle norme, sono un diritto dei lavoratori dipendenti e no eletti a cariche istituzionali, diritto sancito dall’art. 79 del decreto legislativo 267/2000, il Testo Unico degli Enti Locali.

Questo articolo è quello sulla base del quale il segretario comunale liquida i datori di lavoro di consiglieri e assessori. Vogliamo qui far notare al nostro segretario, e anche al sindaco, che quell’articolo il 14 settembre del 2011 è stato modificato in una sua parte importante -il 1° comma- dalla legge di stabilizzazione finanziaria per lo sviluppo, la n. 148/2011. Il comma 1 dell’art. 79 prima prevedeva che il consigliere comunale si potesse assentare l’intera giornata per partecipare al consiglio comunale, ora, invece, solo “per il tempo strettamente necessario per la partecipazione a ciascuna seduta dei rispettivi consigli e per il raggiungimento del luogo di suo svolgimento”.

Per gli assessori vale lo stesso principio. Il comma 3 dell’art. 79 dice, infatti, che “I lavoratori dipendenti facenti parte delle giunte comunali (…) hanno diritto di assentarsi dal servizio per partecipare alle riunioni degli organi di cui fanno parte per la loro effettiva durata. Il diritto di assentarsi di cui al presente comma comprende il tempo per raggiungere il luogo della riunione e rientrare al posto di lavoro”, quindi partecipare alle riunioni di giunta per poi, se si è ancora in tempo, ritornare al lavoro.

Ma ritornare al lavoro all’assessore Martire non gli è mai successo perché, dai prospetti che la sua banca invia al comune, il nostro è sistematicamente assente dalle ore 8:15 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 16:45 per circa 30 giorni ogni trimestre. Cioè le giunte al comune di Rutigliano durano, ogni volta, esattamente l’intera giornata di lavoro alla banca, infatti l’orario di lavoro delle filiali della Banca Popolare di Bari è 08:20 - 13:20 / 14:35 - 15:35, perfettamente coincidenti con l’orario delle assenze per giunta in corso dell’ass. Martire. Incredibile l’attaccamento al lavoro per la collettività della nostra giunta comunale.

Ora, poniamo che tutte quelle ore di lavoro la giunta le abbia svolte davvero, ci sarebbe da chiedersi cosa abbia fatto l’assessore Martire in quelle 1071 ore di giunta, cosa abbia prodotto in quei 21 mesi così dignitosamente pagati dai cittadini di Rutigliano. Cosa abbia fatto, appunto, è quasi un mistero. E’ difficile che l’assessore Martire parli in consiglio comunale, non ricordiamo un atto particolare che l’assessore abbia portato in consiglio e illustrato ai 21 consiglieri.

Di sicuro sappiamo cosa l’assessore non ha ancora fatto. C’è un provvedimento, di una certa utilità per il paese, che da circa due anni, più o meno il periodo dei 40.000 euro qui scandagliato, non riesce a portare in consiglio comunale: lo spostamento del mercato settimanale rionale dalla pineta a piazza Manzoni, che sarebbe comunque poca cosa. Il provvedimento vero, quello importante, che ci si aspetterebbe da un assessore al Commercio di un comune di 18.000 abitanti, che viene a costare circa 2.000 euro al mese, è lo spostamento del mercato settimanale del lunedì, quello grande, quello che manda in crisi la viabilità, la sicurezza, i parcheggi di un intero paese una volta alla settimana.

L’assessore Michele Martire potrebbe ingegnarsi, pensare come meglio utilizzare i nostri soldi. Risolvere questo annoso problema, trovare una soluzione per decongestionare la parte urbanisticamente più strategica del paese potrebbe essere un modo per guadagnarseli quei soldi. Ma se da solo non riesce a farcela e avesse bisogno di una mano, noi siamo a disposizione, gratis.

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